Nella foto: Aereoporto di Francoforte. Foto di ©Mr_Worker su Pixabay

L’emergenza aeroportuale aggravata dalla mancanza di assistenza consolare? Intera classe di trentanove studenti italiani e tre accompagnatori bloccati in aeroporto a Francoforte

La stampa italiana ha riportato la notizia di una scolaresca italiana partita da Torino in direzione Edimburgo rimasta bloccata a Francoforte in aeroporto per settantadue ore a causa di voli cancellati e coincidenze mancate.

La notizia ha confermato la situazione caotica in cui versa l’aeroporto di Francoforte, dove testimoni raccontano di migliaia di valige senza viaggiatori e di migliaia di viaggiatori senza valige.

Sembra che la mancanza di personale allo smistamento dei bagagli e ai servizi interni sia la causa principale dei disagi.

E pensare che fino a qualche mese fa l’aeroporto era un deserto. Aeroplani parcheggiati a terra. Mancanza di viaggiatori giacché tutti a casa a causa della pandemia.

Poi, come un rubinetto scoppiato, tutti si sono accalcati alle agenzie di viaggio per andare finalmente in vacanza, finalmente al mare, fino ad intasare aeroporti internazionali presi (e questo non si spiega) alla sprovvista da un flusso di viaggiatori senza precedenti.

La scolaresca torinese è capitata in quel “girone dantesco” (così lo ha definito il preside della scuola che accompagnava i ragazzi e da un preside non ci si poteva aspettare un paragone diverso…) che attualmente è l’aeroporto francofortese. Un disagio di immani dimensioni perché ha coinvolto ragazzini della terza media, qualcuno con qualche problema di salute.

Sembra che ad aumentare l’ansia sia stato anche il fatto che il Consolato competente, quello di Francoforte, sia risultato irraggiungibile quando gli accompagnatori avevano l’impressione del totale abbandono con i trentanove ragazzi a seguito.

Risale a poche settimane fa un nostro articolo dal titolo “Utente chiama… Consolato non risponde”. Se le lamentele verso un Consolato assente corrispondono al vero, nessuno avrebbe mai creduto che questo varrebbe anche per i connazionali in difficoltà oggettive, soprattutto se minorenni, lontano dalle famiglie.

Comunque tutto è ben ciò che finisce bene. Dopo settantadue ore di sosta forzata a Francoforte i nostri ragazzi sono finalmente in Scozia a godersi le verdi colline e pittoreschi gonnellini, al suono della cornamusa.

Il consolato di Francoforte nel frattempo, se la notizia del telefono staccato è vera, sicuramente prenderà provvedimenti poiché errare è umano ma solo perseverare nell’errore è diabolico e, soprattutto, inadeguato all’obbligo di assistenza consolare.

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here