FRANKFURT – Martedì 18 ottobre nella sala Imperiale, la Kaisersaal, presso il Municipio di Francoforte sul Meno, una serata di gran classe per un grande evento: la Deutsch-Italienische Vereinigung compie 50 anni

Incontro tanto atteso quanto apprezzato dai numerosi ospiti, per molti dei quali accedere al Municipio è stata un’occasione insolita di intrattenimento. Il numeroso pubblico ha confermato con la propria presenza la propria fiducia all’Associazione Culturale Italo-Tedesca.

Si respirava aria di Potere nella Sala degli Imperatori. Essi, l’uno accanto all’altro, ci guardavano dall’alto. Con loro Federico II di Svevia, lo ‘Stupor Mundi’ tedesco ma anche normanno e quindi siciliano. Il Sacro Romano Impero di Nazione Germanica non era più soltanto un’entità storico-geografica del passato. Come allora, abbiamo respirato ancora una volta la sua presenza. Prima con Peter Feldmann, che esibiva in pompa magna una catena d’oro, simbolo caratteristico della massima autorità. Egli ha introdotto l’incontro dando il benvenuto e apprezzando il contributo positivo della comunità italiana. Per queste sue parole, la nuova Presidente della “Deutsch-Italienische Vereinigung”, Caroline Lüderssen, esprimerà più tardi: “Ein herzlicher Dank gilt Herrn Oberbürgermeister Peter Feldmann dafür, dass er als Schirmherr diese Feststunde begleitet und wir 50 Jahre Deutsch-Italienische Vereinigung hier an diesem besonderen Frankfurter Ort feiern können…”

A Feldmann è seguito il saluto del nostro Console Maurizio Canfora, sempre presente e interessato agli avvenimenti riguardanti il nostro Paese. Anche questa volta ha dovuto suddividersi tra la Fiera del Libro e l’evento. È arrivata poi la volta di Heinz-Joachim Fischer, giornalista di spicco. Per decenni è vissuto a Roma come corrispondente del ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’ per l’Italia e il Vaticano. Insieme alla famiglia, inoltre, alterna la propria vita tra Germania e Italia, tra Monaco e Verona ed è, dunque, grande conoscitore del popolo italiano sui cui pregi e difetti egli si è a lungo intrattenuto, senza però risparmiare in un secondo tempo le qualità (nel bene e nel male) del popolo tedesco. Lüderssen lo ringrazierà così: “Lieber Herr Fischer, zunächst danke ich Ihnen im Namen von allen Anwesenden sehr herzlich für Ihren Vortrag. Sie sind wie kein anderer dazu berufen, die deutsch-italienischen Beziehungen zu beschreiben und zu beschwören. Durch Ihr Kommen haben Sie uns eine große Freude gemacht und dieser Feierstunde eine besondere Ehre zu teil werden lassen”.

Poi, finalmente è la volta di Caroline Lüderssen … è stata la sua serata! Da quest’anno la Dr. Lüderssen ha preso le redini della Fondazione italo/tedesca, dopo anni di lavoro in simbiosi col Dr. Sanna, l’indimenticabile fondatore che ha sempre tenuto alto il nome dell’Istituzione.

La Presidente, prima di volgere uno sguardo retrospettivo all’attività della Fondazione, si è rivolta al suo predecessore con un saluto caloroso: “Einen besonderen Gruß richte ich heute Abend an den Ehrenpräsidenten der Deutsch-Italienischen-Vereinigung, Salvatore A. Sanna und Frau Bromkamp Sanna. Vor 50 Jahren hat Herr Sanna in einem mutigen und visionären Akt die Vereinigung zusammen mit Trude Müller und fünf italophilen Freunden, von denen einige hier sind, gegründet, und er hat sie 50 Jahre ehrenamtlich geleitet … Lieber Herr Sanna, dass Sie mir gerade im Jubiläumsjahr das Staffelholz übergeben haben, ist für mich symbolkräftig und verpflichtet mich: Ich hoffe, Ihr Werk in Ihrem Sinne weiterführen zu können”. E così il Dr. Sanna ha passato ufficialmente il testimone alla Dr.Lüderssen sapendo di fare cosa saggia essendo lei una persona di altissimo spessore culturale, profonda conoscitrice del mondo italiano, una straordinaria occasione da non lasciarsi sfuggire.

Quindi il momento del ricordo, quando aveva cominciato a frequentare la ‘Vereinigung’ appena ventenne e com’era nato il suo amore per il nostro Paese e per la nostra cultura.

Il primo incontro, avvenuto quando giovanissima: “Ich machte die ersten Schritte in diesem Metier in den frühen 70er Jahren: mein Großvater war als Leiter der römischen Filiale der Deutschen Zentrale für Tourismus 1969 nach Rom gegangen, und ich durfte manchmal mit ins Büro in der Via Bissolati gehen und ein bisschen helfen -zum Beispiel Pakete nach italienischer Art schnüren. … Das Rom, das ich damals kennenlernte, habe ich nie mehr vergessen, das war wohl der Grundstein für meine Liebe zu diesem Land…”. Ancora un grazie sentito a tutti i suoi collaboratori, al pubblico, ricordando che il dialogo italo tedesco viene allargato attraverso prospettive internazionali e ricorda la musica “sola favella comune a tutte nazioni (Giuseppe Mazzini)”.

La musica che durante la serata è stata perfetta cornice per la leggerezza e l’eleganza dei suoni, come omaggio alla creatività dei nostri, tanti Maestri: Vivaldi in apertura con l’arpa di Karin Franke-André e “Moon River” di Henry Mancini eseguito con le sole voci dal gruppo Rotkehlchen, A-Cappella-Ensemble.

Vogliamo terminare una volta di più con le parole di buon auspicio della Lüderssen: “In Frankfurt sind die deutsch-italienischen Beziehungen sehr greifbar, in der Begegnung mit der Oper, mit der Kunst, mit der Literatur, aber auch mit Recht und Wirtschaft, und vor allem: mit den Menschen. Wir erleben das in der Deutsch-Italienischen Vereinigung mit großer Freude täglich rund um die Uhr. Sie alle sind ein Teil von diesem Erleben”.

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