Nuovo libro di poesie di Marcella Continanza

Un lavoro minuzioso e attento quello di Marcella Continanza, che sembra quello di una ricamatrice di parole che intreccia con cura perché diventino suoni, sentimento, musica dei sensi, ma anche la testimonianza di una saggezza antica.

fogli bianchi

riempiti

con segni metafore sogni

fogli testimoni

di altre vite altre voci che passano

con battito sotterraneo

ogni città una casa

e – nel mezzo

una stanza occupata da astrolabi, libri penne

fogli bianchi…

amore per la creazione.

questo silenzio che tortura

esce dal porto delle nuvole

dopo il temporale

e già l’estate annuncia la tua assenza

con le scarpe lasciate sulla battigia.

E poco a poco Marcella Continanza ci fa entrare nel suo mondo poetico dove la natura fa da protagonista assoluta ed è in rapporto continuo con il nostro io più nascosto, quello che vive dietro i segni, le parole, i pensieri, le azioni di tutti i giorni.

Quel mondo sotterraneo che è dentro ognuno di noi e che ci fa sentire parte di un tutto mille volte più grande, un Dio forse, chissà…

E dunque ancora gli altri, amori, amici o personaggi che hanno lasciato un segno e di cui l’autrice sente l’urgenza di darne testimonianza come per Pier Paolo Pasolini.

e – corre il ragazzo

corre nelle ore notturne

per strappare quell’argenteo baluginio

al fiume

e – riversarselo addosso

ri-sentire l’odore del seno materno

e avere requie

per i suoi giorni.

Ed infine la nostalgia malinconica e fiera allo stesso tempo delle radici, di quella terra lucana che ancora le rimanda immagini, profumi e sapori lontani.

Lucania, nenia di infanzia. Dolce

come un confetto sponsale o

liquirizia succhiata ancora oggi

agli angoli delle strade

dove i tuoi piedi di gigante

e i miei di bambina

camminano insieme.

Come non sentire, anche dopo anni trascorsi in un paese che è ormai diventato il tuo paese, la nostalgia tenerissima di quel mondo che si trova ancora stampato nelle iridi di una donna adulta che ricorda i piedi giganteschi di un padre che seguono i piccoli piedi di una bambina ancora non votati al viaggio.

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