Vivere e dipingere a Locri, la città calabrese che fu uno dei cuori della Magna Grecia

Su iniziativa del Consolato Generale d’Italia e con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC) il 10 ottobre a Colonia è stata inaugurata la mostra di Sandro Stivala, un pittore, che vive e opera a Locri. ”La pittura di Stivala – così si legge nel catalogo della mostra dell’ IIC di Colonia aperta al pubblico fino al 15 novembre – si muove sempre ai confini tra l’arte figurativa e l’astrazione informale e con i suoi densi colori rappresenta in modo espressivo e dinamico una poetica, fondamentalmente caratterizzata dallo splendore della luce e dalla magia coloristica dell’ambiente mediterraneo”. Nella realizzazione dei suoi quadri, così prosegue la prefazione, Stivala s’ispira ai beni culturali della regione in cui è nato, vive e dipinge. Temi dominanti sono le bellezze architettoniche, culturali e paesaggistiche della civiltà greca e degli altri popoli che abitarono questo territorio e che furono in seguito ereditate da Locri. Una città da molti considerata come il cuore della Magna Grecia, com’è definita l’area geografica della penisola italiana meridionale che dall’VIII secolo a.C. fu colonizzata dai Greci. “La pittura di Stivala – annota il critico Tony Custareri – nasce da un’intima esigenza tesa a sintetizzare una testimonianza umana. E´ una ricerca di libertà e di verità dell’uomo espressa mediante una sottile organizzazione di segni e stesure cromatiche quasi musicali, sino alle sue ultime opere legate alla difesa e al recupero storico del nostro patrimonio architettonico e ambientale”.

Eredità greca

Non è difficile rendersi conto con quanto impegno il pittore Sandro Stivala abbia avvertito la responsabilità di portare questo messaggio storico al cospetto di un pubblico tedesco culturalmente preparato, che non ha avuto compito facile nel cogliere attraverso le opere esposte quella che fu la realtà della Magna Grecia, i suoi colori e il suo significato culturale. Si potrà obiettare che le mostre d’arte servono appunto a colmare alcune conoscenze storiche o almeno a rinverdirle. Coglie nel segno il pittore Stivala quando afferma che la pittura e la scultura devono mandare un messaggio educativo e culturale, ma è anche altrettanto vero che egli non poteva che farlo se non “alla sua maniera”. Forse il catalogo della mostra presentata a Colonia all’Istituto Italiano di Cultura, stampato con il patrocinio del comune di Locri, avrebbe dovuto nella sua prefazione dedicare una breve pagina alla storia della città calabra e al significato che la Magna Grecia ha avuto per lo sviluppo culturale dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero.

Pochi tra i partecipanti all’inaugurazione della mostra avranno notato in alcuni dipinti di Stivala la presenza di un cerchio, un’evidente allusione al filosofo e matematico greco Pitagora, che nel 530 a.C. si trasferì nella calabrese Crotone, non molto lontano da Locri, dove fondò la scuola pitagorica. Sandro Stivala con i suoi quadri ha portato a Colonia un messaggio che non poteva essere semplice ed elementare come non lo sono del resto i suoi quadri.

Sarebbe stato opportuno integrare la mostra con del materiale informativo, per esempio con un breve filmato sulla storia e dell’importanza della Magna Grecia.

L’iniziativa del Consolato Generale d’Italia a Colonia ha il merito per aver evidenziato come molti alcuni importanti aspetti storici e culturali del Meridione italiano non trovino spesso la loro giusta considerazione presso il pubblico tedesco.

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