Nella foto: Ragazza. Foto di © Silvia su Pixabay

L’adolescenza (dal latino adolescere, che significa “crescere”) è una fase di grandi cambiamenti, dove avviene la transizione dall’infanzia all’età adulta

Gli adolescenti non hanno ancora una piena maturità, ma stanno gradualmente acquisendo le competenze e gli strumenti per affrontare la futura vita adulta.

In questa fase avvengono importanti trasformazioni nella mente e nel corpo, le esperienze affettive e sociali si rivoluzionano ed emergono nuove capacità intellettive e cognitive, che portano ad acquisire modalità di pensiero e di comportamento più complesse.

L’adolescenza è un momento davvero particolare, dominato da tempeste emotive, contraddizioni, instabilità, delusioni, esaltazioni e grandi idealismi. Grazie alla curiosità per la vita e al desiderio di sperimentare cose nuove, gli adolescenti percorrono un cammino che li porterà alla ricerca di sé e alla costruzione di una propria identità.

Le fasi dell’adolescenza

L’adolescenza si suddivide in tre fasi:

1. preadolescenza o prima adolescenza, che va dai 10 ai 12 anni

2. seconda adolescenza, che va dai 13 ai 15 anni

3. terza adolescenza, che va dai 16 ai 19 anni.

Secondo alcuni, si potrebbe considerare che la preadolescenza abbia inizio anche a 9 anni e la fine dell’adolescenza potrebbe protrarsi fino ai 25-26 anni, per poi lasciare spazio alla fase del “giovane adulto”.

Cambiamenti nel corpo

L’adolescenza inizia con il periodo di sviluppo puberale, nelle femmine intorno ai 10-12 anni e nei maschi intorno ai 12-14.

La statura aumenta e compaiono i caratteri sessuali secondari.

Per le femmine l’esordio è segnato dal menarca, la prima mestruazione, insieme alla crescita del seno, l’aumento della larghezza del bacino e la ridistribuzione dell’adipe su fianchi, cosce e glutei.

I maschi sperimentano la comparsa della barba, il cambiamento del tono della voce che si fa più profonda, l’aumento della massa muscolare, l’ingrossamento del pomo di Adamo e lo sviluppo dei testicoli e del pene.

Cambiamenti neurologici

Grazie agli studi di neuroimaging, è stato dimostrato che vi sono dei processi cerebrali del tutto fisiologici che spiegano i comportamenti e i cambiamenti psichici degli adolescenti. La comprensione dei meccanismi del cervello degli adolescenti è fondamentale per comprendere le trasformazioni che avvengono in loro a livello emotivo, cognitivo e sociale.

Nella fase dell’adolescenza nel cervello avvengono diversi fenomeni, tra cui:

1. La potatura sinaptica, che consiste nella riduzione del numero complessivo di neuroni e di connessioni sinaptiche, precedentemente prodotti in eccesso durante l’infanzia. Se da un lato vengono create nuove connessioni cerebrali e vengono rafforzate le più utilizzate, dall’altro vengono eliminate moltissime sinapsi inattive, con una conseguente maggiore specializzazione cerebrale.

2. La mielinizzazione, nonché la formazione della mielina, un materiale di rivestimento dei neuroni. Questo porta a una maggiore velocità del flusso elettrico cerebrale e una migliore efficienza nella comunicazione tra neuroni. È per questo che in questo periodo della vita l’efficienza e la rapidità nei processi cognitivi aumentano a vista d’occhio.

3. La potatura e la mielinizzazione portano ad un completo sviluppo della corteccia prefrontale solo verso la fine adolescenza, in maniera tardiva rispetto alle altre aree cerebrali. La corteccia prefontale è responsabile di funzioni cognitive complesse, come il riconoscimento delle proprie emozioni, le capacità empatiche, la regolazione dei comportamenti impulsivi e la presa di decisioni in accordo con i propri obiettivi. L’asincronia nello sviluppo di quest’area è uno dei fattori fisiologici legati all’impulsività degli adolescenti.

4. Il sistema limbico, area deputata alle emozioni, è iperattivo. Questo, insieme alla mancanza di controllo emotivo determinato dai cambiamenti della corteccia prefrontale, porta all’esuberanza emotiva tipica degli adolescenti. In uno studio di neuroimaging è stato dimostrato che, quando si mostra agli adolescenti la foto di un volto con un’espressione neutra, si attiva l’amigdala (parte del sistema limbico che fa generare la rabbia e la paura), mentre la stessa foto agli adulti fa attivare la corteccia prefrontale. Ciò significa che, anche di fronte a situazioni neutre, gli adolescenti sono più propensi ad avere reazioni intense e comportamenti dirompenti, mentre gli adulti mediano le proprie emozioni con il controllo razionale della corteccia cerebrale.

5. Aumenta l’attività del sistema di ricompensa nel nucleo accumbens e nell’area tegmentale ventrale. Si tratta di un sistema di neuroni dopaminergici, che liberano la dopamina in seguito a una gratificazione, che funge da rinforzo. È stato osservato che durante l’adolescenza è presente di base meno dopamina rispetto alle altre fasi della vita, ma quando viene rilasciata in seguito a un’esperienza gratificante è molto maggiore che. Ciò significa che la spinta a ricercare la gratificazione è particolarmente accentuata, e questo spiega anche la sottovalutazione dei rischi e i comportamenti impulsivi e rischiosi tipici di quest’età.

6. L’elevato grado di plasticità sinaptica tipico di questa fase fa sì che il cervello sia molto adattabile e responsivo agli stimoli, ma anche vulnerabile ai fattori stressanti e traumatici. È per questo che l’adolescenza è un momento così delicato per molti.

Cambiamenti psicologici

Uno dei processi psicologici principali dell’adolescenza è il consolidamento dell’identità.

L’adolescente non è più un bambino ma non è ancora del tutto indipendente dai genitori e non ha terminato la maturazione sessuale. Così, grazie alla sperimentazione di molti stimoli e al confronto con i coetanei, cercherà di identificare un nuovo sé indipendente, individuale e sociale.

Secondo lo psicoanalista tedesco Erik Erikson, il tentativo di superamento della confusione e dell’ambivalenza porta a una “crisi di identità”, dalla quale sorgerà una nuova identità adulta, più stabile, integrata e coerente. Questo processo avverrebbe grazie all’esplorazione di più modi di essere e di comportarsi, prevede l’identificazione con i pari o con altri adulti e risente anche dei vissuti infantili.

Un altro processo importante si verifica sul piano cognitivo, con la maturazione del pensiero.

L’adolescente inizia a ragionare in modo astratto e creativo, acquisisce la capacità critica e l’abilità di ragionare per ipotesi, sviluppa il pensiero riflessivo e l’autoconsapevolezza. Un meccanismo cognitivo tipicamente adolescenziale è l’intellettualizzazione, che consiste nell’uso del ragionamento logico per giustificare i propri comportamenti e desideri, spesso al fine di avere il controllo o poter fare ciò che si vuole (per esempio nei lunghi discorsi di convincimento, a volte un po’ manipolatori, con cui un ragazzo vuole ottenere un permesso per fare qualcosa).

Cambiamenti emotivi

Gli adolescenti vengono travolti da vere e proprie tempeste emotive, generate sia dall’iperattivazione del sistema limbico sia dallo stato ormonale. Ogni emozione provata si presenta intensamente e la gestione emotiva è una grande impresa.

Gli adulti dovrebbero riconoscere le tempeste emotive adolescenziali come effetti di un rimodellamento cerebrale, parte del cammino verso l’autoregolazione, l’autonomia e la maturità.

Cambiamenti nella sessualità

Gli adolescenti si trovano a fare i conti non solo con un nuovo corpo, ma anche con nuove sensazioni.

Si apre infatti la porta della sessualità, dominata da emozioni associate al desiderio, stati di eccitazione e moltissime sfide. Infatti, non è facile vivere serenamente una nuova corporeità adulta e sessuata e dargli un senso. Capita che il corpo venga percepito come un nemico o come una parte estranea al sé. Gli adolescenti devono “mentalizzarsi” riguardo a questa dimensione, conoscerla e dargli una consistenza psicologica.

La sessualità, insieme all’impulsività, la sottovalutazione dei rischi e la voglia di sperimentare, rendono di estrema importanza l’educazione sessuale per gli adolescenti.

Adolescenza e contesto sociale

L’esperta Alexa C. Curtis definisce l’adolescenza come un concetto dinamico e in costante evoluzione, caratterizzato da tre dimensioni interconnesse: biologica, psicologica e socioculturale.

Infatti, mentre in passato l’adolescenza veniva considerata come la mera conseguenza del processo biologico di cambiamento ormonale, oggi sappiamo che si tratta di un fenomeno psicofisico strettamente influenzato dalla cultura e dal contesto sociale di appartenenza. A seconda dell’ambiente culturale, l’adolescenza si manifesta in modo diverso.

Inoltre, è stata stabilita una correlazione tra la natura dell’adolescenza e il grado di complessità della società in cui si vive. In una società complessa, come quella occidentale, l’adolescenza è particolarmente lunga e conflittuale. Inoltre, risente di molti fattori come l’educazione ricevuta, il sistema di valori, la scolarizzazione, l’impatto delle tecnologie, etc.

Nella società attuale, la maggior parte dei ragazzi ricevono un’educazione sicuramente meno rigida rispetto a una volta, basata sull’affettività e a volte sulla mancanza di regole. I valori predominanti sono l’avere una bella immagine di sé e l’essere capaci di adattarsi in un mondo in continua evoluzione.

Questo ovviamente fa sì che il percorso della costruzione identitaria e lo sviluppo psicologico degli adolescenti sia molto diverso rispetto a come era in passato o a come avviene in altri contesti antropologici.

Cambiamenti nel rapporto con gli altri

L’adolescenza comporta una rivoluzione del legame di attaccamento con i familiari. La necessità di autonomia e indipendenza porta a un distacco graduale dei genitori. La separazione è sia fisica che psicologica. Da una parte si trascorre meno tempo in casa, dall’altra si mettono in discussione parzialmente i valori e i modelli familiari.

È così che avviene una “rinascita” come soggetto sociale: il gruppo di amici, compagni di avventure ed esplorazioni, comincia a prevalere rispetto alla famiglia. I coetanei diventano il punto di riferimento principale, dove trovare nuovi modelli identificatori, approvazione e consenso. Il gruppo dei pari fornisce supporto nella separazione dalla famiglia e un nuovo senso di appartenenza.

Problematiche e rischi legate all’adolescenza

La grande vulnerabilità degli adolescenti può portare a dei disagi emotivi e mentali. Le problematiche più comuni in questa fase della vita sono ansia sociale, disturbi del comportamento alimentare, depressione, ansia, problemi legati alla sessualità e conflitti familiari.

Anche l’abuso di sostanze è diffuso in questa fase, correlato a fattori individuali (come l’impulsività e la ribellione), comunitari (come l’uso di sostanze tra i coetanei) e familiari (come stili genitoriali disfunzionali e storia di uso di sostanze nei genitori).

Un recente studio americano ha evidenziato declino della salute mentale tra gli adolescenti degli ultimi anni, soprattutto in seguito alla pandemia di Covid. Infatti, mentre 30 anni fa i rischi più comuni per gli adolescenti erano l’abuso di alcol, la guida in stato di ebbrezza e le gravidanze indesiderate, oggi è il tasso di patologie mentali a preoccupare maggiormente.

Nel 2019, il 13% degli adolescenti ha dichiarato di aver sofferto di depressione, le visite per autolesionismo e disturbi d’ansia e dell’umore sono sempre più frequenti e i tassi di suicidio sono aumentati del 60% negli ultimi 10 anni.

Secondo Charmet, studioso esperto dei compiti evolutivi dell’adolescenza, le crisi adolescenziali e la sofferenza mentale in questa fase deriverebbero dall’incapacità di realizzare tali compiti (separazione dalla famiglia, integrazione dell’identità sessuale, costruzione di nuove identificazioni, nascita sociale e uso adeguato delle capacità di simbolizzazione).

Come chiedere aiuto da adolescenti?

Se sei un adolescente e senti di aver bisogno di un sostegno, non esitare a chiedere aiuto. Avvicinati a una persona adulta di fiducia con cui ti senti a tuo agio, come un insegnante o un familiare, ed esprimi apertamente ciò che stai vivendo e quali sono le tue preoccupazioni con onestà e chiarezza. Ti aiuterà a trovare una soluzione o un supporto psicologico adeguato.

Esistono molte risorse e servizi professionali che ti aiuteranno a rimetterti in carreggiata.

Ricorda che non sei solo e molte persone affrontano delle sfide e delle difficoltà durante l’adolescenza.

Come aiutare un adolescente se si è un adulto?

Se sei un adulto e cerchi di aiutare un adolescente, ecco dei consigli:

1. Crea uno spazio sicuro, in cui il ragazzo potrà fidarsi ed esprimersi senza sentirsi giudicato.

2. Pratica l’ascolto attivo, senza interromperlo, se il caso facendo domande per comprendere meglio e mostrando un interesse genuino. Mostra empatia e rispetto e cerca di capire davvero le sue prospettive.

3. Offri un sostegno emotivo e comunica che sei la tua porta è sempre aperta e che sei disponibile ad ascoltarlo e supportarlo.

4. Mantieni la riservatezza evitando di divulgare le sue informazioni personali senza consenso.

5. Fornisci informazioni utili e risorse che potrebbero aiutarli, come articoli, siti web, libri o suggerisci di iniziare un percorso psicologico. A volte è utile un intervento insieme ai genitori per affrontare situazioni di crisi.