La Missione cattolica di Pforzheim organizza il Cammino di Santiago per giovani

Anno Santo a Santiago, San Giacomo ti aspetta. Con zaino in spalla il Cammino di Santiago De Compostela è per certo, sia per i veterani sia per chi è alla loro avventura, un’esperienza unica. Esistono infiniti motivi che spingono una persona a raggiungere quest’obiettivo, da quello religioso e spirituale, a quello culturale o sportivo e così via. Il miscuglio di emozione e sentimenti, quando mettono piede per la prima volta nella Cattedrale di Santiago in Piazza dell’Obradoiro, è per tutti quelli che ci vanno per la prima volta o per quelli che ci ritornano, un momento indescrivibile. L’edificio in stile romanico è uno dei luoghi più rappresentativi di tutta la penisola iberica e anche per tutta la cristianità insieme a Gerusalemme e Roma. Santiago è gremita ogni anno da migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo che la raggiungono percorrendo i diversi cammini.

Non c’è ancora una risposta alla motivazione del perché fare il Cammino di Santiago e intraprendendo un faticoso viaggio a piedi, di diverse centinaia di chilometri, assentarsi da casa per circa un mese e dormire in camerate con decine di sconosciuti e quant’altro”.

Seppur inspiegabili, tra le ragioni ci sono: la ricerca di se stessi, di tempo per riflettere e un’irrefrenabile voglia di avventura, la voglia o forse la necessità di cambiamento. A molti, ha prodotto risultati positivi e regalato un’esperienza di condivisione e altruismo che può aiutare a mettere le cose in prospettiva, a capire quanto poco tempo solitamente si dedica a conoscere e ascoltare se stessi e gli altri.

L’epidemia di coronavirus in questi ultimi due anni, ha fatto registrare un forte calo verso la meta in questi luoghi religiosi, invasa da milioni di pellegrini e che partono da tutta Europa e non solo. Grazie alla richiesta unanime fatta dalla Galizia e sostenuta attraverso l’Arcivescovado di Santiago dall’arcivescovo mons. Julián Barrio, dalla Xunta e dal Consiglio comunale, il Vaticano e il Santo Padre, Papa Francesco, ha accolto in pieno il loro appello, quello di facilitare la presenza a Santiago di pellegrini e visitatori una volta superata la pandemia, consentendo loro di vivere il giubileo compostellano. Il decreto, firmato a Roma dal cardinale Mauro Piacenza lo scorso dicembre, ha consentito la proroga dell’anno giubilare 2021 e di far rimanere aperta la Porta Santa fino al 31 dicembre 2022.

C’è da aggiungere che, le autorità ecclesiastiche di Compostela e della Xunta de Galicia, attendono inoltre una conferma ufficiale da parte del Vaticano affinché papa Francesco visiti Santiago de Compostela. Il Santo Padre, effettivamente, non ha escluso l’idea di fare questa visita e pertanto non ha respinto l’invito ufficiale fatto dall’arcivescovo mons. Julián Barro, di visitare Compostela durante quest’anno santo.

Tuttavia il Pontefice ha posto l’accento che, nel caso, sarà comunque una breve visita per commemorare l’anno giubilare poiché insiste sulla sua priorità di visitare i “piccoli paesi”. Se si decidesse, comunque “sarebbe il finale perfetto per il più grande festival della Galizia e della Spagna” fanno sapere le stesse autorità ecclesiastiche e civili di Santiago de Compostela e della Galizia.

Attraverso la segretaria Tina Marsella della Missione Cattolica Italiana di Pforzheim, guidata dal presule guanelliano don Arcangelo Biondo, ci arriva l’invito di diffondere questo comunicato per dare l’opportunità a tutti fedeli desiderosi e volenterosi di percorrere e farsi trasportare della magia spirituale del Cammino di Santiago De Compostela, di mettersi in contatto presso il sito organizzativo
www.guanellianisantiago.it

L’invito è soprattutto rivolto ai giovani da 18 a 35 anni, con partenza dal 23 luglio 2022. È senza dubbio un’esperienza bellissima da percorrere con amici oppure da soli, con tante persone che s’incontrano lungo il percorso.

Il cammino è guidato da padre Fabio, insieme ai padri e le suore guanelliane.

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