Il riconoscimento dei titoli di studio italiani in Germania è stato il tema discusso nella conferenza stampa convocata dal deputato eletto nella ripartizione Europa Simone Billi (Lega). L’evento è stato moderato dalla giornalista Lucia Conti che ha introdotto la questione illustrando i diversi criteri con cui si riconoscono in Italia i titoli di studio rispetto a quanto avviene all’estero. Laura Sajeva (Vicepresidente Comites Berlino e membro de La Red) ha parlato di un tema importante – quello del riconoscimento degli anni di studio – per un’adeguata integrazione lavorativa: sono dieci anni che in Germania le procedure sono state snellite soprattutto per la forza lavoro proveniente dagli altri Paesi UE. “Anche la nostra associazione e i nostri servizi – ha spiegato Sajeva parlando del lavoro offerto da La Red – rientrano in questa tematica”.

Sajeva ha parlato di servizi gratuiti e finanziati dal Fondo sociale europeo e dal Ministero de Lavoro tedesco. Sajeva ha però precisato che, trattandosi di uno Stato federale, i criteri possono variare da una ‘regione’ all’altra. “Attraverso lo sportello di riconoscimento titoli presso La Red possiamo offrire consulenze solamente a chi già si trova in Germania e volesse lavorare a Berlino”, ha sottolineato Sajeva evidenziando come in queste ultime settimane siano stati aiutati anche molti rifugiati provenienti dall’Ucraina trattandosi di uno sportello offerto in diverse lingue e quindi a diversi popoli oltre a quello italiano.

“In Germania, come in Italia, esistono professioni regolamentate e non regolamentate. Le professioni regolamentate sono quelle che prevedono il superamento di un esame di Stato con abilitazione: per queste professioni il riconoscimento del titolo è indispensabile per inserirsi nel mercato del lavoro. Per tutte le altre professioni il riconoscimento non è indispensabile ma può comunque portare diversi vantaggi”, ha spiegato Sajeva precisando che generalmente il primo passo è l’individuazione della professione tedesca corrispondente o in alternativa capire quale sia il corso di studi più simile per una comparazione.

In secondo luogo andranno presentati i titoli facendo una domanda ufficiale di riconoscimento. Qualora venissero riscontrate differenze sostanziali nel curriculum formativo verrà dato un riconoscimento parziale con l’indicazione di un percorso compensativo, per esempio la frequentazione di alcuni corsi con esame finale.

In linea di principio non è possibile ottenere un riconoscimento senza il possesso di un percorso formativo alle spalle – che sia formalmente validato – ovvero dimostrando di avere soltanto una lunga esperienza lavorativa in quel preciso settore. Sajeva ha però precisato che una lunga esperienza lavorativa in un dato settore potrebbe risultare utile come alternativa al percorso compensativo nel caso in cui il curriculum formativo italiano presentasse divergenze sostanziali rispetto agli standard tedeschi.

Chiaramente per molte professioni regolamentate, generalmente conseguite in ambito accademico e con titoli di studio ottenuti in UE, è previsto un riconoscimento in automatico. Per i titoli di studio extra UE, soprattutto in campo medico, invece la questione diventa più complessa. Il processo di riconoscimento ha dei costi: dai 200 euro per le professioni non regolamentate passando fino agli 800 euro per i titoli di competenza delle Camere di Commercio fino ai più costosi riconoscimenti che sono quelli per le professioni mediche e accademiche, soprattutto per persone provenienti dal Paesi extra UE: in questi casi si può arrivare fino ai 3mila euro.

Per alcune professioni in particolare è fondamentale anche il requisito dell’ottima conoscenza della lingua. Sajeva ha ricordato non solo la gratuità dello sportello informativo ma anche la possibilità di ottenere, attraverso i servizi offerti dal network, forme di finanziamento per il processo di riconoscimento: bisogna però essere registrati in Germania da almeno tre mesi e non avere un reddito annuo superiore a 26mila euro lordi annui in caso di persone singole o superiore a 40mila euro lorde annue in caso di coppie sposate.

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here