Nella foto: Gli eletti del Cgie. Da sx: Tommaso Conte, Marilena Rossi, Giuseppe Scigliano, Silvestro Gurrieri, Giulio Susheel Tallarico, Gianluca Stephano Adolf Errico

“Noi, rappresentanti per la Germania, ci prepariamo a impegnarci al massimo per supportare la comunità italiana sul territorio tedesco”

Il ministero degli Esteri ha pubblicato la lista dei 43 nuovi membri del Consiglio generale degli italiani all’estero, ufficializzando così i nomi dei consiglieri che entreranno a far parte del nuovo Cgie. Le votazioni si sono tenute il 9 aprile scorso portando all’elezione di 24 consiglieri in Europa, di cui sei in Germania. Ai 43 consiglieri eletti in rappresentanza delle comunità italiane all’estero (in tutto 17 Paesi) se ne aggiungeranno altri 20 di nomina governativa. Come detto per la Germania sono stati eletti 6 consiglieri che sono: Marilena Rossi, Giuseppe Scigliano, Tommaso Conte, Giulio Susheel Tallarico, Silvestro Gurrieri e Gianluca Stephano Adolf Errico.

Secondo i nuovi eletti, il Cgie Germania è una fusione tra esponenti di vecchia e nuova emigrazione. “Ci riempie di orgoglio il fatto che siano finalmente rappresentati in un CGIE due giovani di seconda generazione come Gianluca Errico, esperto di trasformazione digitale, e il giovane docente universitario Giulio Susheel Tallarico, entrambi simbolo di un’unione felice tra passato e futuro, tra la Germania e l’Italia. Questi giovani sono il volto nuovo di una diversa comunità internazionale, che l’Europa ha unito abbattendo barriere e costruendo opportunità”.

Marilena Rossi, Giuseppe Scigliano, Tommaso Conte e Silvestro Gurrieri che rappresentano invece l’esperienza, hanno la certezza che supporteranno la comunità italiana attingendo al bagaglio di una militanza decennale in diversi organi di rappresentanza e di innumerevoli iniziative già messe in campo, sia a livello di singoli Länder che a livello federale, con l’Intercomites.

Ai nuovi consiglieri del Cgie abbiamo posto alcune domande.

I nuovi eletti nel CGIE hanno sinora discusso delle questioni degli italiani del proprio circondario con Ambasciata e consolati. Ora cambiano gli interlocutori. Il tenore dei colloqui si sposta su un livello più politico?

Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (C.G.I.E.) è l’organismo di consulenza del Governo e del Parlamento sui grandi temi che interessano gli italiani nel mondo. Riceve la sua legittimità rappresentativa dall’elezione diretta da parte dei membri dei Comites e delle Associazioni e rappresenta un passo fondamentale per lo sviluppo della partecipazione attiva, da parte dei nostri italiani all’estero, alla vita politica dei Paesi di approdo. Allo stesso tempo, il CGIE è anche essenziale per il collegamento permanente dei connazionali nel mondo con l’Italia e le sue istituzioni e non è un caso che il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ne sia il Presidente. Noi ci occuperemo dunque di tutte le questioni che riguardano gli italiani in Germania con l’approccio ampio e internazionale che il nostro ruolo richiede, ma senza perdere di vista i bisogni specifici delle singole comunità di connazionali sul territorio. Resterà ad esempio saldo l’impegno già profuso, da alcuni di noi, in ambito locale. D’altro canto, la riduzione del numero di parlamentari eletti all’estero, che passa da diciotto a dodici, ci obbliga ad assumere un ruolo ancora più importante per colmare questo deficit di rappresentanza ai vertici istituzionali. Siamo parte integrante dell’Italia e siamo fieri di rappresentarla nel Paese in cui viviamo e lavoriamo e per questo la nostra rilevanza, nella vita politica italiana, non può essere solo di facciata. I Comites e il CGIE, d’altra parte, esistono esattamente per questa ragione: contribuire a decidere sui grandi temi che interessano le comunità italiane all’estero, dando voce e diritti alla nostra 21° regione.

Quali sono gli argomenti che personalmente vorrà trattare all’interno del CGIE al più presto possibile?

Tallarico: “Le tematiche che mi stanno più a cuore sono le nuove emigrazioni e le nuove generazioni di italiani all’estero. Oggi la comunità italiana è formata prevalentemente da giovani, nati e cresciuti all’estero. Giovani italiani che si sentono europei, con problemi e preoccupazioni diversi rispetto alla prima generazione. La maggior parte non ha intenzione di tornare in Italia, dopo aver costruito un futuro lavorativo ed affettivo all’estero e perciò vorrei concentrarmi in modo specifico sui bisogni di questa generazione e con progetti mirati, tramite il CGIE plasmare un futuro migliore per loro.”

Gurrieri: Gli argomenti che mi stanno a cuore e che tratterò nel mio futuro incarico, da consigliere CGIE, sono le riforme delle rappresentanze a tutti i livelli, iniziando dai Comites, CGIE e anche dei diritti civili dei nostri connazionali, tenendo in considerazione che molti servizi non vengono adeguati alle situazioni e alle esigenze delle nostre comunità, che vivono fuori dai confini italiani. Anche le leggi che riguardano l’espressione del voto per le elezioni dei Comites devono essere cambiate, dobbiamo dare la possibilità a tutti, di partecipare al voto, senza mettere dei paletti, come l’attuale legge, per esercitare un sacrosanto diritto.”

Conte e Scigliano: L’intervento scolastico-culturale e i Servizi Consolari.

Errico: vorrei sostenere e fare da ponte tra le imprese italiane in Germania e le Istituzioni locali (tedesche ed italiane) creando una vera rete che possa permettere di rilanciare ulteriormente il Made in Italy. Inoltre, vorrei promuovere la cultura e la lingua italiana soprattutto per le seconde generazioni (come me) a livello territoriali. Oltre a ciò, vorrei creare un Counsel tra le associazioni italiane per attivare una rete tra le associazioni dello stesso ambito con la possibilità poi di fare iniziative comuni.

Rossi: Sicurezza, tutela sociale e sanitaria oltre che alle pari opportunità Tratterò le questioni che riguardano le persone che incontro ogni giorno al lavoro. I giovani, le donne e gli anziani che qui, come in Italia, incontrano più difficoltà, aggiungendo al disorientamento iniziale dell’essere altrove, quello della loro condizione anagrafica o di genere. Con la mia esperienza vorrei contribuire a far emergere e far conoscere le buone pratiche acquisite nei rispettivi paesi per migliorare i sevizi in materia di sicurezza sanitaria e sociale e renderli accessibili a tutti. Rafforzare i poli INPS delle convenzioni internazionali affinché si arrivi in tempi accettabili alla liquidazione delle pensioni e semplificarne le procedure. Infine combattere la disparità di genere e promuovere l’indipendenza economica come leva di emancipazione anche e soprattutto per chi vive altrove.

I nuovi membri del CGIE per la Germania sono stati eletti dai componenti dei Comites e dai rappresentanti delle associazioni. Saranno questi i vostri unici interlocutori?

Siamo stati eletti da un’assemblea di cosiddetti “grandi elettori” (Comites e Associazioni), che a loro volta sono stati eletti dalla base, quindi rappresentiamo tutti i cittadini italiani in Germania. Come previsto dalla legge, inoltre, siamo invitati alle assemblee dei Comites proprio per raccogliere le istanze che arrivano dai territori che questi organismi rappresentano. In queste circostanze, il nostro compito è ascoltare e recepire le esigenze e i problemi più sentiti della collettività, per sviluppare in seguito una risposta adeguata e intervenire con gli strumenti che abbiamo a disposizione. In ogni caso è indispensabile collaborare produttivamente. Solo l’unione tra Comites, membri del CGIE e i prossimi parlamentari eletti all’estero, infatti, potrà cambiare le cose. Le problematiche sono comuni e comune deve essere lo sforzo operativo. Se lavoreremo insieme, ce la faremo.

Sei nuovi eletti in Germania significa sei singole voci all’interno del Cgie o intendete organizzare i vostri interventi su misura per la collettività italiana in Germania e coordinarvi in una sola voce?

Saranno certamente possibili entrambe le opzioni. La nostra intenzione è fare squadra, lavorare insieme e coordinarci per portare a Roma una sola voce e una sola posizione. Con questo spirito abbiamo deciso di dare vita anche a una consulta permanente del CGIE Germania, nella quale intendiamo coinvolgere figure esterne ed esperte, di grandissimo valore, in grado di contribuire al supporto delle nostre comunità all’estero con la loro esperienza e con la loro specifica professionalità. Ovviamente, ci saranno situazioni particolari in cui diremo la nostra anche come singoli membri del CGIE.

Avete predisposto una possibilità di dialogo, un canale di comunicazione, con i cittadini italiani in Germania anche se si trovano fuori dal mondo delle associazioni e non fanno parte dei Comites?

Una corretta comunicazione è fondamentale, per un organismo come il nostro, perché ci consente di raggiungere la variegata comunità dei connazionali e di interagire efficacemente con i destinatari del nostro lavoro: gli italiani in Germania. Oltre ai canali tradizionali come newsletter, mail e agenzie stampa, quindi, intendiamo utilizzare anche tutte le piattaforme social, allo scopo di raggiungere tipologie diverse di utenti e renderci presenti a tutti i livelli. Abbiamo anche intenzione di lanciare delle live su zoom, per dare volto e voce, in tempo reale, a quell’interazione con la comunità che è il senso del nostro impegno. Attraverso campagne di comunicazione mirate, infine, vogliamo trovare il modo di far sapere all’Italia che in Germania siamo attivi e fondamentali nell’apporto di idee e proposte e che vogliamo anche essere parte integrante delle politiche del parlamento, a maggior ragione in vista della riduzione del numero dei parlamentari eletti all’estero

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