La Panini è la celebre casa editrice modenese specializzata nella pubblicazione di figurine e fumetti

Il gruppo Panini, con sede a Modena e con un utile di 631 milioni di euro all’anno, è il più grande editore mondiale di prodotti da collezione. L’azienda impegna 1200 operai in dodici società dipendenti e commercializza i suoi prodotti in più di 130 Paesi. La Panini Verlags GmbH è la più grande casa editrice in Germania per quanto riguarda la stampa di figurine e fumetti. Nella sede tedesca dell’azienda, aperta nel 1974 e situata a Stoccarda, lavorano circa 70 dipendenti. Le pubblicazioni in Germania sono varie si va dai libri, fumetti e varie riviste per finire con le famose collezioni di figurine.

Ma come è nata la società Panini?

Gli otto fratelli Panini – quattro ragazze e quattro ragazzi, perdono nel 1941 il padre. La madre lavorava come sarta e vivevano a Modena. La famiglia era molto povera e per migliorare il guadagno famigliare, Veronica, una delle figlie, acquistò durante la Seconda guerra mondiale, nel 1945, un’edicola chiusa nel centro di Modena vicino al duomo. Nel 1954 l’edicola diventò “Agenzia di distribuzione giornali Fratelli Panini” e insieme ai giornali venivano vendute già foto da collezione messe a disposizione da parte di alcuni fornitori. Inventarono così il principio della busta sorpresa riempiendola con riviste, gialli, fotoromanzi e alcune volte con delle foto da collezione. Durante un viaggio a Milano, nel 1960 i fratelli Panini dopo una partita allo stadio trovarono una mazzetta di foto di calciatori buttate per terra.

Rientrati a Modena impacchettarono 2 carte in ogni busta sorpresa vendendole a 10 Lire caduna. Il successo è stato subito grande e in poco tempo la produzione di buste sorpresa ha raggiunto la quota di tre milioni di foto. Giuseppe prese questo come spunto per diventare un editore di figurine.

Bruno Bolchi – la prima foto Panini

Le tipografie nelle vicinanze iniziarono così a chiedere ai fratelli Panini, Giuseppe e Franco, di poter stampare le foto da collezione.

Come modello le case stampa avevano una foto in bianco e nero di Bruno Bolchi (un ex centrocampista del Inter Milan) e una foto da collezione a colori. Nel 1961 venne pubblicato il primo album da collezione Panini con delle foto autoadesive, che si chiamò: ”Grande Raccolta Figurine Calciatori”, un album da collezione di calcio con i calciatori della Seria A italiana, tra cui c’era anche Giovanni Trapattoni.

Da questo momento in poi la foto di Bruno Bolchi è vista come la prima foto ufficiale Panini.

Mescolare le foto nella zangola

I fratelli Panini quindi sono stati i primi ad usare la formula di prodotti “Figurine nelle buste” più album, perché fino a quel periodo le figurine erano sempre state un’ag giunta al prodotto, come per esempio con le tavolette di cioccolato.

I fratelli erano convinti, che potevano solo conquistare i clienti, se offrivano loro una collezione completa e omogenea. Importante è stato anche il fatto di produrre per le figurine delle bustine proprie.

Ai fratelli Panini infine rimane solo una sfida e cioè evitare le figurine doppie in una busta. Per compiere questa azione, iniziarono ad usare una zangola e una ruota, quale assomigliava alla mescolatrice dei numeri del lotto.

La ruota era collegata tramite un telaio della bicicletta alla zangola e ad usarla fu messo uno studente il quale doveva effettuare 15 giri in avanti e 15 indietro. Ma esiste anche un’altra storia sul mescolare le figurine, quella di buttare le figurine in aria e poi mescolarle con una pala.

La macchina per mescolare e insacchettare Fifimatic

A lungo termine però i fratelli Panini dovettero trovare una soluzione più professionale per la produzione di massa.

Così nel 1964 Giuseppe chiese a suo fratello Umberto, che lavorava in Venezuela, di rientrare in Italia. Detto, fatto. Umberto Panini, il tecnico di famiglia, nel 1964 con l’incarico da parte degli altri fratelli inventò la: Fifimatic. Si tratta di una macchina per mescolare e insacchettare figurine, calibrata in modo da evitare così di trovare in una busta dei doppioni. Ancora oggi ci sono 25 macchine Fifimatic nel capannone Panini a Modena.

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