Foto simbolica. Foto di ©PCB

Ambiente e clima – Chiesa italiana e chiesa tedesca

• Maggio 2015 – Papa Francesco consegna all‘umanità Laudato si’, la lettera enciclica sulla cura della casa comune, un appello al dialogo per il futuro del nostro pianeta.

• Novembre-dicembre 2015 – A Parigi si tiene la conferenza sul clima, organizzata dalle Nazioni Unite, alla quale partecipano 195 paesi. Dalla conferenza è uscito un accordo che impegna i paesi firmatari, quasi tutti, a ridurre le emissioni di CO2, anidride carbonica, per contenere il riscaldamento globale del pianeta e le sue conseguenze devastanti.

• 2018: Cominciano nel mondo gli scioperi scolastici per il clima del movimento Fridays for future, ispirati dalla giovane svedese Greta Thunberg.

• Marzo 2021 – La Corte costituzionale tedesca con una sentenza definisce in parte anticostituzionale la legge tedesca sul clima del 2019 perché ritiene insufficienti gli obiettivi stabiliti di contenimento della CO2 a partire dal 2031. I pericoli del cambiamento climatico cadrebbero sulle generazioni future. Il legislatore è chiamato a rivedere la legge federale.

• Maggio 2021 – La Shell dovrà tagliare del 45% le emissioni di anidride carbonica entro il 2030, lo stabilisce il tribunale dell’Aia con una sentenza storica, accogliendo il ricorso di migliaia di cittadini olandesi che chiedevano alla multinazionale di rispettare l’Accordo di Parigi.

• Giugno 2021 – In Italia duecento fra associazioni e cittadini fanno causa allo Stato italiano per non aver messo in atto una politica ambientale efficace contro il riscaldamento climatico. Il ricorso legale, climate litigation, per forzare i governi a pianificare una politica ambientale più incisiva, è una strategia che oltre che in Germania è stata intrapresa con successo anche in Francia e in Olanda e sta prendendo piede anche in altri paesi.

Il Recovery Plan ed economia verde

Secondo il Green Recovery Tracker, il sito che monitora quanti finanziamenti i governi europei destinano alla green economy, alla riconversione ecologica dell’economia, la Germania destina il 38% delle risorse del Recovery Plan, la Spagna il 31% mentre l’Italia solo il 16 %.

L’impegno della Chiesa italiana e della Chiesa tedesca

La tutela del clima è una espressione di giustizia fra le generazioni ha detto il vescovo ausiliare Rolf Lohmann, responsabile nella Conferenza episcopale tedesca per le questioni del clima e dell’ambiente. La persona umana è libera, fatta a immagine di Dio, ma la libertà non corrisponde a un liberalismo senza limiti, dice Lohmann, ma è connessa al un comportamento responsabile. Che la libertà umana è limitata quando minaccia la libertà degli altri è un principio che ritroviamo nell’enciclica sulla libertà di papa Giovanni XXIII, Pacem in terris (1963), e nella Centesimus annus di papa Giovanni Paolo II (1991). La chiesa italiana e quella tedesca, ben consapevoli della posta in gioco per l’umanità intera, proseguono oggi più che mai sulla via tracciata da papa Francesco con l’enciclica “Laudato si’” per favorire una cultura e un’azione di tutela dell’ambiente e del clima.

Nel creato tutto è in relazione: ritrovare i legami

Con questo titolo si è svolto dal 24 al 27 giugno il primo festival di ecologia integrale a Montefiascone nel Lazio, organizzato da “Rocca dei papi, per un’ecologia integrale”, associazione che si ispira all’enciclica Laudato si’. I lavori sono stati aperti dal segretario di Stato Pietro Parolin. Un altro appuntamento importante sarà la Settimana sociale dei cattolici italiani dedicata all’ambiente #tuttoèconnesso che si terrà a Taranto dal 21 al 24 ottobre.

Come può riuscire la trasformazione sociale ed ecologica

Il gruppo di lavoro interdisciplinare “Economia globale ed etica sociale” della Commissione chiesa universale (Conferenza episcopale tedesca) ha recentemente (16 giugno) pubblicato lo studio, “Wie sozial-ökologische Transformation gelingen kann”, scaricabile dal sito www.dbk.de.

Lo studio mette in evidenza sia le leve sociali e politiche su cui agire per attuare politiche di regolamentazione che stimolino l’innovazione, il bene comune ma che siano anche sostenibili da tutta la società, distribuendo in modo equo gli impegni e le opportunità. Solo così una seria politica ambientale trasparente e partecipativa può avere il sostegno e il consenso della società.

Lo studio della Commissione chiesa universale individua nella debolezza delle istituzioni un impedimento nella pianificazione politica atta alla trasformazione ecologica e sociale. Oltre a questo i conflitti irrisolti nella distribuzione delle risorse e rapporti di potere diseguali sono da ostacolo alla trasformazione ecologica e sociale equa. Questa trasformazione deve poter essere sostenuta da tutti, ossia il cambiamento ecologico e sociale deve poter prospettare un futuro attraente per tutti, anche per i “perdenti della globalizzazione”. In questo la Chiesa può svolgere un ruolo centrale.

Il ruolo chiave della Chiesa

Prendere sul serio la trasformazione è un compito culturale e in questo la chiesa è un attore fondamentale nell’aiutare a far prendere coscienza che la trasformazione ecologica ed etica non è un’opzione ma una necessità che riguarda le vite di noi tutti e delle generazioni future. La chiesa inoltre ha un enorme potenziale anche a livello internazionale perché è calata in diversi paesi e culture, agisce per la giustizia sociale nel mondo, e ha inoltre capacità strutturali e patrimoniali per incidere positivamente.

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here