Il futuro di Wolfsburg e la riuscita integrazione degli stranieri nella Gesamtschule Leonardo da Vinci sono stati i temi principali su cui si è soffermato l’ambasciatore italiano Michele Valensise in visita in quella che è stata definita “un’isola felice per gli italiani immigrati”. Parole importanti quelle espresse dalla massima autorità italiana in Germania verso la città della Bassa Sassonia, da sempre legata a doppio filo ai gastarbeiter italiani e al destino della grande casa automobilistica Volkswagen che ha lì sede.

Da qui la necessità di promuovere una scuola, diventata un modello di integrazione, a cui sono iscritti oltre a italiani e tedeschi, anche studenti messicani, brasiliani e russi. L’ambasciatore ha dimostrato di essere ben informato sulla formazione scolastica e sull’integrazione dei giovani italiani. Alla direttrice dell’istituto, Dorothea Frenzel, molto soddisfatta degli insegnanti italiani inviati da Roma, Valensise ha promesso il suo incondizionato appoggio, quando siederà al tavolo con le autorità italiane competenti, per assicurare il mantenimento del modello interculturale della Gesamtschule Leonardo da Vinci. Inoltre, l’ambasciatore è rimasto entusiasta dall’atmosfera “internazionale” che si respirava sui banchi di scuola, e commosso di fronte agli alunni della terza elementare si esibivano con alcune scene della “Commedia dell’Arte”. Infine, nella salamensa i ragazzi della quinta e sesta classe, accompagnati dalla chitarra di Armin Ahlers, hanno eseguito melodie che evocavano il “Rinascimento”, vestiti coi costumi dell’epoca.

La seconda tappa della visita è avvenuta nella sala riunioni del Comune, dove Valensise è stato invitato a firmare il libro d’oro della città.  Il sindaco di Wolfsburg, Rolf Schnellecke ha, poi, preso la parola, elogiando l’integrazione promossa nella città della Bassa Sassonia, “grande colonia italiana a Nord delle Alpi” da quasi 50 anni ormai. Wolfsburg rappresenta, secondo Schnellecke, un “modello ideale di intercultura e integrazione, restando all’avanguardia per quanto riguarda i rapporti umani e culturali tra Italia e Germania”. Lo dimostrano i rapporti delle autorità tedesche con quelle italiane, dal Consolato all’Istituto di Cultura, dal Comites alla Scuola “Leonardo Da Vinci” fino al Centro Italiano e ai rappresentanti della politica italiana sul luogo.

Intanto nel prossimo futuro i rapporti istituzionali tra Italia e Germania potrebbero crescere.  Se com’è stato ipotizzato dall’ex direttore della Volkswagen Carl Horst Hahn, che, in passato, ha ricordato di aver incontrato in visite ufficiali il presidente della Repubblica Francesco Cossiga e il senatore Giulio Andreotti, il presidente italiano del Consiglio Silvio Berlusconi dovesse accettare l’invito proposto di passare da Wolfsburg. Dopo aver presenziato all’inaugurazione della fiera di Hannover, insieme al cancelliere tedesco Angela Merkel. Tutto ancora da vedere, l’ambasciatore italiano Valensise non ha fatto promesse in tal senso. Nel frattempo una delegazione tedesca, formata dal sindaco Schnellecke e alcuni altri funzionari pubblici di Wolfsburg andranno il prossimo 23 aprile a Roma per incontrare i senatori Micheloni e Finocchiaro e illustrare il progetto di integrazione varato e approvato a Wolfsburg.  L’ultima tappa della giornata in Bassa Sassonia dell’ambasciatore è stata nel pomeriggio alla Autostadt, dove ha incontrato Christian Hammerich, direttore della “Operation Manager”.  

Anche, in quell’occasione Valensise ha posto la sua firma nel libro degli ospiti e ha speso alcuni minuti a ricordare l’importanza dell’economia, delle spedizioni italiane per la Volkswagen, della moda, dell’importazione dei vini italiani e dei negozi specializzati dei parrucchieri.  Le ultime parole, però, sono state rivolte ai giovani: “L’integrazione nella rappresentanza dei giovani, e dei fiduciari e membri di commissione della Volkswagen sono gli esempi migliori dell’integrazione.  Così dovrebbe essere ovunque si trovino stranieri in terra straniera”, ha concluso Valensise.