Quale scopo ha il progetto “Accompagnatori e apertura culturale delle Istituzioni” e a chi è rivolto?
È rivolto a tutti gli italiani oltre i 55 anni di età che vivono e risiedono a Francoforte e vuole essere un ponte fra il singolo emigrato italiano e gli enti, le istituzioni e i servizi pubblici tedeschi, i quali sono poco preparati a rispondere ai bisogni e a trattare con gli emigrati. Il progetto è un’iniziativa per stimolare l’apertura delle strutture e dei servizi. Infatti– accanto all’assistenza al singolo – questo progetto si pone come secondo obiettivo la sensibilizzazione delle istituzioni e dei servizi nel rapporto con utenti di diversa provenienza socioculturale. Gli effetti mirati sono: un miglior accesso ai servizi offerti per utenti in condizioni di svantaggio, una miglior comprensione nel rapporto fra utente ed istituzioni, un riscontro adeguato dei diversi bisogni, la creazione di una rete di scambio e collaborazione tra gli enti e le organizzazioni tedesche ed italiane.
Come è nato il progetto?
È nato nel contesto di un altro progetto e cioè del Centro per anziani Sankt Josef, il quale è stato aperto nel febbraio scorso per gli anziani di altre madrelingua. Qui abbiamo notato che sarebbe bene creare un servizio ponte con dei volontari che accompagnino gli anziani nell’iter burocratico dei servizi ancora molto prima di arrivare in un centro per anziani. Quindi insieme alla Missione cattolica italiana e al patronato Acli abbiamo iniziato a lavorare a questa idea la quale è diventata realtà nel 2008.
Chi sono gli accompagnatori e quale è il loro compito?
Sono dei volontari che parlano sia tedesco che italiano, disposti ad impiegare il loro tempo libero e le loro esperienze come persone di fiducia al fianco degli italiani anziani emigrati residenti a Francoforte. Attualmente sono attivi nel progetto 14 volontari tra cui donne e uomini di tutte le età. Questi conoscono, sulla base della propria esperienza, la situazione esistenziale ed i problemi degli emigrati italiani. Il loro compito consiste nell’aiutare gli italiani anziani nel contattare enti, istituzioni, servizi sociali e sanitari, facilitando la comunicazione e chiarendo incomprensioni. Aiutano a seguire la corrispondenza con gli enti e a sbrigare pratiche burocratiche; aiutano ad avere accesso alle prestazioni sociali e sanitarie e all’aiuto professionale; accompagnano dal medico o all’ospedale; danno informazioni ed orientamento nella vita quotidiana; alleviano la solitudine di chi è solo a casa o in ospizio e cercano di stimolare i contatti sociali.
Questi volontari hanno frequentato un corso di formazione e che tipo di sostegno economico hanno?
Sì, sono stati preparati per l’attività di accompagnatori attraverso un corso di qualificazione e vengono seguiti professionalmente nella loro opera. Inoltre, come volontari gli accompagnatori offrono il loro servizio gratuitamente. L’unico sostegno che hanno è il rimborso delle spese di viaggio e di telefono.
Chi sono i promotori del progetto e chi lo finanzia?
I promotori sono il Consolato italiano di Francoforte, la Missione cattolica italiana, il patronato Acli, la Caritas, il Katholische Erwachsenenbildung e la città di Francoforte. I finanziatori sono la Caritas, il Consolato e il Katholische Erwachsenenbildung.
Chi può richiedere l’intervento dei volontari?
Chiunque, per esempio: le organizzazioni italiane, gli operatori degli uffici di assistenza sociale, degli enti comunali, servizi di consulenza ed infermieristici, medici e servizi ospedalieri, tutori legali, case di riposo e naturalmente la famiglia, ma anche un parente, o conoscente o un vicino di casa.
Proseguirà il progetto in futuro?
È quello che speriamo. Non abbiamo una sicurezza a lungo termine per il finanziamento del progetto. E il secondo punto problematico è che abbiamo urgentemente bisogno di nuove forze, perché l’attuale gruppo è composto da 14 persone e le richieste aumentano giorno dopo giorno. Cerchiamo volontari, sostenitori ed amici che siano pronti a sostenerci e a darci una mano nel far proseguire questo progetto.

Per ulteriori informazioni potete contattare la sig.ra Gabriella Zanier, responsabile del progetto, via mail gabriella.zanier@caritasfrankfurt. de o telefono 069/959663-21. Sul sito del Corriere d’Italia www.corritalia.de è visibile la videointervista completa.