Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero

nella seduta del Comitato di Presidenza riunitosi in Roma il 23 e 24 giugno 2009,

Visto  l’art. 3 punto 1 punto e) e l’ art. 3  punto 4 della Legge 6.11.1989 n° 368;

considerato che la legge 27 dicembre 2006 n° 296 (Legge Finanziaria 2007) ha previsto (al comma 404, lettera g) l’avvio della ristrutturazione della rete diplomatica, consolare e degli istituti italiani di cultura “in considerazione del mutato contesto geopolitico, soprattutto in Europa”;

visto l’Appunto n° 300/200181 (con allegata tabella) indirizzato alla Segreteria Esecutiva in data 15 giugno 2009 con il quale la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie ha trasmesso la richiesta di urgente parere sulla quarta fase della ristrutturazione della rete diplomatico – consolare della Direzione Generale per le Risorse Umane e l’Organizzazione;

ascoltata la Relazione di Governo presentata dal Sottosegretario Sen. Mantica il 23 giugno nella riunione del Comitato di Presidenza del CGIE;

ascoltato il Direttore Generale per le Risorse Umane e l’Organizzazione che ha illustrato la proposta nel suo intervento del 23 giugno;

considerato che la principale preoccupazione del CGIE è quella che ai connazionali vengano assicurati servizi consolari efficienti ed adeguati alle necessità e che le misure adottate rappresentano un ulteriore indebolimento della presenza consolare;

considerato che il CGIE, fin dalla richiesta di parere formulata nel 2007 sulla prima fase della ristrutturazione, ha  affermato la sua disponibilità a collaborare con Governo e Amministrazione nell’elaborazione di un piano di ristrutturazione che abbia come direttrici il potenziamento, l’ottimizzazione e la razionalizzazione delle risorse e come obiettivo prioritario l’erogazione dei servizi agli Italiani all’estero;

visto che nonostante tale disponibilità sia stata più volte ribadita, il CGIE non è stato mai chiamato a partecipare a dare il suo contributo ma semplicemente a esprimere il parere obbligatorio previsto per Legge;

considerato che l’insieme delle misure predisposte da Governo/Amministrazione coinvolge i servizi per oltre 400mila connazionali, pari al 10% delle collettività italiane nel mondo, e che il piano di economia (a partire dal 2012) è stimato in soli 8 milioni di euro e pertanto le predette misure risultano inspiegabili;

preso atto delle risultanze dei dibattiti che sono seguiti a quanto sopra;

RITIENE

Che non siano chiari i motivi per cui Governo e Amministrazione non abbiano sottoposto la richiesta di parere sulla ristrutturazione della rete all’Assemblea Plenaria riunitasi a Roma dal 13 al 15 maggio scorso, pur conoscendone già in quel momento la portata tanto che negli stessi giorni sono state fornite dettagliate informative alle Commissioni Parlamentari e ai Sindacati. 

Che non sussistano pertanto in modo evidente nella richiesta della DGRO le ragioni di motivata urgenza che, ai sensi dell’art. 3 punto 5 bis della Legge 368/89, giustifichino la formulazione del parere da parte del Comitato di Presidenza. Ciononostante, in risposta alla richiesta

ESPRIME PARERE NEGATIVO

sulle misure proposte dalla DGRO relative alla quarta fase della ristrutturazione della rete degli uffici all’estero. Il CGIE ritiene sbagliata ed insufficiente la procedura adottata e le misure oggetto del presente parere. Il Comitato di Presidenza non concorda su nessuna delle chiusure degli Uffici consolari e ritiene che quanto prospettato da Governo e DGRO non risponda al dettato del comma 404, lettera g) della Legge 27 dicembre 2006 n. 296 che disponeva l’avvio della ristrutturazione “in considerazione del mutato contesto geopolitico, soprattutto in Europa”. Il Comitato di Presidenza non comprende inoltre perché l’Amministrazione non abbia previsto, laddove intende chiudere Uffici Consolari, il mantenimento di agenzie/sportelli consolari.

Stabilito quanto sopra il Comitato di Presidenza

ATTIRA L’ATTENZIONE DEL GOVERNO E DELL’AMMINISTRAZIONE

Sul citato art. 3 punto 4) della Legge n. 368/89 in base al quale il presente parere negativo sarà sottoposto alle valutazioni dell’Assemblea Plenaria nella prima riunione successiva;

Sull’art. 3 punto 5.bis della Legge n. 198/98  laddove è previsto che il Governo motivi le decisioni assunte sulle questioni di interesse per le comunità italiane all’estero, qualora difformi dal parere espresso dal CGIE ai sensi dello stesso art. 3 comma 1 – bis, trasmettendo copia della motivazione alle competenti Commissioni parlamentari. Al riguardo il Comitato di Presidenza rammenta che tale disposto di Legge non sia mai stato applicato e ne richiede l’applicazione in questa occasione.

Roma, 24 giugno 2009                                                                 
IL SEGRETARIO GENERALE