I tentacoli delle organizzazioni mafiose che arrivano fino al Nord Italia, oltre naturalmente al loro radicamento al Sud, “rallentano il cammino della nostra economia”.
Lo ha affermato con forza il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi che ha aggiunto: “Contrastare le mafie, la presa che esse conservano al Sud, l’infiltrazione che tentano al Nord serve a rinsaldare la fibra sociale del Paese ma anche a togliere uno dei freni che rallentano il cammino della nostra economia”, perché la presenza mafiosa nella struttura produttiva del Paese, spiega il governatore, “è aumentata negli ultimi decenni nella sua diffusione territoriale”.
E questo anche a causa della crisi internazionale degli ultimi anni, nella quale “non poche imprese che hanno visto drammaticamente ridursi i flussi di cassa e il valore di mercato – sottolinea il governatore di Bankitalia – sono divenute più facilmente aggredibili dalla criminalità”. In particolare, Draghi ha ricordato il recente avvertimento della Direzione nazionale antimafia sull’aumento della presenza delle cosche in Lombardia, sottolineando come “le denunce per associazione a delinquere di stampo mafioso si sono concentrate fra il 2004 e il 2009 per quattro quinti nelle province di Milano, Bergamo e Brescia”.
Parlando del Mezzogiorno, invece, il numero uno di Bankitalia ha fatto l’esempio della Puglia e della Basilicata, che “nell’arco di trent’anni avrebbero registrato una perdita di Pil di 20 punti percentuali, essenzialmente per minori investimenti privati”. “Un nostro studio – ha ricordato il Governatore – ha documentato come nelle economie a forte presenza criminale le imprese pagano più caro il credito” e i giovani emigrano di più: “L’inquinamento mafioso piega le speranze dei giovani onesti e istruiti, che potrebbero migliorare le comunità che li generano e invece decidono di non avere altra strada che partire”.
Insomma, riassume Draghi, la criminalità organizzata può “sfibrare il tessuto di una società, mettere a repentaglio la democrazia e frenarla dove debba ancora consolidarsi”. Parole dure che vengono rilanciate da diversi esponenti dell’opposizione, a cominciare dal capogruppo dell’Italia dei valori in Commissione Antimafia, Luigi Li Gotti, che denuncia come le dichiarazioni del Governatore “smentiscono gli spot in stile ‘Mulino Bianco’ del governo sulla legalità al Nord”.
Secondo il senatore dell’Idv “è a causa della colpevole incoscienza del governo che la ‘colonizzazione’ del Nord da parte delle organizzazioni malavitose rallenta la crescita del Paese”, mentre per Doris Lo Moro, deputata Pd e della Commissione affari costituzionali della Camera, “le parole del governatore Draghi fanno giustizia su una serie di luoghi comuni”.
“La criminalità organizzata, con la sua cultura di violenza e di morte – spiega Lo Moro – non si limita ad incidere negativamente sul contesto sociale e ad indebolirlo, ma fa di più, perché divora ogni risorsa disponibile, a partire dalle risorse pubbliche”.