Il diabete mellito, chiamato così dagli antichi greci per la presenza di urine dolci, è una malattia cronica caratterizzata da livelli di zucchero (glucosio) nel sangue più elevati rispetto alla norma (iperglicemia).
Colpisce ogni anno milioni di persone nel mondo, con le sue complicanze è uno dei maggiori problemi sanitari dei paesi economicamente evoluti e, allo stesso tempo, una delle prime voci di spesa sanitaria. Dall’analisi di dati internazionali, accreditati dall’Organizzazione mondiale della sanità , emerge un aumento diffuso della malattia, tale da indurre a parlare di epidemia mondiale di diabete. Basti pensare che in Italia, il consumo di insulina nel periodo 1993-1999 è aumentato del 6 per cento e quello dei farmaci ipoglicemizzanti orali del 6,9 per cento. Tale fenomeno è spiegabile sia con un aumento reale della patologia, dovuto alle modificazioni dello stile di vita e all’invecchiamento medio della popolazione negli ultimi anni, sia con una maggiore intensità di trattamento derivante dalle nuove conoscenze scientifiche.
Esistono due forme di diabete mellito: • Il diabete di tipo 1, conosciuto anche come infantile-giovanile, richiede un trattamento insulinico sin dall’inizio e si sviluppa prevalentemente ma non esclusivamente nei giovani. È relativamente raro, più frequente in Sardegna e nei paesi Scandinavi.
• Il diabete di tipo 2, caratteristico dell’età adulta-senile, tipicamente associato a sovrappeso, aumento dei livelli nel sangue di trigliceridi e di colesterolo (dislipidemia) e, ipertensione arteriosa, che è controllabile per anni con la dieta, l’esercizio fisico o gli ipoglicemizzanti orali (farmaci che, assunti per bocca, riducono la glicemia); in tale forma il trattamento con insulina si rende necessario spesso, ma non sempre, dopo un certo numero anni di malattia. Nell’articolo discuteremo solo del tipo 2 dell’anziano, che purtroppo è frequente.
Cos’è il diabete?
L’organismo umano è formato da milioni di cellule che hanno bisogno costantemente di energia per funzionare; a questo scopo viene utilizzato uno zucchero detto glucosio, derivato dalla nostra dieta quotidiana. Il glucosio viene distribuito alle cellule grazie alla circolazione sanguigna. Perché il glucosio possa essere assorbito dalle cellule devono essere soddisfatte due condizioni. Le cellule devono avere abbastanza porte d’ingresso per il glucosio (recettori). Per aprire queste porte è necessaria una sostanza chiave (insulina). Se questi due requisiti sono soddisfatti il glucosio può entrare nelle cellule, dove viene usato per produrre l’energia. Senza energia, le cellule muoiono. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas, i suoi livelli nel sangue variano a seconda della glicemia, la quantità di glucosio presente nel sangue. Quando si è diabetici le cellule hanno difficoltà a ottenere il glucosio necessario per produrre energia. Il diabete può impedire alle cellule di ricevere la quantità di glucosio adeguata in due modi diversi.
1. Il pancreas potrebbe non produrre insulina quindi il glucosio non può entrare nelle cellule e si accumula nel sangue. Questo disturbo è detto diabete di tipo 1.
2. Il diabete di tipo 2 invece, si verifica quando la quantità di insulina è adeguata, però il numero di porte che permettono l’ingresso del glucosio è troppo scarso. Anche se l’insulina c’è, quindi, non può essere usata efficacemente: questa situazione è detta insulinoresistenza e provoca l’aumento della glicemia nel sangue.
Quali sono i sintomi?
Il diabete viene diagnosticato quando il livello di glicosio nel sangue o nelle urine è troppo elevato. Il risultato degli esami è più attendibile se la glicemia viene controllata a digiuno. L’intervallo di normalità per la glicemia a digiuno va dai 60 ai 99 mg/dl, mentre i livelli compresi tra i 100 e 125 mg/dl sono considerati come intolleranza glucidica.
I pricipali sintomi del del diabete sono : • Minzione (necessità di urinare) frequente • Sete eccessiva • Dimagrimento • Fame eccessiva • Affaticamento • Vista offuscata • Prurito continuo • Guarigione lenta delle ferite o delle infezioni
Quali sono le complicazioni del diabete?
Se non si interviene in tempo la glicemia può elevarsi molto, provocando il coma e persino la morte del paziente. I sintomi dipendono dallo stadio a cui è arrivata la malattia e dal tipo di diabete mellito di cui si soffre. Se si riesce a tenere i valori della glicemia sotto controllo (entro i limiti) i sintomi del diabete diminuiranno, vi sentirete meglio e avrete più energie, al contrario potrebbero insorgere complicazioni gravi come permanente danno ai nervi (neuropatia diabetica) e alle arterie, ad esempio alle arterie coronarie.
Il danno nervoso interessa frequentemente i nervi della parte bassa delle gambe e dei piedi, che possono diventare intorpiditi o insolitamente freddi. Anche i nervi che interessano il cuore possono essere colpiti, quindi le persone diabetiche durante un infarto possono non avvertire il tipico dolore al torace.
Chi soffre di diabete dovrebbe fare molta attenzione se avverte pesantezza al torace, formicolio alle braccia o bruciore di stomaco, perché potrebbe trattarsi anche di sintomi di un infarto. Il diabete può anche provocare disfunzioni sessuali. Negli uomini diabetici il problema più frequente è l’impotenza, causata dai danni ai nervi che interessano gli organi genitali. Livelli alti di glucosio nel sangue possono danneggiare le arterie, i grassi presenti nel sangue si accumulano sulle pareti dei vasi e questo provoca l’indurimento delle arterie (aterosclerosi).
Se le placche e i grassi si accumulano sulle pareti dei vasi sanguigni più piccoli, l’afflusso di sangue diventa insufficiente, causando sofferenza non solo al cuorema anche a organi come reni e occhi, che può sviluppare retinopatia diabetica, con danni fino alla cecità. Il diabete mellito, specie se mal controllato, può progressivamente danneggiare i reni, con iniziale aumentata perdita di proteine nelle urine (Albumina) e successiva perdita di funzione renale. Chi soffre di problemi renali di origine diabetica spesso sviluppa anche l’ipertensione arteriosa.
Come curare il diabete?
Come abbiamo visto, la gravità del diabete non è solo nella malattia in se stessa ma sopratutto nelle sue complicanze che hanno come bersaglio cuore, reni, occhi ma non solo. Ovviamente, prevenire le complicanze è sempre meglio che curarle.
La strategia più indicata per la gestione del diabete comprende: • la dieta • l’esercizio fisico • una buona igiene • il monitoraggio della glicemia • l’uso dei farmaci orali (insulina in secondo tempo).
L’ obiettivo è tenere entro i limiti i valori di glucosio nel sangue. La terapia e la gestione del diabete variano a seconda del paziente, il medico deciderà quale tipo di terapia fa più al caso vostro. Chi soffre di diabete di tipo 2, probabilmente non avrà bisogno dell’insulina, perché di solito riuscirà a tenere sotto controllo la malattia mettendosi a dieta o facendo esercizio fisico.
Il test per la valutazione della glicemia è semplice ed alla portata di tutti. Si esegue con una goccia di sangue ottenuta pungendo un dito con un ago. Di solito deve essere controllata da una a quattro volte al giorno e il paziente può farlo in piena autonomia. La maggior parte dei pazienti diabetici accetta questa procedura e diventa molto abile nel tempo nel controllo della propria glicemia.
Il diabetologo vi insegnerà come controllare la glicemia correttamente e vi aiuterà a decidere quali sono i momenti migliori della giornata per fare gli esami. Inoltre vi insegnerà come adeguare i farmaci, la dieta o l’esercizio fisico per tenere sotto controllo la glicemia. La glicemia deve mantenersi entro livelli normali; se la glicemia è troppo bassa o troppo alta potrebbe essere necessario modificare la terapia, la dieta o il programma di esercizio fisico.
In alcuni casi potrà essere utile assumere farmaci per uso orale, mentre per alcuni pazienti affetti da diabete di tipo 2 potrà essere necessaria anche l’insulina. Il successo della terapia dipende in larga parte dal paziente, che deve assumersi la completa responsabilità dell’esecuzione della cura.
Il dietologo o il diabetologo vi insegneranno a programmare i pasti e chiariranno tutti vostri dubbi. Seguire una dieta bilanciata aiuterà innanzitutto a tenere sotto controllo il peso, riporterà alla normalità i valori della glicemia, diminuirà la percentuale di grasso corporeo. L’esercizio fisico è molto importante: abbassa da solo la glicemia, aiuta a riavere la linea di un tempo e mantiene in forma il cuore e l’apparato circolatorio combattendo allo stesso tempo stress e rafforzando i muscoli.
Se invece si è poco attenti alla dieta, non si pratica abbastanza esercizio fisico e si perde di vista il regolare controllo della glicemia, non si farà altro che anticipare con il proprio comportamento la comparsa delle complicanze.
…e come curare le complicanze? Quando già presenti occorre gestirle. Chi è diabetico e ha problemi di sensibilità ai piedi deve fare molta attenzione a non danneggiarli con scarpe strette, acqua calda o altro. Controllate i piedi ogni giorno per trovare eventuali tagli, piaghe, arrossamenti o zone di gonfiore. Il danno renale interviene dopo circa 10 anni dall’insorgenza del diabete, ma può arrivare anche successivamente (o mai) se si mantiene la glicemia nei limiti ed un buon controllo della pressione arteriosa, ed in questo caso alcuni farmaci specifici sono più raccomandati.