Nicholas Milton, il nuovo dirigente dell’orchestra del teatro di Saarbrücken ha già fatto capire al suo pubblico (e non solo ai componenti dell’orchestra) che la sua funzione non è quella di erigersi su un pulpito e impartire da lì ai musicisti le indicazioni per una esecuzione musicale perfetta, bensì quella di interagire con il pubblico e di farlo sul serio.
Nello scorso trimestre era stato chiesto al pubblico di scegliere tra diverse composizioni votando con una cartolina realizzata all’uopo. Oltre 80mila persone hanno risposto alla chiamata permettendo all’orchestra di presentare al pubblico il concerto con brani i brani scelti. Milton ha preso il microfono in mano sia per ringraziare il pubblico che per annunciare, come un vero anchor man, la serata in maniera teatrale. Al figlio di una flautista dell’orchestra, è stato affidato l’incarico di consegnare al maestro le buste con i risultati per la Ouverture e il concerto per violino. La sinfonia, infatti, era già stata anticipata al pubblico alcuni gironi prima dell’evento, in quanto staccò nettamente i concorrenti raggiungendo oltre il 90% delle preferenze.
La prima busta, rossa, era di dimensioni esagerate mentre la seconda di dimensioni minime e il gioco sul palco conferiva un non so che di leggerezza e più di serata tra amici che amano la musica classica che di sterile concerto. La gazza ladra è un’opera di Rossini scritta su libretto di Giovanni Gheradini portata in scena, per la prima volta nel 1817 alla Scala di Milano. Sembra quasi che il pubblico, con la scelta del pezzo di apertura del concerto si trovasse sulla stessa lunghezza d’onda della rivista Opera inglese e anche dei suoi lettori. Infatti, per gli International Opera Awards, che verranno consegnati al Savoy Theatre di Londra il prossimo 26 aprile, c’è ben più di qualche semplice riferimento rossiniano. Cosa? Nel 1980 fu l’opera che inaugurò la primissima edizione del Rossini Opera Festival di Pesaro, diretta da Gianandrea Gavazzeni e che nel 1989 vide protagonisti, tra l’altro Ferruccio Furlanetto (Fernando). E proprio tra i nominati di quest’anno ci sono Ferruccio Furlanetto per il premio dei lettori e il Festival di Rossini tra i festival.
All’insegna della serata giocosa, l’opera semiseria, suonata con una leggerezza e un ritmo coinvolgente, è stato il giusto inizio che ha dato il là ed ha automaticamente generato fragorosi applausi alla fine del pezzo.Wolfgang Mertes è stato il solista del concerto di Felix Mendelssohn Bartholdy: un gioco tontinuo tra orchestra e solista, un dialogo musicale che conservava, in ogni nota, la sfaccettatura musicale dell’aristocratico compositore amburghese, cono-sciuto dal grande pubblico per la famosa marcia nuziale.
Anche in questo concerto per violino è presente la dualità che però è unità e inscindibile dal suo complesso. Mertes, con bravura e passione è diventato un tutt’uno con il suo strumento tant’ che alla fine dell’esecuzione Timothy Braun, anche lui primo violino, non si è accontentato di dargli una semplice stretta di mano, ma l’ha abbracciato caldamente.
Anche il pubblico ha apprezzato la performance del virtuoso ed ha prontamente chiesto un bis. Senza commenti l’esecuzione della quinta di Beethoven: ripensando al fatto che quest’opera in Do minore op. 67, fu composta tra il 1807 e l’inizio del 1808 e che fu eseguita il 22 dicembre 1808 al Theater an der Wien in una fredda e lunga serata musicale che demotivò il pubblico presente, l’effetto sortito sul pubblico di Saarbrücken, nonostante le temperature esterne fossero simili. Alla fine dell’esecuzione una spontanea standing ovation ha dimostrato che il pubblico ha condiviso le scelte, l’ambientazione e la performance di questo dirigente australiano che ha fatto del teatro la sua casa e del pubblico la sua famiglia.