Cosa è la Deutsche Rentenversicherung, quale è il compito della Direzione di Augsburg e come è organizzata?
La Deutsche Rentenversicherung si occupa delle pensioni in Germania. Non si occupa di disoccupazione o malattia. La Deutsche Rentenversicherung Schwaben è un ente regionale ed è anche l’ufficio di collegamento per l’Italia, quindi competente per tutte le domande di pensione da tutta la Germania e per quelle dall’Italia. Lavoriamo da più di cinquant’anni con le pensioni italiane ed abbiamo le posizioni aggiornate per il 90%.
Esistono accordi bilaterali tra Enti pensionistici al livello europeo. Ci può specificare meglio in cosa consistono questi accordi e quali benefici ne possono trarre i nostri connazionali?
In Europa esistono da tantissimi anni accordi o convenzioni che collegano tutti gli Stati. L’importante è capire che abbiamo diversi sistemi che si basano su concetti diversi. Però tramite i regolamenti europei, questi sistemi vengono collegati e le persone che hanno lavorato in più Stati non perdono i diritti che hanno acquisito in tutti gli anni di lavoro e pagato i contributi.
Dal 1955, anno in cui è iniziato l’esodo degli italiani verso la Germania, come si è evoluta l´immigrazione e quindi qual è la situazione attuale per quanto riguarda le domande di pensione che provengono dalla Germania verso la Deutsche Rente di Berlino e quindi anche di Augsburg. Ci può dare qualche dato?
La prima fase dal ‘55 fino al ‘65 era quella in cui gli italiani arrivarono in maniera massiccia. Furono chiamati perché qui dopo la guerra, con la ripresa economica in atto, si era creato molto lavoro. In quei primi anni erano sopratutto uomini giovani ad arrivare per lavorare in fabbrica, nell’edilizia. La Germania doveva essere ricostruita. Poi abbiamo una seconda fase, dal ‘65 al ’75, in cui sono arrivate le famiglie. L’ultima fase, quella del ritorno, inizia dal ’75. Da allora in poi il flusso da e per la Germania è in equilibrio. Attualmente abbiamo quasi 100.000 italiani che pagano contributi in Germania. Due terzi sono uomini e un terzo sono donne.
Quali sono le prestazioni che può erogare la Deutsche Rentenversicherung per chi vive e lavora oggi in Germania e attraverso quali Enti si possono richiedere queste pensioni ?
È abbastanza semplice. Queste prestazioni sono le stesse che concede anche l’Inps. Noi abbiamo prestazioni per vecchiaia, abbiamo prestazioni per invalidità, (Erwerbsminderungsrente) e abbiamo la pensione di reversibilità: alla vedova o al vedovo o anche agli orfani in caso di morte di un genitore. Presentare la domanda è abbastanza facile in Germania. Ovunque ci sono Auskunft und Beratungsstellen della Deutsche Rentenversicherung. In più chi vuole presentare una domanda si può rivolgere al proprio comune di residenza che fa da primo punto di riferimento e che poi gira la domanda a noi. A chi ha problemi con l’Italia consiglierei di rivolgersi ad un Patronato che può dare una mano proprio per i problemi che nascono con periodi italiani. Ci saranno in una seconda fase, anche documenti da compilare per l’Inps. Io non mi rivolgerei mai in questa fase a un avvocato che non è preparato per questo lavoro. Se abbiamo richieste da fare al pensionato ci rivolgiamo direttamente al Patronato che ha patrocinato la pratica.
Le prestazioni da Lei citate, devono essere richieste inviando una apposita domanda o possono essere in taluni casi concesse anche d’ufficio?
Le prestazioni in Germania sono concesse solo su domanda. Mai arriva qualcosa d’ufficio. Se noi mettiamo nelle nostre informazioni l’età pensionabile, non vuol dire che noi d’ufficio paghiamo. Quindi, quando si ha diritto alla pensione, si deve presentare una domanda alla DRV e richiedere la pensione di vecchiaia oppure di invalidità. È molto importante, quando si arriva all’età pensionabile, di muoversi in tempo, perché il termine di scadenza in Germania è di 3 mesi, altrimenti si può perdere il diritto per il periodo precedente.
Si possono richiedere i rimborsi dei contributi versati alla Deutsche Rentenversicherung? Se sì, quando e come?
I casi di rimborso sono pochi. Teniamo presente che in Germania per tutte le prestazioni, bastano 60 Mesi (5 anni) di contributi. Per questi 60 mesi contano anche i contributi pagati in altri Paesi Europei. Chi però in questa situazione ha lavorato meno di cinque anni e non arriva al diritto, perché ha lavorato sempre in proprio per esempio, può chiedere, a 65 anni o in caso di morte, il rimborso di questi contributi. E viene rimborsata la metà di quello che il lavoratore ha versato.
Per i connazionali residenti in Germania che hanno lavorato anche in Italia o in un altro Paese della Comunità Europea, la domanda di pensione va presentata solo a voi come Ente tedesco o anche all’Inps? E nei casi in cui il richiedente abbia lavorato anche in altri Stati europei il pensionato la deve inviare solo a voi o la può richiedere direttamente all’Inps o a tutti e due gli Enti? Come funziona?
Anche qui parla il regolamento europeo. Il richiedente deve presentare la domanda dove ha la residenza. Questo vuol dire che un residente in Germania presenta la domanda a noi e noi diventiamo in questo modo il cosiddetto Ente di contatto. Importante è indicare tutti gli Stati dove ha lavorato la persona che chiede la pensione, perché così noi siamo in grado di fare in collegamento con tutti i vari Stati in Europa. Teniamo presente, che tutti gli Stati che fanno parte della Comunità Europea sono tutelati dal regolamento europeo. Anche la Svizzera ha firmato questo accordo. Allora basta compilare una semplice domanda, come per la Germania, e indicare in quali stati uno ha lavorato, in quali periodi e il resto lo facciamo noi. Facciamo il collegamento e facciamo il contatto con gli altri Enti in Europa (Inps, Austria, Svizzera etc.), che poi decidono in proprio in base alla documentazione ed ai contributi versati, poi mandano un provvedimento e pagano la loro quota di pensione. Devo aggiungere che sarebbe opportuno muoversi anche prima dell’età pensionabile. Alcuni Stati già in questa fase sono interessati ed aggiornano le varie posizioni. Tutto questo rende molto più semplice e veloce il procedimento.
Nel caso uno abbia lavorato in un altro Stato, però non ritrova più la documentazione, cosa deve fare, come si deve comportare?
Niente paura. Se non c’è più la documentazione, oppure solo qualche documento che non indica molto, basta indicare il periodo di lavoro in un altro Stato. La maggior parte degli Stati, almeno per i periodi che sono dopo il 1960, ha qualche archivio dove i contributi sono già registrati. Così in ogni caso, uno va prima alla ricerca e poi si vedrà. Per esperienza posso dire che quasi tutti i contributi si ritrovano, anche se l’Ente estero ci metterà un po’ di tempo per ritrovarli se non sono ancora registrati.
Parliamo della “Erwerbsminderungsrente”, quindi della riduzione della capacità lavorativa. Nel caso in cui un connazionale presenta una domanda per questa pensione, deve anche dichiarare se ha lavorato in altri Stati? Ha diritto a richiederla anche negli Stati in cui ha lavorato? È vero questo?
Questo è vero. La domanda di Erwerbsminderungsrente, la domanda di invalidità, vale in sè per tutti gli Stati in Europa dove il cittadino ha lavorato. Ogni Stato poi valuta se, secondo le proprie normative, può concedere la prestazione o meno. Quindi è importante, anzi importantissimo, indicare, anche in questa fase, che una persona ha lavorato anche in altri Stati. Perchè altrimenti prende solo la somma che ha pagato qui in Germania. Vuol dire che riceve solo una piccola pensione, una parte della pensione che spetta in caso di invalidità e che non basterà per vivere.
In conclusione. Per avere aggiornata la propria posizione contributiva, lei cosa consiglia ai nostri connazionali che vivono in Germania. Per esempio, se una donna ha allevato i figli, oppure ha studiato in Germania. Cosa è possibile richiedere e quando conviene farlo, per far si che poi la posizione sia completa?
La Deutsche Rentenversicherung si rivolge regolarmente a tutte le persone qui in Germania. Noi prendiamo tutte le posizioni e regolarmente mandiamo un estratto contributivo e chiediamo alle persone se l’estratto è completo, se manca qualcosa o se c’è qualche errore. In questo caso è molto importante rispondere alla nostra richiesta, perché solo in questo caso ci possiamo muovere. Importante per esempio è indicare tutti i figli, anche se i figli non sono nati in Germania. Perché in certe circostanze i periodi possono essere accreditati. È importante dare tutte le informazioni, la formazione, gli studi Universitari, il periodo della crescita dei figli fino al decimo anno di età etc. Noi possiamo poi accreditare i periodi.