Fino ad ora si è sempre sussurrato che fossero le banche Francesi e tedesche le più esposte sul fronte del debito con i Paesi a rischio dell’Europa. È una favola messa in giro in Italia per tranquillizzare gli animi. Sono invece proprio le italiane ad essere le più esposte.
Che siano amate o meno dai cittadini, le banche europee sono tra i soggetti che stanno pagando di più la crisi economica. E sono le prime, con tutta probabilità, a sperare che nessun Paese vada in default facendo sprofondare l’Eurozona nel baratro. Molti degli istituti di credito del Vecchio Continente sono infatti particolarmente esposti sul debito sovrano dei Paesi europei, e in particolare sui titoli pubblici di quelli più a rischio come i Piigs, Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna. E per prevenire gli shock, l’Autorità bancaria europea (Eba) ha richiesto alle banche europee, entro il prossimo giugno, una ricapitalizzazione che nel complesso sarà pari a 114, 7 miliardi di euro. Nello specifico, alle sole banche italiane serviranno complessivamente 15,4 miliardi di euro.
Basandosi sui dati di Eba è possibile stilare una classifica delle banche europee più esposte sul debito pubblico dei Paesi europei in maggiore difficoltà, soffermandosi sugli istituti di credito più presenti sul mercato bancario italiano. Come si può notare, nelle prime dieci posizioni figurano quasi esclusivamente istituti italiani e spagnoli.
Al primo posto c’è proprio un istituto di credito del nostro Paese, il Monte dei Paschi di Siena, che è esposta sul debito dei Piigs per una valore pari a 30,8 miliardi di euro. Il patrimonio di base (common equity) del Montepaschi è di 8,05 miliardi. Di conseguenza, l’esposizione sui titoli Piigs (e in particolare su Bot e Btp italiani) supera di quasi quattro volte il patrimonio: il rapporto in percentuale è del 382,2%.
In seconda posizione c’è una banca spagnola, la BBVA (rapporto esposizione-patrimonio pari al 234,5%). Sulgradino più basso del podio c’è Dexia, il colosso del credito franco-belga che lotta per evitare il fallimento e spera di sopravvivere grazie ad aiuti pubblici da parte di Belgio, Francia e Lussemburgo: il rapporto tra esposizione sui titoli Piigs e patrimonio è del 234,4%. Segue il Banco Comercial Portugues (esposizione/patrimonio: 210,8%), che ha tra i propri attivi soprattutto buoni del tesoro portoghese.
In quinta e sesta posizione ci sono altri due istituti italiani, Banco Popolare e Intesa Sanpaolo. Il patrimonio base di Banco Popolare, reduce da un aumento di capitale in primavera, è di 6 miliardi di euro mentre la sua esposizione sui titoli governativi italiani e, in minima parte, spagnoli, portoghesi, greci e irlandesi, è di11,05 miliardi: quasi il doppio (183,1%).
Quanto all’istituto di Ca‘ de Sass, che fino a poche settimane fa era guidato dall’attuale ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera, l’esposizione sul debito sovrano italiano e dei restanti Paesi Piigs è, in valore assoluto, molto più alta: 59,1 miliardi di euro. Una cifra che supera abbondantemente il common equity, pari a 32,8 miliardi di euro. Quindi, il rapporto tra esposizione sul debito europeo e patrimonio della seconda banca italiana (la cui capitalizzazione di mercato è, secondo l’agenzia Bloomberg, di 21 miliardi di euro) è del 180,1%.
Al settimo posto di questa graduatoria c’è una banca non presente sul mercato bancario italiano. Si tratta del terzo maggior istituto spagnolo, Banco Popular Español (rapporto esposizione sul debito Piigs/patrimonio: 170,7%). In ottava posizione c’è il maggior istituto di credito del nostro Paese, UniCredit. La banca di piazza Cordusio ha tra i propri asset Bot, Btp e altri titoli di Stato italiani, nonché "bonos" spagnoli e titoli di Grecia, Irlanda e Portogallo per un valore complessivo di 52,6 miliardi di euro. Quasi una volta e mezzo (143,4%) il patrimonio di base, che è pari a 36,4 miliardi.
Il nono posto è occupato dal primo gruppo bancario spagnolo, Banco Santander, che è esposto su "bonos" e altri titoli di debito sovrano (Italia, Grecia, Irlanda e Portogallo) per 51,9 miliardi di euro, a fronte di un patrimonio di 36,7 miliardi (rapporto: 133%).
A chiudere la top 10 è UBI Banca. L’istituto italiano, che quest’anno ha già aumentato il proprio capitale una volta, ha 8,2 miliardi di asset in titoli dei paesi Piigs, quasi equivalenti all’intero patrimonio di base che è di 7,9 miliardi di euro. Il rapporto, in questo caso, è del 103,6%.