Per le prossime elezioni per il parlamento italiano sono chiamate al voto ancora una volta le comunità italiane nel mondo. Questo è un traguardo raggiunto dopo decenni di lotte ed  attese. È stato creato in questo modo un Sistema Paese globale, in grado di comprendere tutti i continenti. Ciò ha permesso inoltre alle collettività di partecipare ai destini della patria di origine.
Affinché gli italiani nel mondo potessero usufruire di quel diritto, è stata cambiata persino la Costituzione. Ora essi possono esprimere persino le preferenze per le candidature; cosa, questa, non consentita agli italiani in Italia.
Il sistema di voto per corrispondenza ha permesso una larga partecipazione dei connazionali. Tuttavia esso si è rivelato non sempre trasparente e non sempre in grado di garantire la segretezza. In particolare si sono avuti in passato episodi molto inquietanti di raccolta e di compravendita di schede e di buste elettorali, nei quali sembra siano state coinvolte anche organizzazioni mafiose. Si tende a mantenere questo fenomeno un po’ sotto silenzio, nel timore che la troppa pubblicità negativa vada alla fine a intaccare l’immagine del voto all’estero. In realtà è vero il contrario. Questi fenomeni devono essere denunciati apertamente, se si vogliono trovare dei correttivi adeguati.
Le cronache parlamentari degli ultimi anni ci dimostrano infatti quanto tali infiltrazioni mafiose siano state distruttive per l’immagine del voto e degli italiani all’estero. Chi vota deve  sapere con molta chiarezza che comprare o vendere schede elettorali è un reato tra i più degradanti, perché intacca la libertà di espressione e di voto. Deve sapere che nessuno è abilitato a raccogliere schede. Deve sapere che questi comportamenti, se documentabili, vanno denunciati all’autorità giudiziaria.
Negli anni passati, inoltre, si sono avuti inoltre alcuni casi di coinvolgimento di consolati e perfino di ambasciate nel malaffare del voto. Ci sono stati casi degradanti in Sud America ed in Europa.
Gli italiani devono sapere allora che possono denunciare un comportamento poco trasparente da parte dei consolati, quando questo fosse documentabile. Tutti devono collaborare a rendere difficile o addirittura impossibile il voto di scambio. Non ci possono essere eccezioni. Questo è l’unico modo per sostenere un diritto alla partecipazione democratica, che è uno dei beni fondamentali della vita civile.