Al centro dell’incontro tra i Ministri degli Affari Esteri e della Difesa dei Paesi dell’UE di lunedì 18 maggio 2015 è stata la discussione ad un progetto comune per affrontare il dramma dei migranti nel Mediterraneo. Oltre ad un rafforzamento delle operazioni di salvataggio si è discusso di un piano per una migliore ricognizione del Mediterraneo. Il ministro federale degli Affari Esteri, Frank-Walter Steinmeier e il ministro federale della Difesa, Ursula von der Leyen hanno sottolineato che la crisi ha cause complesse e che l’UE deve rispondere al riguardo in dimensioni diversificate. Per il ministro Steinmeier i movimenti internazionali dei profughi rappresentano una delle conseguenze del fatto che il mondo sia caratterizzato dagli sconvolgimenti nel Medio e Vicino Oriente come anche nell’Africa settentrionale.

La Germania collabora alle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo

Motivo di questo incontro congiunto tra i Ministri degli Esteri e quelli della Difesa dell’Unione europea è stata l’urgente ricerca di risposte a livello europeo alla catastrofe dei profughi nel mar Mediterraneo che settimane fa aveva raggiunto un triste apice con la morte di circa 800 migranti annegati di fronte le coste libiche. Il 20 aprile 2015 erano state decise misure concrete per affrontare questo dramma. Tra queste anche il miglioramento delle operazioni di salvataggio in mare. La Germania si è subito dichiarata pronta a prestare il proprio aiuto e attualmente la Marina tedesca è presente nel Mediterraneo con due navi, la fregata Hessen e la nave rifornitrice Berlin, che hanno già dato soccorso ad oltre 700 persone. Il ministro von der Leyen ha annunciato a Bruxelles che l’impegno delle due navi al momento non ha una scadenza.

Un progetto comune per la missione EU nel Mediterraneo

Il ministro federale degli Affari Esteri Steinmeier ha dichiarato che migliorare le operazioni di salvataggio in mare non può essere l’unica risposta in quanto non ci si può confrontare con i problemi esclusivamente con un’unica misura. Al centro delle consultazioni a Bruxelles è stata anche la discussione su una missione EU sotto l’egida della Politica di sicurezza e di difesa comune. Nella prima fase il progetto prevede dei piani per effettuare una panoramica più precisa della situazione nel Mediterraneo. Per una tale missione, da realizzarsi in diverse fasi, il ministro Steinmeier ha però dichiarato necessario il chiarimento di ulteriori presupposti dal punto di vista legale e pratico. In particolar modo si intende la questione di un mandato delle Nazioni Unite nella forma di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza.

Risolvere le cause della fuga

I ministri Steinmeier e von der Leyen hanno dichiarato che si tratta di risolvere le cause che portano i profughi a fuggire dalla propria patria. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di una collaborazione per lo sviluppo. Si deve lavorare al rafforzamento delle fondamenta sociali ed economiche nei Paesi di origine e di transito. Ove possibile bisogna tentare di rafforzare la collaborazione con i Paesi di origine come la Nigeria e il Mali. Il ministro Steinmeier si è anche dichiarato a favore di ulteriori sforzi per avviare ad una conclusione di successo i colloqui d’intermediazione delle Nazioni Unite in Libia come anche per realizzare un governo di unità nazionale. Senza una stabilizzazione politica della Libia non sarà possibile arginare i flussi di profughi.