Nella foto: Panettone. Foto di ©rawpixel.com
Loaf of raisin bread. Free public domain CC0 photo

La Signora Dürrholz della Frankfurter Allgemenine Zeitung conosce il gusto dei materassi e critica quello del panettone

Nell’edizione del 21 dicembre del giornale tedesco FAZ,  la signora Johanna Dürrholz ha pubblicato un articolo in cui esprime, con uno stile che vorrebbe essere sarcastico ma che è solo amareggiato, il suo disgusto quando, ospite di un’amica italiana, ha ricevuto in regalo un panettone.

La signora italiana sicuramente non immaginava di aver invitato un soggetto così aspro e malamente predisposto, pieno zeppo di pregiudizi, che racconta di un’atmosfera italiana fatta solo di pastasciutta e di vetri appannati per l’alito caldo degli ospiti rimpinziti di sola pasta e, orrore nell’orrore, confrontati con un regalo alla fine della festa: un panettone!

La signora Dürrholz ha reagito nel suo articolo come se la famiglia italiana le avesse regalato una bomba a mano.

La giornalista tedesca paragona il gusto del panettone a quello della gommapiuma, quella roba di cui sono fatti i materassi a basso costo e sorge spontaneo il dubbio: ma come fa la signora a fare questo paragone? Ha già mangiato materassi qualche volta?  

Sicuramente no. La giornalista aveva bisogno di un paragone e lo ha fatto per dare sfogo a tutt’altra cosa che con il panettone non c’entra nulla. Gli eterni pregiudizi verso gli italiani e il loro modo di festeggiare con i loro dolci, il loro modo di essere che rimane sullo stomaco da qualche secolo a determinati soggetti popolanti la grande Germania.

Inutile spiegare alla signora Dürrholz che gli ingredienti del tedeschissimo Weihnachtstollen, (il dolce natalizio tedesco) non sono così differenti da quelli dei nostri panettoni.

Inutile spiegare alla Signora che la famiglia italiana le aveva fatto un dono e che i doni si accettano con cortesia e gratitudine anche se non proprio affini ai propri gusti.

E cos’altro spiegare alla signora Dürrholz che “De gustibus non est disputandum”, una saggezza che in Italia era già raggiunta quando altri popoli si cibavano di carne cruda dalle parti del Reno?

La cosa che più crea stupore è che la FAZ, prestigiosa carta stampata germanica, presti il proprio spazio a questa cattiveria.

Perché di questo si tratta. Non è un articolo sbagliato, non è un articolo stupido, non è un articolo inesatto. È un’accozzaglia di cattiverie e un giornale così importante se ne sarebbe dovuto accorgere. 

Di cattiveria originale al mondo ne abbiamo abbastanza e non c’era bisogno di dare anche spazio a quella personale, privata e unica della signora Dürrholz che, (e vuoi vedere che è vero), forse in vita sua ha dovuto veramente mangiare qualche pezzettino di materasso per fare il suo paragone così sguaiato.  

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