Il programma definitivo del Festival del cinema di Berlino, giunto alla settantesima edizione (dal 20 febbraio al primo marzo 2020), non è ancora fissato nel momento in cui scriviamo, ma una presenza italiana in cartellone è già sicura. Si tratta del Pinocchio di Matteo Garrone, con protagonista Roberto Benigni nei panni di Geppetto. La pellicola, già uscita a dicembre nei cinema italiani, non sarà presentata nella sezione “concorso”, bensì in quella denominata “Berlinale Special Gala”, una sorta di vetrina per film importanti a livello internazionale.

Matteo Garrone è uno dei registi più interessanti della cinematografia italiana contemporanea. Alcuni suoi film come L’imbalsamatore (2002), Gomorra (2008), Reality (2012) e Dogman (2018) hanno vinto premi importanti. Alla Berlinale ha partecipato in passato una sola volta con Primo Amore nel 2004, ma non ricevette un’accoglienza memorabile. Con Pinocchio il regista romano vuole essere molto vicino alla versione del libro di Carlo Collodi pur rivisitando la vicenda in modo personale e facendo di Pinocchio una figura assai più allegra di quelle che si sono viste nelle precedenti trasposizioni cinematografiche. Tutti i principali personaggi del romanzo di Collodi si ritrovano nel film: Geppetto e il suo burattino di legno, Lucignolo, Mangiafuoco, la Fata Turchina, il Grillo Parlante, il Gatto e la Volpe, fino all’Omino di burro, il Tonno e la Balena. Garrone si è dedicato con mirabile premura a individuare le facce giuste per i personaggi, gli scenari più adatti, i costumi etc., ricorrendo agli effetti speciali solo quando narrativamente necessari. E le sue sequenze riproducono al meglio il percorso di iniziazione alla vita che il burattino Pinocchio compie nel desiderio di diventare un bambino in carne e ossa passando attraverso varie peripezie, sempre in bilico tra la possibilità di avanzare e la disdetta di tornare indietro.

Tra gli interpreti del film si rivelano perfetti Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo nei panni del Gatto e la Volpe; Gigi Proietti credibilissimo come il burbero Mangiafuoco dallo starnuto facile. Ma è soprattutto Benigni a fare la parte del leone come un Geppetto trattenuto e straziante, degno erede di Nino Manfredi che fu Geppetto decenni fa nel Pinocchio televisivo di Luigi Comencini.

La prossima Berlinale sarà per altro anche la prima ad essere guidata dall’italiano Carlo Chatrian, nuovo direttore artistico subentrato a Dieter Kosslick. Già direttore del Festival di Locarno, Chatrian è deciso dare nuovi impulsi alla kermesse berlinese per rilanciarla. Vedremo se ci riuscirà.

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