Foto simbolica - Foto di ©Daniele Messina

Ancora una volta il governo italiano, con la complicità dei nostri rappresentanti all’estero presso il Parlamento, ha mortificato le legittime aspettative di tutti gli italiani all’estero relativamente all’eliminazione dell’IMU sulla loro casa di proprietà in Italia.

La complicità dei nostri rappresentanti all’estero si evince dalla rappresentazione ipocrita della problematica stessa che trova già una sua radice nella sua evoluzione storica, caratterizzata da un suo lento e progressivo snaturamento, assoggettata più alla esclusiva ipocrisia ed alla convenienza di chi viene chiamato a rappresentarla, che in modo pretestuoso invoca ragioni di opportunismo o di impossibilità derivante dal contesto generale, determinandone la subalternanza, che all’interesse di coloro che ne subiscono le conseguenze.

L’esigenza di eliminare questa iniqua e discriminatoria tassa è stata e viene ad essere sentita da tutti, non solo, come si vuole rappresentarla o si è pensato che sia stato necessario farlo, a favore di una parte, in questo caso dei pensionati.

Ma che senso ha pensare di umiliare anche i pensionati offrendo loro l’esonero parziale, a mo’ di elemosina, del pagamento?

Ma anche la riduzione dei 2/3 del pagamento della Tari viene visto e considerato come un atto di gratitudine, un’offerta speciale. In effetti il tributo dovuto non corrisponde mediamente neanche all’uso che si fa per il servizio su cui esso cade. Per non parlare poi del problema del canone Rai.

Si invocano poi, con toni di gratitudine e di ringraziamento, da parte dei nostri rappresentanti eletti, il sostegno e l’appoggio ricevuto da questo o da quello per avere ottenuta questa miseria, che contribuisce ancora una volta a rendere più discriminatorio il trattamento anche tra gli stessi italiani all’estero. Tutto ciò diventa quasi patetico se non proprio ridicolo!

Si fanno poi dei riferimenti alla situazione economica derivante dall’attuale situazione pandemica, che inducono a considerare ed evidenziare la magnanimità e il sacrificio fatto dal governo nel concedere tale riconoscimento che, a loro dire e modo di vedere, ha implicato inoltre anche l’allargamento della platea.

Qui si falsa o si vuole confondere volutamente la realtà e si vuole semplicemente difendere l’interesse di chi questa tassa la impone ingiustamente da lungo tempo anche se, per i pensionati, in misura “scontata”.

Il fatto vero è uno solo: il nostro governo ha sempre voluto e continua a volere far cassa sulla casa degli italiani all’estero trattandoli come dei vassalli e utilizzandoli a suo piacimento, con misure discriminatorie, coercitive e di facciata. Con l’incapacità e l’arrendevolezza di chi è chiamato a rappresentarli, che non ha l’autorevolezza all’interno delle sue prerogative, vedi partiti di appartenenza, o perché la problematica che è chiamato a gestire non lo tocca direttamente.

Ancora una volta i possessori italiani di un’unica casa che investono ed hanno investito in Italia sono stati traditi e mazziati.

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