Nella foto: Pietro Silvestro Parise

La nuova Consulta della Calabria ha l’ambizione di portare a termine un ampio progetto per il coinvolgimento a 360 gradi della vastissima comunità calabrese di tutto il mondo. Ne parliamo con Pietro Silvestro Parise, Consultore per la Germania

Pietro, quali sono le tue origini calabresi e come sei arrivato in Germania?

Sono originario di Cirò il Paese di Luigi Lilio Riformatore del Calendario Gregoriano, l’attuale Calendario. Sono partito nel 2014 per la Germania, causa mancanza di lavoro e, grazie all’aiuto di un familiare, incominciai a lavorare, sui ponti autostradali in Francia come Ferraiolo. Dopo aver seguito un corso di lingua e aver ricevuto il riconoscimento dei miei titoli di studio, ho sostenuto il mio primo Colloquio come Disegnatore Tecnico (Bauzeichner) dove ho lavorato per 5 anni. Attualmente lavoro in un grande studio di progettazione a Saarbrücken.

Quale è lo scopo della nuova Consulta Regionale?

Ricostruire da zero la reputazione di una Regione e mostrare le tantissime positività che è in grado di esprimere: risorse umane, competenza, capacità e una ricchezza del territorio praticamente inutilizzata. Le meraviglie dell’antica civiltà magno-greca, gli 800 km di costa quasi incontaminata, tre parchi nazionali, tre enclave linguistiche, cultura e tradizione da fare invidia a chiunque. È un cambio strategia di comunicazione della Regione, con il coinvolgimento dei calabresi lontani.

Cos’è un consultore e quale è il suo ruolo?

Noi consultori siamo il valore aggiunto di cui la Regione deve avvalersi per intessere una rete di relazioni, di rapporti a tutti i livelli: la cultura, le imprese, l’ambiente, il turismo, l’interscambio commerciale. Ogni consultore dovrà assumersi l’impegno morale di rappresentare la sua terra nei confronti della comunità calabrese in ogni paese, deve sentirsi testimone e attivo propugnatore di iniziative che ridiano non solo smalto a una Calabria sbiadita e opacizzata da troppa trascuranza di governanti e politici, Ci sono Calabresi di terza e quarta generazione che hanno imparato dai nonni il dialetto, ma non hanno mai messo piede in Calabria e non nascondono la voglia di un ritorno a seguire il percorso delle proprie origini. È una delle tantissime cose su cui la nuova Consulta dovrà confrontarsi in una sfida che sarà facile vincere se ci saranno la collaborazione e l’impegno di tutti per un comune obiettivo. Servono progetti, idee, però è necessario superare inutili antagonismi, per lavorare insieme. C’è tantissimo da fare, dal turismo di ritorno alla diffusione della cultura e il mantenimento delle nostre tradizioni popolari, dalle opportunità occupazionali e di fare impresa all’interscambio con i Paesi Esteri in primis con la Germania per quanto riguarda la mia posizione.

Cosa ti prefiggi di fare nel tuo ruolo?

Porterò Pitagora e tanti altri personaggi illustri della Calabria e collaborerò con gli istituti di Cultura Italiani presenti sul territorio tedesco che vorranno ospitarla e le grandi comunità di calabresi rappresentati dalle varie associazioni. Mi impegnerò a fare da ponte per la promozione del mio territorio come merita. Continuare a tessere ragnatele di rapporti che permettano di far conoscere la nostra meravigliosa terra, creare ponti che facciano arrivare turisti di nicchia per vivere nei nostri paesi, fermare il fenomeno di spopolamento dei centri storici, mi piacerebbe negli occhi di chi ci ha accolto e sogna posti da sogno come i nostri. Lo dobbiamo ai nostri ragazzi, sia quelli che sono nati e vivono in Calabria e quelli che vorrebbero venire a vivere e lavorare, con l’intento e l’obiettivo di creare condizioni di vita ideali, dove casa, famiglia e lavoro sono il paradigma di una bella esistenza, dignitosa ed esemplare, che tutti hanno diritto non solo di sognare ma anche di ottenere in Calabria.

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