“Prosegue l’opera di smantellamento delle scuole statali all’estero avviata in applicazione della delega della legge 107”. Questa l’accusa che il sindacato Flc Cgil lancia ai Ministeri degli esteri e dell’Istruzione dopo l’invio alla Corte dei Conti del Decreto Direttoriale MAECI sugli insegnamenti obbligatori delle scuole statali all’estero.

Da sempre critico sui provvedimenti previsti dalla Buona Scuola per le istituzioni all’estero, il sindacato ripercorre in una nota il susseguirsi di decreti dei due dei Ministeri, a partire dal 10 luglio scorso per finire alla scorsa settimana.

“Il 10 luglio 2017 – ricorda la Flc Cgil – il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha avviato la definizione dei decreti applicativi previsti dal dlgs 64/2017 (emanato in applicazione della legge 107/2015) con l’informazione alle organizzazioni sindacali sulle bozze dei decreti per la costituzione della cabina di regia MAECI-MIUR e per la stipula di contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato con docenti e ATA locali nelle scuole statali all’estero”.

“Il 7 agosto 2017 – prosegue il sindacato – è stato inviato alla Corte dei Conti il Decreto Interministeriale (MIUR e MAECI) sulla cabina di regia. Il 4 settembre 2017 è stato inviato alla Corte dei Conti il Decreto Ministeriale MAECI sulle procedure di reclutamento a contratto locale di personale docente e ATA: modalità di selezione, requisiti di partecipazione, commissione esaminatrice, prove di esame, valutazione dei titoli, stipula dei contratti a tempo indeterminato e determinato”.

E si arriva alla scorsa settimana: “l’8 gennaio 2018 è stato inviato alla Corte dei Conti il Decreto Direttoriale MAECI sugli insegnamenti obbligatori delle scuole statali (Addis Abeba, Asmara, Atene, Barcellona, Madrid, Parigi e Istanbul) che possono essere affidati a personale docente con contratto a tempo indeterminato regolato dai contratti locali. Il decreto – continua la Flc Cgil – autorizza inoltre le scuole statali e stipulare contratti locali a tempo indeterminato anche per gli spezzoni non assegnabili ai docenti già in servizio e per la religione. Con quest’ultimo decreto prosegue dunque l’opera di smantellamento delle scuole statali all’estero avviata in applicazione della delega della legge 107”.

La Farnesina, riporta il sindacato, “ha risposto al radicale dissenso espresso dalla FLC CGIL e dalle altre organizzazioni sindacali confermando che i contratti locali dovranno essere stipulati per le materie riportate nell’elenco allegato al decreto che di fatto riserverà al contingente di docenti di ruolo all’estero solo l’insegnamento nella primaria, l’insegnamento dell’italiano e quello delle materie caratterizzanti i curricoli della scuola secondaria; tutte le altre dovranno essere affidate a un docente assunto con contratto locale, senza che sia prevista come obbligatoria l’abilitazione all’insegnamento e con retribuzione, obblighi contrattuali e stato giuridico molto differenti dai loro colleghi. Le modalità di selezione, pur soggette al controllo del MAECI, sono essenzialmente affidate alla discrezionalità dei dirigenti scolastici”.

“Prosegue così – accusa il sindacato della Cgil – la privatizzazione dell’ordinamento didattico della scuola statale italiana all’estero, il cui modello pubblico dovrebbe rappresentare il nostro sistema scolastico nel mondo, con il grave rischio – nelle nazioni particolarmente disagiate – dell’impossibilità di assicurare la qualità dell’insegnamento”.

Concludendo, il sindacato conferma il suo impego, e quello delle altre organizzazioni di categoria, “a ricondurre nel CCNL le materie che sono state sottratte alla contrattazione e sono state regolate unilateralmente in modo fortemente peggiorativo per i lavoratori e per l’efficacia delle attività che essi svolgono all’estero e valuterà la possibilità di sollevare rilievi di legittimità sui provvedimenti ministeriali adottati”.

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