Con l’avvento della pandemia il lavoro al pc è aumentato notevolmente. Questo tipo di lavoro può favorire formicolio e dolore alle mani, specialmente di notte. Questi, in certi casi possono essere i primi segni della sindrome da tunnel carpale, malattia frequente, che spesso può essere risolta chirurgicamente

La sindrome del tunnel carpale è definita da una compressione del nervo mediano. Questo nervo passa all’interno del cosiddetto tunnel carpale, un passaggio stretto e rigido costituito dal legamento e dalle ossa alla base della mano. Il nervo mediano garantisce la sensibilità delle prime tre dita e alla forza muscolare “opponente”, che permette un’adeguata presa. Inoltre l’ingrossamento dei tendini o altre condizioni possono creare gonfiore e restringere ulteriormente questo tunnel facendo sì che il nervo mediano risulti compresso.

Che sintomi può dare la sindrome del tunnel carpale?

Il dolore spesso viene avvertito sui polsi e si trova in pazienti che usano frequentemente il mouse o svolgono lavori manuali ripetitivi. Lo sviluppo della sindrome, inoltre, può essere favorito da determinate condizioni o malattie. Sono, infatti, più inclini a sviluppare questa sindrome pazienti affetti da diabete, in dialisi, o donne in menopausa. Spesso i pazienti avvertono un intorpidimento delle prime tre dita così come la sensazione di una ridotta forza muscolare. Tipicamente questo formicolio viene avvertito in particolar modo di notte, o al mattino nel momento del risveglio.

Come viene fatta la diagnosi?

La diagnosi viene accertata con un esame neurologico accurato. Oltre all’esame neurologico è necessario sottoporre il paziente ad una elettromiografia ed una elettroneurografia. Queste analisi servono a quantificare la velocità con cui il nervo trasmette i suoi impulsi. In breve: se viene determinata una certa velocità del nervo prima del polso e un rallentamento dopo il polso, si può supporre che ci sia qualcosa che blocca la trasmissione degli impulsi elettrici.

Quale trattamento è indicato?

In caso di sintomi leggeri può essere scelta una terapia conservativa a base di un tutore che di notte consente di mantenere il polso in semiflessione. Anche medicine con proprietà antinfiammatorie possono lenire i sintomi. Se queste terapie non aiutano, o nel caso di perdita di forza muscolare, è indicato l’intervento chirurgico. Viene eseguito un piccolo taglio a livello del polso in anestesia locale. Tramite questo minuscolo taglio il chirurgo è in grado di entrare nel canale ed a tagliare il “tetto” del tunnel carpale dove passa il nervo mediano. Si tratta di un intervento molto breve e la ripresa per il paziente è rapida. Nonostante un bendaggio -infatti- l’utilizzo della mano non è compromessa e può essere usata fin da subito anche per movimenti più complessi.

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here