La noia dal punto di vista della psicologia

La noia è una sensazione temporanea di vuoto e svogliatezza che scatta in mancanza di nuovi stimoli, provenienti dall’ambiente circostante o dalla propria curiosità intrinseca. La mente umana, per sua natura, tende sempre a creare progetti, acquisire informazioni, formulare nuovi desideri e colmare i propri vuoti.

Quando questo impulso per qualche ragione viene a mancare, si comincia a percepire il tempo come lento e inutile. La neurofisiologia della noia segue uno schema piuttosto semplice: il nostro cervello si attiva di fronte agli stimoli nuovi e, quando questi diventano ripetitivi, cioè quando ci dedichiamo sempre alle stesse cose, tale attivazione cerebrale diminuisce. Di solito, gli esseri umani passano da stati di noia a stati di passione, fisiologicamente e a fasi alterne.

Secondo quanto affermato in una pubblicazione di Eastwood del 2021, la noia è un’esperienza frustrante, per via della mancata soddisfazione nonostante gli intenti, per la quale si percepisce ogni ambiente come non interessante e ogni cosa come insignificante e priva di senso.

Chi si annoia in maniera “cronica” può entrare in una condizione esistenziale di stallo emotivo. Si perde la capacità di provare interesse per le cose e per le persone e si arriva a sperimentare apatia, mancanza di entusiasmo e sensazione di inadeguatezza.

L’assenza di desiderio, l’incapacità di sentire piacere e la mancanza di scopi, possono essere sintomi di una patologia depressiva, per cui il soggetto entra in un circolo vizioso in cui reprime bisogni ed emozioni per proteggersi dalla frustrazione di non riuscire a realizzare i propri sogni.

I 5 tipi di noia

Secondo T. Goetz, un ricercatore dell’Università di Costanza, esistono 5 tipi di noia.

1. Noia indifferente: la persona tende a emarginarsi;

2. Noia calibrante: la persona sente il bisogno di cambiare la propria situazione ed è aperta alla ricerca di soluzioni;

3. Noia ricerca: la persona cerca continuamente di tenersi impegnata in nuove attività;

4. Noia reagente: la persona prova a distrarsi cercando in maniera ossessiva qualsiasi tipo di alternativa, creando un pericoloso circolo di comportamenti disfunzionali;

5. Noia apatica: il soggetto si sente impotente di fronte alla sua condizione e vi rimane, incapace di reagire, spesso deprimendosi.

Non solo problemi: la noia porta anche benefici e opportunità

La noia, in realtà, si è rivelata uno strumento estremamente utile nell’evoluzione umana. Rappresenta lo stimolo che ci spinge ad essere creativi, a ricercare i cambiamenti per il meglio, a porsi grandi obbiettivi, a creare progetti e ad usare il proprio massimo potenziale.

Secondo uno studio di Nett del 2009, le persone che si annoiano mettono in atto 3 strategie:

1. Rivalutare, per aumentare il valore delle attività

2. Criticare, per ridimensionare la condizione che ha causato la noia

3. Schivare, cercando qualsiasi tipo di attività alternativa.

Cosa non bisogna mai fare quando si prova noia?

• Rimuginare sui propri stati negativi. Secondo uno studi di Mary B. Harris del 2000, chi passa molto tempo concentrato sui propri stati emotivi, si annoia di più, in quanto perde di vista i propri scopi.

• Cercare di impegnarsi freneticamente in molte attività o di stare in compagnia a tutti i costi. Il tentativo di fuggire dalla noia può portare a irrequietezza, ansietà e iperattività.

• Ricercare ossessivamente emozioni forti. L’esagitazione aumenta il disagio della noia.

• Usare sostanze psicoattive.

Cosa fare quando ti annoi a casa? Quali sono le cose migliori da fare quando ci si annoia a casa?

• Innanzitutto, accettare la noia. Stare in contatto con la sensazione senza cercare di distrarsi aiuta ad aumentare la consapevolezza dei propri autentici bisogni e a vivere nel momento presente. Così, sarà più facile individuare se si tratta di una noia passeggera o se dietro questa sensazione si cela qualcosa di più profondo su cui si può lavorare. Accettare la situazione in cui ci si trova sarà utile, tra l’altro, per focalizzarci sui propri sogni in maniera realistica e ridimensionare le idee irrealizzabili.

• È necessario dare il meglio di sé nella situazione attuale, dare valore a ciò che si fa e non dare nulla per scontato, per rendere i piccoli momenti quotidiani una fonte di piacere e recuperare l’abilità di provare emozioni positive.

• In una seconda fase, si può rivalutare la noia, in quanto permette di fare degli sforzi in più per attingere alle proprie risorse e far fiorire la propria creatività. Gli studi confermano che gli individui creativi, che hanno vari hobby e che cercano continuamente nuovi stimoli, hanno una minore tendenza ad annoiarsi. Gli antidoti migliori alla noia sono proprio lo sviluppo di nuove abilità e la voglia di imparare e di migliorarsi.

• È utile rivolgersi a uno specialista se non si riesce a uscire dal circolo vizioso della noia o se si vuol fare luce su ciò che sta succedendo. A volte, persone che provano paure profonde o che sono molto immature, non riescono ad andare oltre lo stato della noia e non possono vivere a pieno la propria vita, bloccandosi in un circolo disfunzionale di apatia e umore depresso. In questi casi, un percorso psicologico può rivelarsi un aiuto molto valido.

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