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Quando si parla del mal di testa tutti noi, direttamente o indirettamente, sappiamo di cosa parliamo e di quanto a volte, questa patologia può essere invalidante per lo svolgimento normale dei compiti quotidiani; nonostante ciò però, perdiamo di vista che l’emicrania coinvolge anche molti bambini; ma quando preoccuparsi e quando invece tranquillizzarsi?

Da padre prima di tutto, comprendo quanto possa essere difficile accettare che il proprio figlio possa trascorrere ore con questa disagiante patologia, da medico rifletto e cerco di ridurre le mie preoccupazioni, ricercando le cause che possano scatenare le crisi e valutando opportuni rimedi per lenire il dolore.

Il mal di testa colpisce circa il 30% dei bambini in età scolare, tra cui molti sono figli di genitori che ne soffrono a loro volta. Nella stragrande maggioranza dei casi, il disturbo non è grave e non deve essere associato ad alcuna patologia specifica. Di contro, talvolta il mal di testa può costituire il sintomo di patologie di base anche molto gravi, come alcune malattie cerebrali, ma si accompagna sempre a una sintomatologia complessa. Il fenomeno interessa le femmine ed i maschi allo stesso modo, tuttavia dopo la pubertà il problema tende a colpire maggiormente i soggetti di sesso femminile, anche a causa dei maggiori cambiamenti ormonali che li interessano.

Quanti tipi di mal di testa si riconoscono nei bambini?

Le forme di mal di testa più diffuse tra i bambini sono l’emicrania e la cefalea tensiva; nel primo caso, molto probabilmente le cause sono di natura familiare, mentre nel secondo entrano in gioco, verosimilmente, lo stress e l’emotività. Entrambi i tipi di mal di testa appartengono al gruppo delle cefalee primarie, ovvero quelle per cui il dolore non si associa a nessun altra condizione o patologia pre-esistente o sottostante.

Cefalea tensiva

La cefalea tensiva è una cefalea primaria molto diffusa nei bambini; questo disturbo si associa a un dolore diffuso su tutto il cranio oppure con localizzazione frontale e bilaterale, di tipo costrittivo (quindi non intenso e pulsante,come nel caso dell’emicrania ma continuo) con una sensazione di oppressione e peso alla testa. La postura scorretta specie a scuola, sembra essere uno dei principali problemi di tensione muscolare specialmente al collo dei nostri piccoli ma, più facilmente la sua causa è da ricercare nell’emotività: un problema scolastico o famigliare, come un brutto voto o un lutto, possono essere la ragione di questa malattia psicosomatica. Generalmente la cefalea tensiva nei bambini ha un’intensità moderata o lieve e difficilmente costringerà a interrompere le proprie attività, piuttosto avrà un effetto negativo sulla concentrazione.

Emicrania

L’emicrania rappresenta la cefalea primaria più diffusa nei bambini. Nei più piccole ripercorre le stesse caratteristiche che ha per gli adulti. Solitamente l’attacco emicranico ha localizzazione monolaterale, anche se può estendersi anche in maniera bilaterale; il dolore in questo caso è intenso e pulsante e si può accompagnare ad altri sintomi, come nausea e vomito. Quando l’emicrania nei bambini è molto forte, questi tendono a interrompere le proprie attività come lo studio o il gioco: infatti, il mal di testa emicranico peggiora nel caso di movimento e si sta generalmente meglio soltanto da fermi e al buio. Altro sintomo dell’emicrania, infatti, è la fotofobia, cioè un profondo fastidio verso la luce forte che si risolve dormendo o riposando in una stanza scura e senza rumore. A questi si aggiungono la fonofobia, (il fastidio verso alcuni rumori)o l´avversione verso particolari odori. Normalmente l’emicrania sparisce spontaneamente dopo alcune ore, o può migliorare con il sonno.

I sintomi più comuni nell’emicrania

È stato riscontrato che l’emicrania colpisce prevalentemente i giovani dai 12 anni in su, ma può interessare anche bambini di età minore. In questo caso i sintomi più frequenti sono: dolore pulsante e intenso alla testa, soprattutto bilaterale, nausea e vomito, dolori addominali; dolore agli arti, torcicollo, vertigini, pallore, inappetenza, irritabilità, fotofobia, osmofobia, cioè avversione verso alcuni odori, fonofobia, offuscamento della vista, disturbi della parola, formicolio agli arti.

Cefalea tensiva, i sintomi nei bambini

Invece, la cefalea tensiva colpisce principalmente i bambini molto piccoli durante la prima infanzia. Questo tipo di mal di testa può dipendere da scorrette abitudini di vita, come ad esempio l’alimentazione o le troppe ore passate davanti ad uno schermo o a leggere. I sintomi più frequenti che sono stati riscontrati nei bambini sono:

Dolore persistente e costrittivo di intensità medio-lieve, dolore dei muscoli pericranici, fotofobia, fonofobia, inappetenza, nervosismo, stanchezza e sonnolenza

Il mal di testa può interessare anche i neonati ?

Sì, il mal di testa colpisce anche i bambini molto piccoli, addirittura i neonati. Non è un problema che deve spaventare, ma non dev’essere nemmeno sottovalutato.

Tuttavia, i sintomi percepiti da un infante vengono clinicamente definiti come equivalenti emicranici, cioè non si tratta di un vero e proprio mal di testa. Il bambino, pertanto, sarà soggetto a: dolori addominali ricorrenti, vertigini parossistiche benigne, vomito ciclico, dolori ricorrenti agli arti inferiori, comunemente noti come “dolori di crescita”, mal d’auto; purtroppo i bambini più piccoli non possono spiegare i sintomi quindi piangono. Un segnale da non essere sottovalutato è l’irritabilità, il nervosismo che sarà difficile da calmare. In media, il mal di testa in un neonato dura al massimo mezz’ora. In genere non vengono utilizzati in questa fase medicinali e può essere consigliato di tenere il bambino a riposo, lontano da suoni e fonti luminose. Se il problema persiste sarà compito del pediatra indagare il problema e prescrivere una cura mirata.

Ma quali sono le cause del mal di testa nei bambini?

Le cause del mal di testa nei bambini possono essere di diversa origine e natura, e possono agire in maniera singola o combinata. Tra queste si ricordano: posture scorrette, disturbi del sonno, sbalzi climatici, scorretta alimentazione, costipazione, sinusite, disturbi della vista, disturbi ai denti.

In alcuni casi più seri, il bambino che lamenta spesso mal di testa associato alla febbre, può nascondere un problema più grave, come ad esempio la meningite o l’encefalite. Inoltre, sintomi come febbre alta, letargia, disturbi visivi, vertigini e collo rigido possono nascondere patologie molto gravi, come tumore al cervello o trauma cranico. In presenza di tali fenomeni è quindi fondamentale rivolgersi ad una struttura sanitaria.

Cosa fare se il bambino ha mal di testa ?

Preparare una stanza buia e silenziosa, e lasciarlo riposare. In alternativa fargli fare un bagno caldo con del bicarbonato; evitare il fai-da-te farmacologico e, nel caso in cui il dolore non passi entro qualche ora al massimo, rivolgersi al pediatra. Difficilmente il mal di testa da cefalea tensiva o da emicrania dura per molte ore; è comunque importante osservare eventuali sintomi associati ai classici legati a queste due cefalee primarie. Se compare una sintomatologia diversa, o particolarmente invalidante, è opportuno recarsi dal medico che, attraverso la valutazione dello stato di salute generale del bambino, prescriverà eventuali esami diagnostici o visite più approfondite con uno specialista. Nel caso di emicrania o cefalea tensiva cronica, il medico potrà chiedere al bambino di tenere un diario del mal di testa, per facilitare l’individuazione di alcuni comportamenti o situazioni che agiscono come delle micce sul dolore. Seguire le indicazioni che il pediatra fornirà è di fondamentale importanza per approfondire la diagnosi. Le visite a cui sottoporre: visita oculistica: il mal di testa può essere indicazione di un disturbo visivo non diagnosticato, come la miopia; visita oculistica completa, con analisi del fondo oculare: questo esame permette di escludere la presenza di patologie a carico del sistema nervoso; visita neurologica: il neurologo valuterà la presenza di eventuali patologie neurologiche a carico cerebrale; visita psichiatrica: poiché la cefalea tensiva può essere causata da un alto livello di stress, anche una visita da uno psicologo può essere utile.

Quando bisogna preoccuparsi?

I mal di testa che colpiscono i bambini per fortuna non sono spesso gravi, infatti passano spontaneamente nel giro di un paio d’ore divenendo soltanto un brutto ricordo. Altre volte, pero´possono essere meno temporanei e condizionare pesantemente la quotidianità del piccolo, rendendolo meno concentrato, più asociale o agitato.

Come abbiamo visto però, non sono neanche da escludere malattie più serie.

Quando preoccuparsi per i mal di testa nei bambini?

Se si verifica almeno una volta alla settimana, nel caso di attacchi a esordio recente, peggiora progressivamente in frequenza e/o intensità; se compare dopo un infortunio (colpo alla testa); se si ha cefalea mattutina con vomito non preceduto da nausea; quando si presenta di notte ed è capace di causare il risveglio; il vomito persiste o si verificano alterazioni visive; il dolore è localizzato nella parte posteriore della testa e insorge dopo uno sforzo fisico; è accompagnato da febbre, con irrigidimento e dolore al collo.

Ascoltare il bambino prestando attenzione a tutto quello che riferisce ci aiuterà a prendere una decisione. Se sostiene che il mal di testa sia così forte come non lo ha mai provato, o se gli impedisce di alzarsi dal letto o di effettuare le normali attività quotidiane, allora è bene rivolgersi al proprio medico.

Prevenzione e rimedi naturali

Semplici rimedi naturali di natura comportamentale, mirati alla prevenzione e alla riduzione degli attacchi di cefalea possono essere spesso la risposta agli attacchi di mal di testa. Tra i più comuni:

Proporgli di fare dello sport che lo stimoli e che gli piaccia; fargli seguire uno stile di vita regolare, costituito da 8 ore di sonno a notte; non sovraccaricare il bambino di attività, in modo tale da non sottoporlo a sforzi eccessivi e allo stress; evitare l’eccesso di zuccheri, bevande gassate e cibi troppo pesanti. Se queste tecniche non dovessero funzionare, il pediatra potrà proporre e valutare altri accorgimenti utili a prevenire la comparsa del mal di testa da cefalea, come ad esempio sedute di agopuntura (per rilassare la muscolatura) oppure tecniche di meditazione o gestione dello stress.

Ed i farmaci?

In genere, il più delle volte è sufficiente un po’ di riposo in una stanza al buio e priva di rumori. Tuttavia, tra i farmaci prescritti nel caso di un fastidioso mal di testa nei bambini, per alleviarne semplicemente il dolore, ci sono gli analgesici o gli antinfiammatori non steroidei, come il paracetamolo, di cui l’esatta posologia verrà decisa dal pediatra. Evitare, sempre, il „fai-da-te“, e concordare sempre con il proprio medico durata e quantità del farmaco da assumere.

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