Il signor P.A. di Tübingen ha, in Italia, un fratello titolare di un’invalidità (temporanea) di servizio. Il lettore ci chiede se il fratello ha anche diritto ai contributi previdenziali figurativi.

Il periodo coperto da assegno d’invalidità non è coperto da versamenti previdenziali. Resta, però, possibile il diritto a una pensione d’invalidità.

La signora D.L.K. di Neukirchen ha, in Patria, una sorella (classe 1980) alla quale l’INPS ha respinto l’assegno d’invalidità per mancanza dei “requisiti” sanitari. La lettrice ci chiede ragguagli.

Il messaggio non è chiaro e non ci ha consentito di verificare le eccezioni della Legge 222/1984. Consigliamo di presentare la documentazione sanitaria a un Patronato per evitare azioni legali che, oltre ad essere lunghe, hanno un loro prezzo.

Il signor F.G. di Essen, che segue questa rubrica dal 2005, intenderebbe investire i suoi risparmi in un alloggio nel suo paese natale in Patria. Ci chiede come si possa considerare, ora, il mercato immobiliare.

L’investimento richiede, secondo noi, molta cautela. Sulla casa, se non direttamente abitata dal proprietario, potrebbero concretarsi nuove “gabelle”. Meglio attendere i contenuti della legge di stabilità economica nazionale.

Il signor D.A. di Schwerte, che segue, da anni,questa rubrica, ci chiede una consulenza sul suo profilo previdenziale in Italia con relativi conteggi.

Da molti anni, curiamo questa Rubrica ma solo sotto il profilo informativo. Esistono, infatti, in Italia, ma anche in Germania, Enti e Associazioni in grado di curare direttamente le pratiche come quella che interessa il nostro Lettore.

Il signor E.S. di Dornach ci chiede se sia ancora vantaggioso investire i propri risparmi in beni immobili in Italia. Il lettore ha notato che i prezzi degli appartamenti sono più contenuti che in Germania.

Il prezzo di un appartamento è determinato da numerose “variabili”. In Italia, come in Germania. In Patria il beneficio sussiste solo se l’immobile è abitato dal proprietario. I canoni d’affitto, detratte tutte le imposte che gravano sull’immobile, nell’ultimo quinquennio, non hanno mai superato il rendimento del 4% (netto) sul prezzo d’acquisto.

La signora M.E.K. di Wuppertal, che segue questa rubrica dal 1986, ha in Patria una madre di 76 anni e con problemi d’udito. Ha saputo che per gli ultrasettantacinquenni sono previste agevolazioni. Ci chiede se anche sua madre potrà, col prossimo anno, averne diritto.

Se il reddito della madre di chi ci ha scritto non supera ottomila Euro (per il 2019), è prevista l’esenzione del pagamento del canone TV. Meglio, quindi, rivolgersi in Italia ad un Ufficio delle Entrate per ottenere l’esenzione dal prossimo anno. Sugli ausili tecnologici per il problemi’udito, se accertati, è prevista un’IVA ridotta al4%.

La signora F.P.J.di Hangen (classe 1970), che segue questa rubrica dal 1993, essendo rimasta vedova, e con i figli lavorativamente sistemati, intenderebbe investire i risparmi di una vita all’estero in un locale a uso commerciale (già avviato) in Campania. Ci chiede se l’idea potrà offrirle un buon reddito.

La risposta, purtroppo, non è molto favorevole. In Italia i prezzi degli immobili a uso commerciale hanno prezzi interessanti; ma il vantaggio concreto è solo gestirli direttamente e con una certa esperienza. Diversamente, tra imposte dirette e indirette, i vantaggi rimangono molto contenuti.

Il signor L.B. di Murg, che segue questa rubrica dal 1985, ci chiede notizie sul Movimento d’Opinione denominato “S.I.E.” del quale aveva letto per il passato.

Il S.I.E. (Simbolo degli Italiani all’Estero) era nato nell’autunno del 1993. Non era un partito, ma un movimento d’opinione con lo scopo di raccogliere e trattare i problemi dei Connazionali all’estero. Il S.I.E. ha avuto una prosecuzione incoraggiante in UK e in Svizzera. L’impossibilità di poterlo “seguire”, con rappresentanti in loco, ne ha determinata la fine nell’inverno del 1998.

Il signor F.A. di Slegen è proprietario, in Italia, di un appartamento, in condominio, che utilizza con la famiglia durante periodi estivi. Ora è stato deliberato di sistemare la strada che porta ai box per le autovetture e all’ingresso dell’immobile. Il nostro lettore non ha automobile, ne titolare d’assegnazione di posto macchina. Ci chiede se debba, obbligatoriamente, partecipare alla spesa.

Da come abbiamo letto la ripartizione della spesa è di natura condominiale dell’immobile nel suo complesso. A nostro avviso, anche il nostro Lettore è tenuto a partecipare.

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