La signora E.V.G. di Berlino ha, in Patria un fratello, lavoratore dipendente dal gennaio 1978. Se il congiunto potrà andare in pensione entro il 2018.
Non conoscendo l’età dell’interessato, possiamo solo formulare delle ipotesi. Il periodo lavorato è di 39 anni. Il trattamento d vecchiaia scatta, con l’attuale normativa, con i 67 anni d’età. Sconsigliamo di tentare la strada della “riduzione” dei tempi. Il vitalizio, infatti, sarebbe liquidato con una penalizzazione economica.

La signora M.R.W. di Osnabruck, che segue questa rubrica dal 1996, è intenzionata a vedere un suo alloggio in Provincia di Cosenza. Via fax, ci ha fatto avere la visura catastale immobiliare e una piantina dell’alloggio. E’ interessata a una valutazione.
Si tratta di un alloggio di civile abitazione (A/3) di mq.73. L’immobile è fornito d’abitabilità dal 1965. Tutto ciò premesso, giacché l’immobile sembra in buone condizioni conservative, possiamo ipotizzare un valore non inferiore a Euro 80.000. Meglio, in ogni caso, la vendita senza intermediazione.

Il signor P.O. di Krefeld ha lavorato in italia per nove anni. Poi, s’è trasferito in Germania, dove ha maturato la pensione. Ci chiede se possibile ottenere dall’INPS la restituzione dei contributi previdenziali a suo tempo versati.
Proprio no. Sono passati troppi anni. Peccato, perche gli stessi avrebbero potuto servire in congiunzione a quelli tedeschi.

Il signor M.T. di Augsburg, che segue questa Rubrica dal 1995, ci pone un interrogativo politico e sollecita un nostro parere.
Questa rubrica è “Sociale” e non “Politica”. Abbiamo, ovviamente, le nostre convinzioni sul futuro del Bel Paese. Preferiamo, però, evitate le esternazioni che non servirebbero a nulla. Possiamo, comunque, confermare la chiarezza espositiva di chi ci ha scritto.

Il signor L.B. di Chemnitz è interessato ad avere notizie su un “nuovo” condono edilizio in italia. E’ proprietario, infatti, di una struttura immobiliare dichiarata “irregolare”.
Almeno per il 2017, la legge di stabilità non prevede condoni edilizi. Né possiamo formulare ipotesi in tal senso per il futuro. Meglio mantenere i contatti col tecnico che cura la pratica del lettore in Italia.

Il signor D.R. di Immenstadt ha locato in Italia un appartamento. Ora ha saputo che un nipote dei suoi inquilini ha chiesto, e ottenuto, la residenza nell’immobile di sua proprietà. Ci chiede se sia possibile la richiesta di un aumento del canone di locazione.
Pur non avendo copia del contratto, riteniamo che non ci siano gli estremi per motivare un incremento del canone di locazione.

Il signor R.P. di Osthofen ci ha mandato un prospetto di certi fondi d’investimento che ritiene “interessanti”. Ci chiede un parere.
Intanto, si tratta di fondi a “accumulo”. Vale a scrivere che, annualmente, la cifra da investire varia. Il capitale ci sembra garantito; ma non siamo in grado di prevedere eventuali “utili” disponibili, in concreto, dopo cinque anni.

Il signor P.C. di Lorrach intende ospitare, in modo permanente, sua madre che è rimasta vedova e priva di parenti prossimi in Patria. Il lettore ci chiede se ci saranno problemi burocratici per il trasferimento della pensione della genitrice unitamente ai risparmi depositati in banca in Italia.
Non rileviamo problemi di sorta. Basta aprire un conto corrente in Germania e comunicarne le coordinate alla banca di pertinenza in Italia. Per la pensione, è necessario ricorrere a una modulistica gestibile da un patronato.

La signora O.B. di Weil ci ha inviato un fax arrivato incompleto. Abbiamo, solo, intuito che riguarda una questione di donazione di un terreno (a uso agricolo) in Italia.
Dato che non abbiamo rilevato né un numero di telefono, né un indirizzo per l’invio di posta cartacea, chiediamo alla Lettrice, con la speranza che legga la Rubrica, di comunicarci un recapito sicuro e di riformulare il suo problema.

Il signor P.C. di Stoccarda è nostro lettore da una decina d’anni. E’ interessato a conoscere com’è nata questa Rubrica.
Sono stati i Lettori a stimolare l’idea. Dimostrando che i Connazionali all’estero si fanno presenti, anche scrivendo, quando si presentano problemi che li coinvolgono; pure indirettamente.

La signora P, A.D. di Bonn ha avuto l’opportunità di leggere alcuni numeri del “Corriere d’Italia”. Anche se non s’è mai interessata di problemi sociali né, tantomeno, di politica, ci evidenzia il suo interesse al mensile.
Ne prendiamo, diligentemente, atto. Il CdI è un periodico di volontariato e, di conseguenza, libero di pubblicare la realtà degli eventi. Soprattutto quelli nazionali. La Redazione ringrazia.

La signora M.O.K. di Bonn ha, in Italia, i genitori anziani. Il reddito famigliare (padre), per il 2016, è stato di diecimila Euro (importo lordo). La madre non ha nessun trattamento previdenziale. L’alloggio è in locazione. La lettrice ci chiede se la genitrice può avere diritto alla pensione sociale italiana.
A nostro avviso, la pensione sociale dovrebbe spettare. In caso di concessione, però, non sono previsti gli arretrati. L’INPS fornirà la necessaria modulistica.

La signora M.O. di Homberg è preoccupata per il basso tasso d’interesse per un suo deposito quinquennale in italia. Ci ha inviato fotocopia dell’investimento per un parere.
Il vincolo scadrà nel giugno del 2017. Il tasso d’interesse (al netto di trattenute) è in linea con la situazione creditizia in Patria. Estinguere prima il deposito sarebbe, in ogni caso, svantaggioso.

Il signor P.C. di Ulm ci chiede se il “costo della vita” sia calato nel Bel Paese.
Viviamo, già da tempo, in deflazione. Come a scrivere che molti prezzi di prodotti al consumo sono calati. Il fatto negativo è che manca la “liquidità” per spendere. Poco importa se le Feste Natalizie si avvicinano.

Il signor D.L. di Stockbach non intende più pagare le spese bancarie per un suo conto corrente in Italia sul quale non sono più fatte operazioni da parecchio tempo. Ci domanda l’iter da seguire.
La risposta, più semplice, è una: chiudere il conto corrente e recuperare la somma in esso depositata.

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