Il due novembre la cristianità ricorda, con la consueta visita ai mesti camposanti, i defunti. La natura triste e sonnolenta riempie il cuore di dolore e tristezza di ogni cristiano. Il giorno dei morti ricordiamo, con affetto e dedizione le persone care, che abbiamo teneramente amato e che non ci sono più.

La prima domenica di novembre, la comunità italiana di Francoforte, insieme al Console generale d’Italia, il Rappresentante della città di Francoforte, i Comites, quest’anno con il Dr. Vincenzo Mancuso, il presidente Tallarico del Comites di Hanau, il rappresentante degli italiani presso il consiglio comunale Luigi Brillante, il Consiglio generale degli italiani all’estero, gli ufficiali dell’aeronautica militare venuti da Ramstein, l’associazione Nazionale Alpini, i famigliari dei caduti venuti dall’Italia e dalla Francia hanno reso onore ai caduti con una Messa solenne celebrata da Dr. Pr. Johannes Beutler S.J. Consulente biblico della Santa Sede e professore di teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, il quale ha ricordato il sacrificio di questi nostri fratelli, sepolti in questo cimitero d’onore, nella radura di Westhausen, morti per fame, per freddo, per malattie e stenti nei campi di concentramento nazisti.

Il console generale d’Italia Maurizio Canfora e la rappresentante della città di Francoforte Staaträtin Elke Saubner, oltre le dovute corone, la tromba intonando “Il Silenzio” e l’Inno di Mameli cantato sottovoce dai presenti, hanno voluto mettere un particolare accento nella solenne cerimonia, hanno deposto un fiore sulla tomba del soldato sconosciuto che solo Dio chiamerà per nome.

“Ogni fine”, come ha sottolineato il console, “è anche un inizio.” Sul passato si costruisce il futuro. Sulle macerie della seconda guerra mondiale è sorta la nuova Europa: la Nostra Europa, l’Europa in cui viviamo, l’Europa democratica, lo stato di diritto, di libertà, di benessere e di pace.

Il passato per quanto ci duole, per quanto amaro possa essere, è passato per sempre. Questi muti avelli ci guardano, ci ammoniscono e ci rammentano che gli errori del passato non si dovranno più ripetere.

Oggi le forze armate italiane operano a fianco di quelle tedesche sotto il vessillo d’Europa e delle Nazioni Unite in missioni di pace in Europa, in Africa, in Asia, Nel Golfo Persico, nel Mar Rosso e in altre parti del mondo.

Le nostre forze armate sono impegnate, insieme alla protezione civile, nelle zone terremotate, dove danno il loro preziosissimo contributo.

I nostri padri, dopo violente e sanguinose guerre, ci hanno dato la democrazia che è un bene comune, prezioso e insostituibile. Se non vogliamo che la storia si ripeta tocca a noi proteggerla, rispettarla e difenderla.

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