La novità non sembrerebbe stata resa molto nota. Ma dallo scorso marzo, gli assegni familiari, in Patria, previsti per i figli a carico sono sati sostituiti dall’Assegno Universale. Non è solo un gioco di parole, ci sono, infatti, concreti cambiamenti già operativi.

Tale assegno spetta per ogni figlio minorenne a carico e decorre dal settimo mese di gravidanza. Viene anche riconosciuto al figlio sino al compimento dei 21 anni, sempre che frequenti una scuola superiore legalmente riconosciuta. È prevista la concessione, indipendentemente dall’età, anche per i figli disoccupati e iscritti nelle liste per il collocamento.

C’è, però, un’altra innovazione. L’importo dell’assegno varia secondo il reddito, ai fini ISEE, del nucleo familiare. Ne consegue, che l’Assegno Unico Universale è differente e varia tra gli ottanta e i 180 Euro mensili. Sono, tra l’altro, previste nuove concessioni per particolari casi di salute.

Il nuovo servizio, che andrà a sostituire il precedente, non sarà automatico. Se ne dovrà fare corretta richiesta, motivata e documentata, all’INPS di pertinenza.

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