Il referendum ha qualcosa di esaltante come momento della democrazia diretta. Solo in questa occasione i liberi cittadini hanno la possibilità di prendere direttamente nelle proprie mani le decisioni definitive per la politica senza vedersele rifilare dai partiti. Spetta ai cittadini approvarle, ed eventualmente anche a respingerle, a dispetto dei suoi rappresentanti in Parlamento. Se la sovranità appartiene al popolo, solo in occasioni ristrette come questa gli è dato di esercitarla senza intermediari “affidabili” come tanti politici. Sarebbe bello se i referendum ci fossero più spesso, ma ci sono difficoltà pratiche per l’organizzazione e la spesa. Perciò è un’occasione da non perdere quando se ne presenta una.

Il 29 marzo prossimo sarà questo momento: il popolo italiano sarà chiamato a decidere se un provvedimento molto controverso deciso in nome suo dai suoi rappresentanti ufficiali gli va bene oppure no. Stavolta si tratta di ridurre il numero dei deputati in Parlamento da 630 a 400, e dei senatori da 315 a 200, come deciso a Roma nello scorso mese di ottobre. Per quanto riguarda i parlamentari eletti all’estero la riduzione sarebbe dagli attuali 18 a 12.

Ecco il testo ufficiale del quesito:

Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana –Serie generale- n° 240 del 12 ottobre 2019?

Se prevarranno i sì, allora la modifica alla Costituzione sarà confermata definitivamente, ed il numero dei deputati calerà a 400 e dei senatori a 200 a partire dalle prossime elezioni. Il numero dei deputati eletti all’estero calerà in proporzione da 12 a 8, e quello dei senatori eletti all’estero da 6 a 4.

Se prevarranno i no, allora la modifica alla Costituzione sarà rigettata senza appello, come se non fosse mai esistita, e tutto continuerà come finora.

La modalità di voto all’estero si esplicherà anche stavolta per posta, esclusivamente tramite i plichi elettorali che dovrebbero giungere a destinazione verso la metà di marzo. Per tutti i particolari ed eventuali delucidazioni rinviamo ai siti internet dei diversi consolati.

Da parte nostra invitiamo tutti i nostri concittadini a votare ciascuno secondo la propria opinione personale e con la testa propria, secondo coscienza e senza lasciarsi manipolare. (

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