A partire da gennaio 2017 la Missione Cattolica Italiana di Amburgo festeggerà il 65° Anniversario del suo operare tra gli immigrati Italiani sul vasto territorio del Nord della Germania e della Bassa Sassonia, la quale oggi può contare oltre 25mila fedeli di lingua italiana tra le tre diocesi Amburgo – Osnabrück ed Hildesheim che fanno capo alla Missione di Amburgo.

La sede della Missione ha cambiato qualche volta la propria locazione e da oltre vent’anni si è stabilita in Bürgerweide 29-31, nelle vicinanze del centro della città, usufruendo di una spaziosa vecchia villa che appartiene alla Diocesi. La Missione possiede una piccola cappella interna che oggi è sufficiente per le celebrazioni infrasettimanali, mentre per le Messe festive ci si serve della grande cappella presso la scuola cattolica di S. Ansgar accanto alla Missione. La Villetta che si è cercato di rimodernizzare in questi ultimi due anni, perché dal 2006 non si facevano lavori ed è stata lasciata un po’ a sé stessa, senza preoccuparsi troppo della manutenzione ordinaria così come della straordinaria, è un punto di riferimento per tanti italiani.

Infatti, nell’arco degli ultimi anni si è notato il numero crescente delle presenze dei fedeli italiani, anche se non sempre elevato. Attualmente una media alla S. Messa domenicale si aggira attorno alle 70-100 presenze, e le cause di questa situazione sono varie: dalla crescente integrazione con la società tedesca – non sempre con la Chiesa tedesca – alla notevole distanza dalle zone abitate degli italiani anche abbastanza anziani (le periferie), all’impegno lavorativo nella gastronomia e all’ indebolimento della fede a scapito del benessere e consumismo…

La pastorale della Missione, seguendo le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana oltre che della stessa Arcidiocesi di Amburgo, si rende conto che la nuova evangelizzazione viene indirizzata soprattutto alle giovane famiglie, cercando di curare gli incontri mensili con esse, mettendo al centro l’Eucaristia e la catechesi settimanale: sia per i bambini che per i loro genitori, in preparazione sia alla prima comunione che alle cresime.

Manca invece l’impegno delle coppie che frequentano il cammino prematrimoniale a continuare dopo il loro matrimonio la partecipazione alla vita comunitaria, se non di qualche coppia. Loro spesso trovano una grande difficoltà a gestire il poco tempo libero a discapito della vita spirituale… La perdita del senso cristiano della domenica si nota sempre di più… a differenza di coloro i quali si sentono come a casa loro, la Missione infatti rappresenta un lembo di patria lontana e li fa rigustare le loro tradizioni e un po’….. della loro fede. E fu proprio nel gennaio del 1952 quando un sacerdote comasco, don Alfredo Prioni, inviato dalla sacra Congregazione Concistoriale con il compito di accogliere gli italiani nel nord della Germania, arrivò ad Amburgo.

Era sprovvisto quasi di tutto e senza alloggio, ma la sua grande fede e il suo bagaglio di umanità gli permisero di fondare le basi della Missione che, allora, consisteva solo nella stessa persona del Missionario e nella cameretta della sua abitazione, sotto il tetto dell’asilo infantile Santa Elisabetta in Amburgo. La zona di assistenza a lui affidata era molto vasta, come oggi d’altronde, tutto la Schleswing-Holstein e la Bassa Sassonia fino alla città di Brema, ed oggi dopo la caduta del “Muro” e la costituzione dell’Arcidiocesi di Amburgo, in modo particolare comprende anche il Meclemburgo.

Dopo dieci anni di attività pastorale gli sono successi altri 9 sacerdoti e tra gli anni 1967-1976 e 1982-1986 hanno aiutato il missionario del tempo altri sei sacerdoti. Tra quelli da ricordare più di tutti è il Padre Quintino Lugnan che stette nella Missione di Amburgo dal 1971 al 2001, e che si può considerare un po’ come colui che ha cresciuto generazioni di italiani immigrati o emigrati ad Amburgo e non solo.

Si è cercato, quindi, in questi ultimi due anni con la presenza del nuovo giovane missionario, di riprendere e di sviluppare nuove attività che mancavano da tempo, ed infatti tra le attività della Missione Cattolica di Amburgo non mancano quelle nel campo culturale e sociale.

Si è costituito il Caffè Letterario “BooKaffè” che è andato a “sostituire/completare” il tipico Bar che è nelle nostre missioni, facendo sì che fossero organizzati a scadenza bisettimanale incontri, dibattiti, film e quant’altro di culturale si possa offrire alla nostra gente, senza dimenticare nessuno, con corsi di tedesco per i nuovi arrivati, corsi di musica per grandi e piccini, pellegrinaggi, uno sportello di ascolto psicologico e psicoanalitico, la presenza del Patronato nella persona del Segretario della Missione e quant’altro, purtroppo con minime risorse ma soprattutto con la fattiva collaborazione da parte di alcuni connazionali, oltre che di istituzioni con le quali si sono create sinergie come con il Comites di Hannover soprattutto grazie al suo Presidente dott. Giuseppe Scigliano, l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo e lo stesso Consolato Generale di Hannover, oltre che l’Associazione “Prima Persona e V.” fondata da alcuni connazionali e tedeschi che ha come suo Presidente lo stesso Missionario, ed è in essere la costituzione di una Scuola di Formazione all’Impegno Socio-Politico, che miri a formare i laici (e i giovani soprattutto!) all’impegno sociale e politico, inteso nel senso più nobile, superando ideologie ed etichette.

Nonostante la posizione geografica, più lontana dai confini con l’Italia, anche in Missione bussano sempre più spesso i giovani disperati che cercano alloggio e lavoro, ma anche cittadini stranieri che però per anni ed anni hanno vissuto in Italia e quindi si sentono tali, come Albanesi, Nigeriani, Ghanesi, Iraniani, Croati dell’Istria ecc… ecc… proprio perché da quando è stato chiuso il Consolato Generale d’Italia ad Amburgo, la Missione rimane quasi l’unico riferimento d’informazione e di aiuto necessario per gli ultimi arrivati.

Purtroppo, la Missione non possiede, come già ribadito, grandi risorse economiche, e quel poco che si raccoglie da alcune iniziative, serve proprio per i poveri ed i bisognosi, oltre a quello che il Missionario dona del proprio piccolo emolumento mensile e per i poveri e per le necessità della stessa Missione.

L’Arcivescovo Heße ed il già Vescovo Ausiliare Jaschke Delegato per le Missioni Cattoliche, sono molto favorevoli alla presenza della Missione Cattolica Italiana qui alla “periferia della Chiesa cattolica in Germania”, nonostante sia il terzo gruppo dopo i Polacchi ed i Portoghesi.

Le relazioni con l’Arcidiocesi ed i suoi membri sono buone e, tutto sommato, la Missione ad Amburgo continua a svolgere da 65 anni il suo importante servizio verso gli immigrati italiani e da parte loro viene considerata come valido punto di riferimento nel loro operare lontano dalla Patria.

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