In occasione della ricorrenza del 60. Anniversario dalla firma del primo accordo sul reclutamento di manodopera tra la Germania e l’Italia, il Ministro per l’integrazione, Aydan Özoguz, ha organizzato un convegno con successivo ricevimento presso il Bundeskanzleramt (sede del Cancelliere Federale) al quale ha partecipato in rappresentanza del DGB (Confederazione dei Sindacati Tedeschi) anche Giovanni Pollice che assieme al Ministro Özoguz, la ricercatrice Prof. Naika Foroutan e la scrittrice Jagoda Marinic ha discusso sul tema della convivenza in una società multiculturale.
Pollice ha sottolineato l’importante impegno profuso dal sindacato a favore dell’integrazione e contro la discriminazione, il razzismo e la xenofobia nelle aziende e nella società.
Nello stesso tempo ha ribadito che non si è raggiunto ancora l’obiettivo: “In questa società manca ancora la stima e l’apprezzamento per le diverse culture, per questo siamo tutti chiamati ad impegnarci e prodigarci affinché la stessa accetti la diversità. Adesso, in un periodo dove parte di questa società rifiuta questo pluralismo, è più che mai necessario”.
Tra i centocinquanta ospiti erano presenti anche alcuni italiani tra i quali il 95enne Donato Pollice arrivato in Germania nel febbraio del 1960 con l’intenzione di restarci cinque/sei anni e che a tutt’oggi vive con la moglie a Gernsbach, un paese poco distante da Baden-Baden.
Ad accompagnarlo, oltre al figlio Giovanni, anche i due nipoti Marco e Luca Jelic, i quali, Marco lavora con l’università di Bonn e sta facendo il dottorato in Scienze Politiche e Luca studia Psicologia presso l’università di Costanza; quindi presente erano tre generazioni, cosa esplicitamente voluta dal Ministro Aydan Özoguz.
Donato Pollice ha avuto l’onore di potersi sedere con la Cancelliera Merkel in prima fila, la quale ha ringraziato i cosiddetti “Gastarbeiter” per l’alto contributo da essi dato alla vita civile, sociale, culturale e nell’insieme alla crescita della Germania.
La Cancelliera ha voluto inoltre mandare un messaggio chiaro e forte anche alle giovani generazioni interculturali: ”Nessuno deve dimenticare le proprie radici. Sentirsi a casa in due nazioni diverse però è un vantaggio – siate fieri di voi e andate avanti a testa alta”. Giovanni Pollice ha espresso apprezzamento per questa iniziativa: “Il fatto che con questa manifestazione molto riuscita il Governo Federale abbia voluto esprimere riconoscenza ai milioni di lavoratori migranti venuti in Germania dal dopoguerra ad oggi è sicuramente da lodare. L’unica nota stonata è stato il fatto che mentre tutta la sala ha applaudito Donato Pollice, il quale è stato salutato in modo particolare dal Ministro Özoguz e acclamato e fotografato da molti giornalisti presenti, l’Ambasciatore italiano a Berlino, Pietro Benassi, seduto in prima fila poco distante da lui, non si sia neanche degnato a salutarlo” conclude Pollice.
Nella foto da sinistra: Marco Jelic, Luca Jelic, il ministro Aydan Özoguz, Donato Pollice, Giovanni Pollice, l’on. Laura Garavini