In una interrogazione parlamentare a firma Aldo di Biagio si legge: “Il consolato di Stoccarda è caratterizzato da difficoltà di natura organizzativa e logistica, e anche dall’esiguità degli spazi e dall’abbondanza delle attività e delle pratiche da gestire”. “Il com
une di Mannheim ha messo a disposizione del Consolato alcuni locali pubblici, con un onere di soli 500 euro mensili a titolo di pagamento degli oneri accessori”. Nell’obbligo di accogliere “il carico di documenti e materiale proveniente dall’archivio di Mannheim, l’Amministrazione sarebbe in procinto di stipulare un contratto di locazione di un immobile presente nell’area centrale della cittadinia di Stoccarda, il cui costo si aggirerebbe intorno ai 1.500- 2000 euro mensili”.
Perchè “non si intende usufruire di un’offerta di locazione presso la sede originaria della struttura consolare di Mannheim, esorcizzando l’ipotesi di chiusura che tante difficoltà sta comportando”? Mantica risponde da par suo, in una locuzione che si potrebbe riassumere nel motto “di Mannheim me e frego”. Risponde Mantica. “Prosegue l’impegno del Ministero degli Esteri nella realizzazione delle piattaforme informatiche innovative, progetto a cui è stata attribuita particolare priorità dal punto di vista dei tempi di realizzazione e delle risorse dedicate, e nel proseguimento dell’obiettivo di garantire sia la promozione degli interessi nazionali come peraltro illustrato bla bla bla”.
Continua poi Mantica: “Per quanto concerne, in particolare, la chiusura dell’agenzia consolare di Mannheim ed l’accorpamento al Consolato generale di Stoccarda, proprio alle richiamate esigenze di contenimento della spesa si è preliminarmente accertato che la sede ricevente fosse adeguata strutturalmente e funzionalmente a farsi carico delle accresciute esigenze logistiche derivanti dall’assorbimento del personale e dell’archivio dell’Ufficio di Mannheim, senza dover reperire in locazioni ulteriori spazi”.
Traduzione: Noi andiamo avanti per la nostra strada, me ne frego se a Mannheim ci offrono locali quasi gratis, e il connazionale può volentieri farsi qualche centinaio di chilomentri di strada e perdere un paio di giorni di ferie se vuole un documento.