Le piaghe da decubito sono parti di pelle danneggiate da una pressione protratta che interrompe il flusso sanguigno. Le zone più colpite sono la pelle delle natiche, delle cosce e dei talloni. Senza una sufficiente irrorazione sanguigna il tessuto colpito muore. Le persone più a r ischio sono quelle paralizzate, ma in realtà tutti coloro che sono costretti a letto, usano la sedia a rotelle o non sono in grado di cambiare posizione possono soffrirne. Le piaghe da decubito possono svilupparsi velocemente, progrediscono altrettanto rapidamente e spesso non guariscono con facilità, ma diversi esperti affermano che molte di esse potrebbero essere evitate: semplici misure preventive, infatti, possono salvaguardare l’integrità della pelle.

PRIMA PARTE: COSA OCCORRE SAPERE
Cosa provoca le piaghe da decubito?

Di solito ci muoviamo impercettibilmente ed inconsciamente sulla sedia durante le riunioni, e ci rigiriamo decine di volte durante il sonno. Tutti i giorni, senza accorgercene, compiamo centinaia di piccoli aggiustamenti posturali che ci aiutano a prevenire i problemi legati all’inattività. Diversa è la situazione per le persone immobilizzate da una paralisi, da una ferita o da una malattia in cui i problemi come le piaghe da decubito rappresentano una minaccia costante. Se siete immobilizzati le piaghe da decubito possono essere provocate da:

Pressione protratta.

Quando la pelle e i tessuti sottocutanei sono intrappolati tra l’osso e una superficie come quella della sedia a rotelle o del letto, la circolazione sanguigna risulta più difficile perchè il tessuto non ha un adeguato apporto di ossigeno e di altre sostanze nutritive, e può verificarsi un danno irreversibile o addirittura la necrosi (“morte” del tessuto). Questa situazione è più frequente nelle zone che non sono rivestite dai muscoli o dal tessuto adiposo e si trovano immediatamente sopra all’osso, come la pelle localizzata in prossimità della colonna vertebrale, dell’osso sacro (coccige), delle scapole, del bacino, dei talloni e dei gomiti. In alcuni casi, la pressione che interrompe la circolazione ha cause a prima vista banali: i bottoni e le cuciture spesse dei jeans, la presenza di briciole nel letto, le pieghe degli abiti o delle lenzuola, la sedia leggermente in pendenza e persino la sudorazione, che è in grado di indebolire la pelle, rendendola più vulnerabile alle lesioni.

Attrito.

I cambiamenti frequenti di posizione sono l’unico modo per prevenire le piaghe da decubito, però l’attrito che si verifica ad esempio quando vi rigirate nel letto può danneggiare la pelle, rendendola più soggetta alle lesioni da decubito.

Taglio.

Si verifica quando la pelle si muove in una direzione, mentre l’osso sottostante si muove nella direzione opposta. Scivolare nel letto o su una sedia a rotelle oppure stare a letto con la testa inclinata a più di 30 gradi è la causa più probabile delle lesioni da taglio, che tirano le pareti cellulari ed i capillari lacerandoli. Le zone più colpite sono quelle come l’osso sacro, dove la pelle è già più sottile e fragile.

Cosa ne aumenta il rischio?

Le piaghe da decubito si verificano con maggiore probabilità nei pazienti 1) immobilizzati a causa di una malattia acuta, di una lesione o dopo un’anestesia, anche per un periodo breve, ad esempio dopo un intervento o un incidente; 2) costretti a convivere con lesioni croniche del midollo spinale. Se per qualunque ragione non potete muovere certe parti del corpo, il rischio di sviluppare piaghe da decubito potrebbe aumentare per uno o più motivi. Gli anziani hanno la pelle più sottile rispetto a quella dei giovani e quindi sono maggiormente suscettibili a danni dovuti anche a pressione di minore entità. È anche più probabile che siano sottopeso, e quindi abbiano meno “cuscinetti” protettivi intorno alle ossa. L’alimentazione troppo povera, un problema molto grave e diffuso tra gli anziani, non solo colpisce l’integrità della pelle e dei vasi sanguigni, ma ostacola anche il processo di guarigione delle lesioni. Le lesioni al midollo spinale ed alcune altre malattie come il diabete possono causare una perdita di sensibilità al dolore. Se non si è in grado di avvertire il dolore non si riesce a percepire quando si è scomodi e si deve cambiare posizione o quando si sta formando una piaga. Quando si è malati o ricoverati in ospedale si tende a perdere peso; l’atrofia muscolare e il deperimento sono comuni tra i pazienti paralizzati. In entrambi i casi, si perdono il tessuto adiposo e il tessuto muscolare che proteggerebbero le ossa. È più probabile soffrire di piaghe da decubito se l’alimentazione è carente o scorretta, soprattutto se c’è carenza di proteine, zinco e vitamina C. I problemi di controllo della vescica possono aumentare di molto il rischio di soffrire di piaghe da decubito, perché la pelle rimane umida e quindi si può lacerare più facilmente. I batteri contenuti nelle feci sono poi in grado di provocare gravi infezioni locali, ma anche di portare il paziente a complicazioni sistemiche potenzialmente fatali, come la sepsi, la cancrena e, in rari casi, la fascite necrotizzante, un’infezione grave che si propaga molto velocemente. Il diabete e le malattie cardiovascolari influiscono sulla circolazione sanguigna, quindi alcune zone del vostro organismo potrebbero non ricevere un flusso sanguigno adeguato, aumentando così il rischio di danni ai tessuti. Inoltre, se soffrite di spasmi muscolari o di contratture alle articolazioni, siete soggetti a traumi ripetuti per via delle forze d’attrito e di taglio. Infine, i fumatori tendono a soffrire di piaghe più gravi e guariscono più lentamente, soprattutto perché la nicotina danneggia la circolazione e diminuisce la quantità di ossigeno presente nel sangue.

Come e dove si presentano?

Le piaghe da decubito possono essere classificate in quattro stadi a seconda della loro gravità: I stadio: la piaga da decubito si manifesta come zona contraddistinta da un rossore diffuso, che può prudere, far male oppure dare una sensazione di calore, porosità o gonfiore al tatto. Le lesioni al I stadio sono superficiali e scompaiono appena la pressione diminuisce. II stadio: le lesioni cutanee sono già presenti nella parte più esterna della pelle (epidermide), nella parte più profonda (il derma) o in entrambe. La ferita ora è aperta e ha l’aspetto di una vescica o di un’abrasione: i tessuti circostanti possono presentare macchie rossastre o violacee. III stadio: quando l’ulcera da decubito ha raggiunto questo stadio, la lesione si è estesa ai tessuti sottocutanei, creando una ferita che si presenta come una cavità profonda. IV stadio: s i v erifica u na n ecrosi su vasta scala della pelle; anche i muscoli, la pelle e le strutture di supporto come i tendini e le articolazioni sono profondamente danneggiati.

SECOND A PARTE: CONSIGLI PRATICI OVVERO…. ISTRUZIONI PER L’USO
Quando chiamare il medico

Chiamate immediatamente il medico se notate ulcere o ferite aperte. Andate immediatamente al pronto soccorso se presentate sintomi di infezione come: febbre, suppurazione dalla ferita (comparsa di pus), cattivo odore proveniente dalla lesione, aumento della temperatura e del rossore nella pelle circostante.

Diagnosi

Le piaghe da decubito sono facilmente riconoscibili già dai primi stadi, ma il medico probabilmente vi prescriverà degli esami del sangue per controllare lo stato di salute generale. A seconda delle circostanze, potreste dover effettuare altri esami. Se avete una lesione che non guarisce, nemmeno con una terapia intensiva, oppure se soffrite di piaghe da decubito croniche, il medico potrebbe decidere di prelevare un minuscolo campione di tessuto cutaneo che verrà sottoposto a coltura per individuare eventuali batteri o funghi; inoltre potranno essere evidenziati i sintomi del tumore, eventualità purtroppo possibile nei pazienti affetti da lesioni alla pelle che non guariscono.

Terapia conservativa

Anche se impiega qualche tempo, la maggior parte delle piaghe al primo e al secondo stadio guarisce entro alcune settimane, adottando opportune misure conservative. Al contrario, per le piaghe al terzo o al quarto stadio, per le quali è più improbabile la guarigione spontanea, può rivelarsi necessario l’intervento chirurgico. Il primo passo da fare per curare una piaga da decubito è alleviare la pressione che l’ha provocata. Seguite attentamente le indicazioni sulla frequenza con cui girarvi e cambiare posizione: ogni 15 minuti circa se siete sulla sedia a rotelle e almeno una volta ogni due ore se siete a letto. Se non siete in grado di cambiare posizione autonomamente un vostro famigliare o chiunque altro vi assista devono poterlo fare. Usare la pelle di pecora o un’altra imbottitura per la lesione può aiutarvi a evitare l’attrito generato dal movimento. Usare i sostegni appositi: esistono speciali cuscini, imbottiture, materassi e letti in grado di alleviare la pressione su una piaga già formata e di proteggere le zone vulnerabili da ulteriori lesioni.

Tra le altre terapie non chirurgiche delle piaghe da decubito ricordiamo che è essenziale tenere pulite le lesioni per prevenire l’infezione. Se la piaga è al primo stadio è possibile lavarla delicatamente con acqua e sapone non aggressivo; le ferite aperte, invece, dovrebbero essere pulite con una soluzione salina ogni volta che ci si cambia. Vi consigliamo di evitare gli antisettici, come l’acqua ossigenata e la tintura di iodio, che sono in grado di danneggiare i tessuti sensibili e di rallentare il processo di guarigione. Occorre tenere sotto controllo l’incontinenza il più possibile è fondamentale per tenere pulite le lesioni. Per guarire completamente le lesioni da decubito non devono essere a contatto con tessuto danneggiato, “morto” o infetto. Per aiutare a proteggere le lesioni e per velocizzare la guarigione delle piaghe da decubito sono disponibili diversi tipi di medicazioni e bendaggi: la scelta di solito dipende dallo stadio in cui si trova la lesione e dalla sua gravità.

I bagni idromassaggio possono aiutare le ferite a guarire, perché tengono pulita la pelle e rimuovono naturalmente il tessuto morto o contaminato. Se la piaga appare infetta il medico può prescrivervi un antibiotico per uso orale. Occorre seguire una dieta ricca e sana, con un adeguato apporto proteico e calorico e ricca di vitamine e minerali (soprattutto di vitamina C e di zinco), può aiutare le piaghe a guarire più in fretta. L’alimentazione corretta, inoltre, salvaguarda l’integrità della pelle e previene le lesioni.

Consigli per la famiglia

Se un vostro famigliare è ricoverato in ospedale, è in una casa di riposo o in un’altra struttura, controllate le condizioni della pelle, il peso e lo stato di salute generale tutte le volte che andate a trovarlo. Se notate qualsiasi segno di piaghe da decubito o di negligenza delle cure, avvisate immediatamente gli infermieri e il medico competente oppure il direttore della struttura. Il controllo e l’accertamento delle condizioni del vostro caro spettano in primo luogo a voi. Come evitare le piaghe da decubito.