Le organizzazioni dei Migranti come motore dell’integrazione. Questo il tema della seconda riunione annuale dell’associazionismo straniero organizzato dall’Amka di Francoforte (Amt für multikulturelle Angelegenheiten).
“Senza le organizzazioni dei migranti, oggi noi non saremmo dove siamo. Esse sono i partner importanti per il nostro lavoro. Sono contenta che con molte di esse ho la possibilità di curare contatti da anni, che si sono sviluppati anche sul piano personale.Insieme svolgiamo un lavoro prezioso per l’integrazione, il riconoscimento e la giustizia in questa città”. Queste le parole della consigliera cittadina per l’integrazione, Nargess Eskandari- Grünberg che hanno aperto e fatto da sfondo ai lavori.
La consigliera è stata molto impegnata nel dibattito insieme a Sebastian Popp, presidente del Kulturausschuss della città e Enis Gülegen presidente del KAV (Kommunalen Ausländer- und Ausländerinnenvertretung). Forse è stata proprio la massiccia figura d Enis Gülegen, classe 1959, di origine turca, insegnante in una Hauptschule, impegnato da sempre nel settore della integrazione, a dominare il dibattito. Gülegen ha auspicato che una città come Francoforte, nella quale la quota di cittadini con origini migratoria supera il 30%, si faccia non solo rappresentante di una politica di integrazione, ma sia formata anche nelle sue strutture da cittadini con passato migratorio.
Per Gülegen, l’integrazione comincia dalla scuola. La discriminazione è un male presente già dall’inizio, e bisogna agire di più sul piano preventivo. Se noi tolleriamo il razzismo e la discriminazione nei piccoli gesti della vita quotidiana, non possiamo poi sorprenderci se poi qualcuno utilizza la stessa discriminazione come arma politica o sociale.” Gülegen si è poi chiesto quale sia il ruolo dell’Amka in questo articolare contesto cittadino. “L’Amka – ha detto – è chiamata spesso soltanto come pompiere quando le situazioni sociali diventano incendiarie, ma nella quotidianità viene poco apprezzata dai magistrati francofortesi nonostante il folto gruppo di qualificati collaboratori che l’ufficio vanta”.
Per Sebastian Popp, è molto importante la creazione di una rete di associazioni che diano alla città und identità più orientata alla multiculturalità. In questo senso la cultura e l’associazionismo culturale sono realtà portanti. “Con l’Amka – ha proseguito – molte organizzazioni di migranti vengono in contatto con l’amministrazione pubblica e crescono come un bosco”. “Piuttosto che un bosco – ha ribattuto Gülegenmi pare un principato, nel quale le decisioni vengono prese soltanto dall’alto. Bisogna dare alle organizzazioni dei migranti più autonomia e forza decisionale!”.
Nel richiedere questo, Gülegen ha ricordato la Jugend- und Kulturverein e.V. nell’Ostend cittadino; una associazione peraltro molto presente nel dibattito che denuncia lo sfratto da parte del locatore. La fine del dibattito ha visto l’intervento del moderatore, il giornalista Paolo Diaz: „Utilizzate l’Amka, che è aperta a tutte le associazioni dei migranti ed è felice di nuove cooperazioni e possibilità di sostegno”.
Il secondo raduno annuale organizzato dall’Amka ha avuto luogo il 15 novembre scorso nella Saalbau Titus-Forum, a Francoforte – Nordweststadt. L’Amka ha organizzato un portale di incontro per le associazioni di migranti www.vielfalt-bewegt-frankfurt.de.