Per chi non lo sapesse, lo riveliamo noi: il paesaggio dell’Alto Adige “è puntellato dai masi”. Senigallia è un’isola perché la sua lunga distesa di sabbia fine “è circondata di acqua”. Se uno va in Basilicata in vacanza d’estate non deve assolutamente perdersi una corsa “su un rollerbe” o una “discesa a bordo di un devalkart” oppure una lunga scivolata su uno “snow tubing”.
Se siete amanti del genere “sciocchezzaio” e volete divertirvi con perle rare e amenità di questo genere, collegatevi a www.italia.it e ne trovate a iosa. Italia. it è il portale ufficiale del turismo italiano, anzi, “il portale dei portali”, come lo aveva sommessamente presentato due anni fa la ministra Michela Vittoria Brambilla in una conferenza stampa.
La ministra aveva assicurato che, rispetto al vecchio sito, chiuso per manifesta inadeguatezza nel gennaio 2008, il nuovo portale avrebbe avuto il turbo e in breve sarebbe diventato lo strumento principe per la rifondazione dell’immagine delle vacanze italiane nel mondo. Come è andata a finire lo sanno tutti. Anche il turismo non sta troppo bene e l’effetto rilancio del portale dei portali purtroppo non l’ha visto nessuno.
La stagione delle vacanze non è ancora finita e quindi mancano i dati di consuntivo, ma da quelli disponibili e dall’umore non proprio allegro di molti operatori c’è da supporre che non ci sia da leccarsi le dita, anzi. Dalle rilevazioni sulle visite a italia.it effettuate nell’ultimo trimestre tramite il sito specializzato Alexa.com, che è ritenuto indicativo, risulta che tra i siti ufficiali quello italiano è tra i meno consultati rispetto a quelli dei paesi direttamente concorrenti.
Il sito francese, per esempio, ha una percentuale sul totale di visitatori cinque volte superiore, quello svizzero 6, austriaco 2,7, olandese 2, spagnolo 3,6, tedesco 2. Sono più visitati di italia.it pure il sito greco, irlandese, norvegese, danese, croato, serbo, svedese, sloveno, portoghese, inglese. Su queste basse performance del sito italiano forse influisce anche il fatto che è stato tradotto in un numero esiguo di lingue, appena 5, con una scelta anche in questo caso penalizzante per l’Italia rispetto a quasi tutti i paesi europei.
Considerando 36 nazioni del Vecchio continente, comprese le piccole come Lettonia, San Marino e Malta, l’Italia si piazza al ventottesimo posto in fatto di numero di traduzioni. Il sito tedesco è tradotto in 26 lingue, spagnolo 31, austriaco e svizzero 25, olandese 13, inglese 23, sloveno 48. Le traduzioni del sito italiano, poi, secondo molti esperti lasciano parecchio a desiderare, forse anche perché i traduttori sono stati pagati poco, come loro stessi hanno denunciato, circa 9 euro a cartella.
Di fatto, alla fine, ci sono scappati diversi svarioni, come quando nel testo francese per indicare le spiagge è stato usato il termine plagues, che in francese non vuol dire nulla, ma in inglese significa malattie, pestilenze. Poi, per fortuna, questa svista, come altri cento errori marchiani, è stata corretta. Fino a qualche mese fa, esattamente fino alla metà di giugno, gli stranieri potevano avere informazioni abbastanza dettagliate sulle vacanze italiane anche attraverso alcuni siti esteri dell’Enit, l’ente italiano del turismo, che rimandavano ai siti delle singole regioni i quali a loro volta offrivano una buona panoramica della ricettività e delle opportunità turistiche locali.
Ma questi siti, cioè enit-france, enit-italia-de, enit.ch, enit.at sono stati chiusi per far largo al portale nuovo e ora il sito centrale e istituzionale Enit sopravvissuto offre contenuti imbalsamati.