Desidero che si sappia, perché questo riportano i documenti ed i fatti, che:

-I bambini non sono MAI stati affidati al padre, hanno sempre vissuto con me e li ho sempre mantenuti da sola, senza peraltro mai ostacolare le visite ed i contatti con il padre. Questa confusione relativamente all’affido è stata creata dalla parte tedesca, falsificando le traduzioni. Dette falsificazioni sono oggetto di due querele che, purtroppo, dopo un anno, sono ancora in corso di indagini;
– L’inserimento della mia persona nelle liste Europol non è stato fatto perché ho portato i bambini in Italia, bensì mentre i bambini erano in vacanza con il padre e quindi in modo PREVENTIVO  e pertanto del tutto illegale. Sono stata accusata di sottrazione di minori che erano invece insieme al padre. Come è possibile accettare tutto questo? Nel mio fascicolo si legge che l’Austria, paese che capisce il tedesco e non necessita di traduzioni, ha respinto le richieste tedesche del mio arresto della mia estradizione, in ottemperanza al trattato di Schengen.
L’Italia invece si è messa agli ordini di Berlino. Da un anno e mezzo ormai attendo chiarimenti!

Vi prego ora di voler almeno ristabilire la verità; se anche non potrete darmi risposte, riportate almeno i fatti così come si sono svolti.
Dopo tutte le illegalità che sono state commesse nei nostri confronti, penso che chiedere la diffusione della notizia VERA e non strumentalizzata sia un nostro diritto, almeno questo, dopo che ci sono stati negati tutti gli altri diritti fondamentali.

Intanto noi attendiamo di sapere, perché in Italia nessuno esamina il fascicolo completo, invece di considerare sempre e soltanto i pochi documenti tradotti erroneamente ed inviati al tribunale di Milano.

Vogliamo sapere perché non si indaga sulle migliaia di casi simili al mio, di mamme e soprattutto papà italiani ( e di altri paesi europei) che, residenti in Germania o in Italia, non hanno più nessun contatto con i propri figli solo sulla base del fatto che questo è “deutsch-legal”. Sarà forse anche “deutsch-legal”, ma rimane pur sempre un crimine.

Senza queste risposte è inutile e strumentale parlare d’altro.

Vi ringrazio
Marinella Colombo