Ce ne sono altri come lui a rappresentare il popolo? Purtroppo sì -e qui la tragedia si fa dramma! Basti pensare a Nicole Minetti, che per anni ha occupato uno scranno al Parlamento regionale della Lombardia, quando esce con la sua celebre: „Le madrelingue sono tutte invidiose. Voleva dire „le malelingue“, povera Nicole, ed invece, ecco!  dopo una battuta del genere, tutti si ricordano che lei siede dove siede non per le sue qualità intellettuali. Che dire poi dell’ex viceministro del governo Monti, Michel Martone, il quale, parlando dei giovani, commenta: „Dobbiamo fare lo sforzo di comunicare loro dei messaggi veri: se a 28 anni non ti sei ancora laureato sei uno sfigato!“
 Sfigato? Che vorrà dire l’ex viceministro con quella parola che non sta nel vocabolario della Crusca? Ancora non lo sappiamo; del resto, oggi di Martone non parla più nessuno, così come del suo capo di Gabinetto, Mario Monti, il quale, relazionando (in inglese) della situazione economica dell’Italia al Parlamento europeo ebbe a comunicare: „Credo che andremo decisamente più a fondo!“
Certo, l’inglese è una lingua ostica anche per i professori, ma possiamo immaginare quale tuffo al cuore abbiano avuto i nostri partner europei a quell’annuncio dell’austero uomo di Stato. Austero, sì! Tutt’altra tempra del Berlusconi farfallone che lanciava sguardi da sàtiro dentro le scollature delle signore e, nelle foto ufficiali, faceva le corna dietro le teste degli altri capi di Stato.  E quando si parla di Berlusconi le gaffes non si contano. Ci piace ricordarne soltanto una:  „Ho la fortuna, avendo lavorato bene nel passato e avendo messo da parte un patrimonio importante, di avere potuto spendere più di 200 milioni di euro per consulenti e giudici“.
Per i giudici? Questa, più che una gaffe, sembra una inquietante ammissione, una confessione o, almeno, l’espressione di un desiderio. Ma lasciamo perdere Berlusconi; non vorremmo dargli troppa importanza. Passiamo piuttosto a Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, ed al suo imperioso quanto celebre twit. „Nessuna tolleranza per le mosche abusive!“
Ora, a dir la verità, sono poche le mosche che abbiano un accesso autorizzato ai nostri appartamenti, quindi, potremmo ben dire che tutte le mosche sono abusive. Ma la signora Moratti intendeva altro. Le era scappata una „e“ e  parlava di „moschee“ abusive. Ah, ecco!
Ora, però, qualcuno chiederà: e le gaffes a sinistra? Non ci sono? Ci sono, eccome! Basti pensare al buon Pier Luigi Bersani, che passerà alla storia come lo „Smacchiatore di giaguari“. Nell’ultima campagna elettorale, in cui, come è noto, il Pd „è arrivato primo ma non ha vinto“ (un discorso, quello, che gli studenti del futuro dovranno mandare a memoria come le Odi di Orazio); nell’ultima campagna elettorale, dicevo, il buon Bersani sbottò in questo modo: „L’altro giorno ho detto che Berlusconi è un disco rotto. Ora dico che è un CD rotto, così mi faccio capire anche dai giovani!“
Dai giovani? Ma caro Pier Luigi, tu non lo sai, ma i giovani sono vent’anni che il CD non lo ascoltano più. Da dieci anni non ascoltano più neppure il MP3. È roba dell’altro millennio, quando la gente portava i jeans a zampa di elefante e il cinema passava Gina Lollobrigida. Ma ti rendi conto, Pier Luigi, perché perdi elezioni che chiunque altro, persino Gianni Cuperlo, avrebbe vinto?
Citavo Gina Lollobrigida e il mondo dello spettacolo. Mi si consenta allora, per finire in bellezza, di ricordare una contemporanea, radiosa reginella della insostenibile leggerezza dell’essere. Parlo di Justine Mattera: „Direi che la scelta delle scarpe è fondamentale durante un terremoto!“
Ah, questa sì che è gioia pura. Adesso possiamo andare a letto tranquilli.