Sulla rete consolare in Germania è passato il ciclone Alfredo (Mantica). Vediamo cos‘ è rimasto in piedi dopo petizioni, interrogazioni parlamentari, manifestazioni di protesta in massa, e qualche eccellente assenza.
Dal primo settembre chiusura del Consolato a Norimberga ora ridotto ad uno sportello consolare,con impiegati a contratto; lo sportello rimarrà a Norimberga, ma dipenderà dal Consolato generale di Monaco di Baviera. L’Ufficio Consolare avrà la sua sede al quinto piano dell’attuale Consolato nella Gleißbühlstr.10, Norimberga. L’orario di apertura al pubblico sarà quello osservato dal Consolato generale di Monaco.
Il Consolato di prima classe a Saarbrücken ha seguito lo stesso destino; diventerà Ufficio consolare e rimarrà a Saarbrücken, ma dipenderà dal Consolato generale d’Italia a Francoforte sul Meno. Vi lavoreranno impiegati a contratto di cui uno prossimamente in pensione. Il nuovo Sportello di Saarbrücken avrà la sua sede al quarto piano dell’ex Consolato. Anche in questo caso l’indirizzo resterà lo stesso (Johannisstrasse 2 – 66111Saarbrücken). Gli orari d’apetura seguiranno quelli della sede centrale di Francoforte.
Per Mannheim niente da fare. Il ciclone Alfredo ha falciato l’Agenzia consolare ed ha strappato via il tricolore dalla metropoli sul Necker, trasferendo tutto a Stoccarda. Anche se Francoforte sul Meno è più vicina, i connazionali di quella città si dovranno sciroppare varie centinaia di chilometri per avere un servizio, un documento di identità o una semplice richiesta di assistenza.
Il ciclone non si è fermato nemmeno davanti alle possenti dighe di Amburgo. Anche questo prestigioso Consolato dovrà chiudere i battenti.Tempi e modalità non sono del tutto chiari al momento della chiusura redazionale di questo numero.
La riduzione a Sportelli consolari di Norimberga e Saarbrücken sembrava un ragionevole compromesso che evitava agli italiani di quelle regioni dolorose trasferte verso i consolati di Monaco e Francorte distanti centinaia di chilometri. Ma anche questa minestra è stata salata troppo dal Ministero degli Affari esteri.  Questa decisione mette i neo Uffici consolari in un preoccupante stato di precarietà e limita sensibilmente la loro autonomia a favore degli utenti. Non esiste ciclone che lasci felice chi se lo è visto passare sulla testa.
Il ciclone Alfredo ha però un’aggravante: non è una forza della natura. È solo frutto di un piano sbagliato e pieno di contraddizioni. L’Ambasciatore Massolo, per esempio, direttore generale del Ministero affari esteri, aveva annunciato l’altisonante “dematerializzazione”(cioè digitalizzazione) degli archivi cartacei. Gli stessi archivi che ora, a suon di quattrini, vengono spostati da una parte all’altra della Germania.
L’unica cosa che il Ministero degli affari esteri ha dematerializzato è la fiducia che centinaia di migliaia di italiani in Germania avevano riposto nei responsabili politici romani; in una Roma che è oggi più lontana che mai. Forse solo quei consiglieri Cgie che si sono distinti con la loro brillante assenza durante quelle petizioni, manifestazioni e proteste di massa che citavamo prima, sentono vicina la nostra capitale, perché è da li che partono i treni verso forse brillanti carriere politiche. Ma certamente noi italiani in Germania non dimenticheremo che il biglietto per quei treni lo paghiamo noi. Noi che vediamo tagliare davanti ai nostri occhi la rete dei servizi a nostro favore.