Nella foto: Studente. Foto di Alexandra_Koch su Pixabay

GERMANIA – Scuola, amici, giochi, sport. Ragazze e ragazzi del Mittel- e Oberstufe parlano della loro vita fra restrizioni, preoccupazioni e speranze

Alunne e alunni di diverse classi di italiano della Oswald von Nell- Breuning-Schule di Rödemark, della Freiherr-von-Stein-Schule di Francoforte si raccontano.

Margaretha, 11a – Mi manca decisamente uscire in gruppo, sedermi in un caffè, chiacchierare e potersi muovere liberamente senza l’ansia di contagiarsi. Ma anche andare in un negozio o al cinema, senza pensare che anche gli attori dovrebbero portare la maschera. Fortunatamente posso andare a scuola e lì vedo gli amici, ma comunque devo rinunciare a qualsiasi gesto affettuoso o amichevole per evitare il contatto. Mi trovo poi con la mia migliore amica, a questo non rinuncio. Quando lavoravo in home schooling facevo molta fatica: sono perfezionista e a casa, senza un chiaro confine tra lavoro e tempo libero, ci mettevo un sacco di tempo per gli esercizi. Sapevo che era l’unica possibilità che avevano gli insegnanti per valutare e per questo dovevano essere perfetti per ottenere dei voti buoni, perché la prestazione scolastica in undicesima vale per la maturità. Questo stress mi metteva sotto una pressione schiacciante. Perciò sono contentissima di essere tornata a scuola. Una cosa buona di questo isolamento c’è. Siccome sono spesso sola con me stessa riesco anche a conoscermi e perciò so cosa vorrei fare dopo la scuola e questo è molto rassicurante. Però sento anche il bisogno della normalità visto che tendo a proiettare la mia vita su altre persone, perché la mia al momento è in sospeso.

Luca, 11a – Quello che mi manca di più è il rapporto con gli altri compagni di scuola e con i professori. Il poter scambiare idee, parlare, sentire opinioni diverse. Mi manca il contatto sociale. Certo possiamo vederci nelle lezioni online, ma la cosa è molto diversa, in un certo senso siamo come bloccati. Io almeno ho la sensazione di essere come un programma di computer che risponde solo se mi viene fatta una domanda. Ciò che mi manca è la spontaneità che avevo a scuola. Purtroppo non riesco a vedere amici perché non abitiamo nella stessa città e con le restrizioni è difficile incontrarsi. Sono contento però di avere una ragazza, ci frequentiamo spesso e ciò rende il tutto più sopportabile. Vorrei andare a scuola, è da dicembre che faccio lezione a distanza e non ne posso più. Non sono preoccupato. Il futuro per me è una bella sfida. Dopo l’abitur, ho intenzione di continuare gli studi all’università facendo archeologia e storia. Vorrei diventare un grande storico e archeologo.

Anna, 8a – Fortunatamente riesco a vedere i miei amici e, quando ci troviamo, andiamo a passeggio. Mi manca lo scambio con i miei compagni di classe e con gli insegnanti, per il resto non ho problemi con le lezioni a distanza. Non sono preoccupata per il futuro.

Sarah Martha, 11a – Mi mancano molte cose. Prima di tutto, mi manca l’interazione con i miei compagni di classe e la scuola in generale. Se si sta seduti a casa tutto il tempo e si fissa uno schermo nero, anche questo può essere abbastanza duro per la psiche. Ma mi manca anche il viaggiare. La possibilità di allontanarsi da casa e scoprire nuove persone e nuovi luoghi. Mi ritrovo con i miei amici abbastanza spesso e mi attengo solo approssimativamente alle regole, quindi ho la coscienza sporca quando sono tra gli altri. Preferiamo incontrarci fuori e andare a fare un giro in bicicletta invece di stare seduti dentro. Cerco di mantenere la mia cerchia di amici relativamente uguale per avere meno contatti possibili con altre persone. Sono fortunata che in undicesima non ho un grande esame da sostenere ma preferirei anche avere lezioni con i miei coetanei. Ho pensato molto a cosa fare adesso. Il vaccino è ovviamente la nostra speranza per un futuro positivo. Tuttavia, abbiamo ancora bisogno di attenerci alle regole ora e non perdere di vista il nostro obiettivo. Al momento non è ancora finito. Tuttavia, apprezzo ogni incontro con gli altri, soprattutto con i miei nonni.

Letizia, 10a – Ho la fortuna di poter frequentare le lezioni in presenza e vedere i miei compagni di classe, anche se siamo divisi in due gruppi con 11 persone. Sono contenta di andare a scuola anche se faccio alcune lezioni online. Mi disturba stare in classe tutto il tempo con la mascherina. Quello che mi manca è poter andare a lezione di canto come facevo prima e anche andare al cinema, nei centri commerciali. Vedo gli amici anche se non molto spesso. Quando ci incontriamo facciamo delle passeggiate oppure guardiamo un film. La situazione attuale mi preoccupa un po’. Ma spero che si risolva il tutto e che possiamo tornare a vivere come prima. Desidero una vita normale senza le mascherine e senza distanza. Per il mio futuro vorrei studiare o canto e musica oppure fashion design e grafica o entrambi.

Matthias, 11a – Naturalmente mi mancano molte cose, è più difficile passare tempo con gli amici, andare al cinema, allo stadio, etc. Mi manca anche non poter viaggiare, andare in Italia, visitare amici e parenti. Vedo alcuni amici, anche se ho sempre provato a ridurre i contatti e il rischio di ammalarsi. Trovarsi al parco e giocare online sono due possibilità per continuare a mantenere relazioni. Adesso ho un’età in cui si comincia a pensare al futuro, cosa fare dopo la maturità ecc. e questo continuerò a farlo anche durante la pandemia, anche perché ho la speranza che prima o poi finisca

Giovanni, 8a – Mi manca giocare con i miei amici, andare con loro a fare un giro in città. Mi mancano moltissimo gli allenamenti di pallamano. Riesco a vedere degli amici, mi trovo con loro per una partita di pallone. Poi ci telefoniamo e a volte facciamo i compiti insieme al telefono e gioco con loro a video giochi online. Sono contento di fare lezione a distanza perché non capisco il rischio di andare a scuola se tutto il resto è chiuso. Sono un po’ preoccupato, ma questa preoccupazione finirà quando tutte le persone della mia famiglia saranno vaccinate e non dovrò essere più così attento. Per il futuro però non lo sono. Se dovessero saltare le vacanze mi sta bene anche fare delle gite nelle città come per esempio Friburgo, Weimar.

Gamze, 11a – Direi che in blocco ci mancano i nostri contatti. A tutti noi mancano i nostri familiari e ovviamente a noi adolescenti mancano i nostri amici. Mi mancano soprattutto i miei amici, ovviamente ci parliamo anche al cellulare e con messaggi di testo, ma non è lo stesso come incontrarsi di persona e parlare. È possibile incontrare un amico, ma a volte si desidera incontrarne tre contemporaneamente, ma purtroppo al momento non è possibile. Incontro regolarmente due miei amici per assicurarmi che stiano bene. Quando non vedo i miei amici, sono per lo più occupata con i compiti. Di tanto in tanto ho anche tempo per lavorare all’uncinetto, ma raramente. All’inizio ero molto felice dell’apprendimento a distanza ma ora non lo sono affatto. Gli insegnanti mi mandano i compiti più volte al giorno e sono costantemente stressata per i compiti. Non mi manca molto la scuola. Mi mancano solo i miei amici che vedo in classe e con cui rido. Ovviamente ho paura per il mio futuro. Il blocco è iniziato quando avevo 16 anni e ora sto per compiere 18 anni. La maggior parte della mia giovinezza mi viene rubata perché ora è il momento di godermi la mia giovinezza e non di essere imprigionata a casa.

Marco, 8a – Mi manca il contatto ai miei amici ma ci telefoniamo. In realtà sono contento di essere a casa e di non andare a scuola. Sì, sono preoccupato. Voglio incontrarmi con i miei amici e poter andare in vacanza.

Giulia, 11a – Sinceramente in questo lockdown mi è solo mancata la routine delle giornate a scuola. In questo momento non mi incontro con altri amici. Ci vediamo soltanto a lezione. Secondo me la lezione a distanza non è molto efficace. Anche se la mia esperienza non è stata proprio negativa. Ma soprattutto per i più piccoli posso immaginare le difficoltà della didattica a distanza. La presenza a scuola è importante sia per una lezione “normale” sia per i contatti sociali. Questa pandemia ci ha cambiati tutti e penso anche che ci ha fatto ripensare tanti aspetti della nostra vita. Personalmente ho deciso di vedere cosa succederà nei prossimi mesi invece di pianificare ogni dettaglio visto che non si può mai sapere cosa accadrà nei giorni/mesi successivi.

Alexander, 11a – Sento che manca qualcosa, anzi manca un bel po’. Prima del corona, non capivo quanto fosse importante vedere ogni giorno facce familiari e non. Manca semplicemente il contatto con le persone che nessuna videochiamata può sostituire. Di tanto in tanto mi incontro con i miei amici, facciamo passeggiate o giri in bicicletta, a volte passiamo anche una serata insieme, ma ora non è più possibile a causa del coprifuoco. Le lezioni a distanza non sono certo male e ho anche la sensazione che si possa imparare qualcosa di nuovo, ma non sostituiscono le lezioni in presenza. Ma sarò molto felice di tornare a scuola e vedere tutti i miei compagni di classe nella vita reale. Sono molto preoccupato per il futuro. Con il corona abbiamo visto quanto velocemente una vita apparentemente rilassata possa cambiare. La mia salute mentale ha anche sofferto dell’isolamento sociale, ma posso capire che una persona che non era in un buono stato mentale prima del corona ora ha problemi molto grandi. Io sto bene e sono fortunato sia io che la mia famiglia siamo stati risparmiati dal corona finora.

Giulia, 6a – Mi mancano i miei amici, li vedo qualche volta e guardiamo dei film o facciamo delle passeggiate. Ho lezione a distanza e la scuola mi manca un pochino perché è più difficile fare scuola a distanza e poi perché qualche volta non funziona Internet. Non sono preoccupata per il futuro e non so neanche cosa voglio fare nel futuro.

Felicia, 11a – Mi manca il tempo con i miei amici, ma non posso uscire con loro. Sì, posso incontrare alcuni dei miei amici. A volte gioco online con un amico, a volte vado a trovare un’altra amica, poi facciamo una passeggiata o parliamo. Non ho problemi a stare a distanza. Mi mancano gli scambi con studenti o insegnanti, ma penso che le lezioni della mia scuola stiano andando bene. Non faccio quasi nessun piano, dato che nessuno sa quando finirà la pandemia. Per prima cosa, dopo la pandemia, vorrei portare un’amica a trovare mio nonno in Sicilia.

Giulietta, 8a – Mi mancano gli amici, non li vedo, ma telefono e scrivo loro. Non mi manca la scuola e non sono preoccupata perché ancora non so cosa vorrei fare in futuro.

Lucy, 11a – Da quando siamo tornati a fare homeschooling la vita è cambiata. Mi piace andare a fare shopping o  guardare vestiti nuovi. Le cose non sono più come prima. A volte bisogna prendere un appuntamento per andare in un negozio, ma poi succede la settimana dopo il negozio è chiuso. Si può andare nelle città più grandi, e solo con la mascherina. È come se l’aria ti venisse portata via. Io non vedo i miei amici, perché io non voglio ammalarmi. Il contatto sociale è minore a causa del  COVID-19. Il mio contatto  è soltanto  con un mio amico o con la mia famiglia. Io vado a prendere un gelato con lui o noi facciamo una camminata, perché con l’inizio del lockdown io ho più tempo per fare qualcosa con miei fratelli o la mia famiglia. Mi piace la situazione con la scuola distanza perché io posso fare i miei compiti a casa e io non ho il pensiero di andare a scuola. Io non ho paura per il futuro anche perché ho una visione ben chiara del mio futuro.

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