Ultime notizie – Da Conte a Draghi

CdI

Mentre il Corriere d’Italia sta andando in stampa Mario Draghi, ex presidente della BCE (Banca centrale europea) sta facendo il secondo giro di consultazioni per formare il nuovo governo. Riassumiamo quanto accaduto.

26.01 Giuseppe Conte dà le dimissioni per il fallimento dei tentativi di ricompattare una maggioranza dopo la fuoriuscita di Italia Viva (Matteo Renzi) dal governo.

29.01 Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affida a Roberto Fico, presidente della camera dei deputati, un mandato esplorativo, per verificare se esiste una maggioranza per un governo politico.

02.02 Dopo una serie di consultazioni Roberto Fico prende atto della mancanza di una maggioranza di governo e riferisce al presidente Mattarella. Per le forze politiche il fallimento delle trattative è da attribuirsi a Matteo Renzi, il rottamatore.

02.02 Non restano che due strade: un governo “di alto profilo” o le elezioni anticipate. Nel suo discorso Sergio Mattarella fa appello a tutte le forze politiche per un governo che possa “fronteggiare le gravi emergenze presenti, sanitaria, sociale, economica e finanziaria” dell’Italia. Mattarella vuole evitare le elezioni anticipate perché l’Italia avrebbe per lungo tempo un governo non nella pienezza delle sue funzioni e questo il Paese non può ora permetterselo.

03.02 Mario Draghi accetta con riserva l’incarico di fare in nuovo governo.

06.02 La Lega di Matteo Salvini è disposta ad appoggiare un governo Draghi. Beppe Grillo riesce a compattare il M5S per un sì a Draghi. Fino a pochi giorni prima c’era un forte rischio di spaccatura del movimento 5S.

08.02 Si apre il secondo giro di consultazioni per Draghi. Al momento non si sa se del governo faranno parte anche ministri politici o solo tecnici, se sarà una maggioranza che comprenderà la Lega o se sarà una “maggioranza Ursula”, cioè un governo a grande base di partiti popolari senza i sovranisti della Lega, una maggioranza come quella che il 16 luglio scorso portò all’elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea.

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