In occasione del centenario del Bauhaus, l’antologica della Fondazione in mostra nella capitale tedesca

Dal 10 al 30 settembre 2019, l’Istituto italiano di cultura di Berlino ospiterà la mostra antologica “Alfredo Bortoluzzi. Dal Bauhaus al mare. Opere su carta 1924-1995”. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra l’Istituto e la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, è promossa nell’ambito delle celebrazioni del centenario della istituzione del Bauhaus, che nell’anno in corso sta coinvolgendo tutte le più importanti istituzioni culturali tedesche.

Alfredo Bortoluzzi nacque a Karlsruhe il 21 dicembre 1905 e vi passó tutti gli anni della giovinezza, benchè si recasse spesso a Venezia per visitare i suoi parenti. Dopo la maturità in Germania ottenne l’ammissione all’Accademia delle Arti di Venezia, ma sembrandogli questa un’istituzione troppo antiquata, preferì l’Akademie der Bildenden Künste della capitale del Baden. Dal 1927 al 1928 frequentò la storica scuoladel Bauhaus a Dessau, dove nelle classi di pittura fu allievo nientemeno che di Wassily Kandinsky e Paul Klee. Fra il 1931 e il 1933 le sue opere furono esposte a Berlino e a Düsseldorf assieme a quelle dei suoi maestri. Ma l’ascesa al potere del nazismo fece naufragare la sua carriera.

La mostra sarà inaugurata martedì 10 settembre 2019, alle ore 19, dal direttore dell’IIC di Berlino, Luigi Reitani, dal presidente della Fondazione dei Monti Uniti, Aldo Ligustro, dal co-curatore del Fondo Alfredo Bortoluzzi, Guido Pensato, e da Stefan Nienhaus, docente di letteratura tedesca presso l’Università degli Studi di Foggia. L’esposizione circuiterà successivamente presso l’Università Cattolica di Milano. Questa doppia esposizione rappresenta un traguardo storico per il Fondo Alfredo Bortoluzzi, curato da Gaetano Cristino e Guido Pensato; traguardo che giunge al culmine di un lungo e intenso lavoro di studio, catalogazione ed esposizione del corpus di opere –più di mille pezzi tra dipinti, disegni e acquerelli su carta, incisioni, documenti e foto – acquisito dalla Fondazione nel 2008.

“Con questa antologica – spiegano i curatori Gaetano Cristino e Guido Pensato – si intende far conoscere, nella ricorrenza del centenario del Bauhaus, la complessità e l’originalità dell’opera di Alfredo Bortoluzzi, attraverso un percorso che dagli anni della formazione, dapprima presso l’Accademia di Belle Arti della sua città natale e poi alla scuola Bauhaus di Dessau, dove ebbe come Maestri Albers, Klee, Kandinskij e Schlemmer, giunge, con l’intervallo dell’attività di ballerino e coreografo, fino all’approdo, negli anni Cinquanta, a Peschici, sul Gargano, dove riprende la sua attività di pittore portando a maturazione i suoi registri espressivi e il suo linguaggio poetico. Le opere esposte saranno circa cento, in un percorso che riconduce sinteticamente ad unità i segmenti fino ad oggi esplorati, raccogliendoli attorno ad un nucleo consistente di lavori che l’Artista teneva riservati per sé, alle pareti della sua casa: il Bortoluzzi di Bortoluzzi”.

Questa operazione si colloca peraltro nell’ambito di un più ampio filone di attività intraprese dalla Fondazione per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale locale nei suoi collegamenti internazionali. La spinta ad estendere verso l’esterno e a “internazionalizzare” le iniziative culturali della Fondazione è stata fornita proprio dall’unicità della vicenda personale dell’artista, Alfredo Bortoluzzi. Nato in Germania da genitori italiani – spiega il presidente della Fondazione -, il promettente allievo di Albert, Schlemmer, Klee e Kandinskij al Bauhaus di Dessau, dopo una serie di interminabili peripezie, si stabilisce a Peschici negli anni ’50. Le suggestioni di questo splendido paese arroccato sul promontorio del Gargano, un luogo a metà tra il magico e il mistico, influenzeranno per sempre la sua produzione artistica, senza tuttavia fargli perdere i legami con la ribalta internazionale. A tal proposito, è significativo che sia proprio Berlino la prima città che ne ha consacrato il successo sul piano professionale e l’ultima in cui egli ha vissuto prima di lasciare la Germania. Vi “ritornerà” finalmente a settembre, seppur per poche settimane, per celebrare, insieme ai suoi antichi maestri, il centenario del Bauhaus. Una ricorrenza che peraltro cade nello stesso anno in cui la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia compie venticinque anni di attività sul territorio e il Fondo Alfredo Bortoluzzi dieci anni dalla sua costituzione.

La mostra sarà accompagnata da un prezioso catalogo ristampato per l’occasione sia in italiano che tedesco.

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