Abbiamo incontrato Dario Bracaloni, durante il tour europeo 2020

Siete nati nel 2016. Come è nata questa costellazione?

È nata sotto il segno di Firenze, nostra città natale. Ci siamo conosciuti per locali e concerti, prima con l’idea di fare qualche jam, poi con l’idea di fare qualcosa di più strutturato.

E la vostra musica, combinazione tra pop moderno e sapori vintage?

Dopo un po’ che suonavamo assieme ci siamo seduti e abbiamo pensato a come potesse essere un nostro album e quale potesse essere il nostro sound. Quello che produciamo rispecchia i nostri ascolti, la nostra fascinazione per mondi esotici e suoni dimenticati. L’idea di base è quella di unire il sound del pop anni ‘60 e ‘70 con i groove della musica afro-americana.

Quale brano, secondo, voi, vi rappresenta meglio e perché?

Difficile da dire! Forse del primo album “Seaplanes”, mentre dal nuovo album (“Teleskop”) forse sceglieremmo “Lucky One”.

Chi vi ha influenzato, musicalmente, e come?

Su tutti i Beach Boys e Lucio Battisti!! Poi i musicisti afro-americani, il funk, il soul e l’hip-hop che ci hanno ispirato per i groove; e ancora la musica tropicalista e i grandi autori del Brasile, per il loro mood inarrivabile.

Il vostro tour in giro per l’Europa: quale palco vi ha sorpreso di più?

Lapalette Festival a Nancy, un festival divertentissimo, organizzato da dei ragazzi giovanissimi sulle sponde del grande fiume Moselle: un posto meraviglioso!!

Ci parlate del vostro ultimo singolo?

Differentemente dalla stragrande maggioranza della nostra produzione, per la quale ci mettiamo solitamente io alla chitarra e Guglielmo alla batteria, per “Moon Landing” ci siamo trovati a fare una jam estemporanea rispettivamente al piano e alla drum machine. Era il mese di luglio, nei giorni attorno all’anniversario dell’allunaggio, per questo motivo ci è venuta l’idea di dedicare il brano a quel grande evento e di usarlo come metafora per parlare della nostra epoca e della nostra generazione. Piano piano è venuto fuori un loop di beat e accordi, poi la canzone si è sviluppata in tutto il suo arrangiamento in relativamente poco tempo. La parte vocale invece ha richiesto un po’ di lavoro in più, per affinare l’armonia a tre voci.

Progetti per il 2020?

Il 24 gennaio è uscito il nuovo album “Teleskop” e non potremmo essere più eccitati! Dal 29 dello stesso mese siamo in tour attraverso la Francia, l’Italia e la Germania! Ci vediamo on the road!

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