Nella foto: I partecipanti alla serata. Foto di ©MCI

AMBURGO – Proiezione del film documentario “Amara terra mia – Mein bitteres Land”

Sabato 18 Marzo vigilia di San Giuseppe alle ore 18 c/o il salone della Missione Cattolica Italiana in Amburgo, su impulso dell’Associazione Prima Persona e.v. e della stessa Missione Cattolica, con il patrocinio del Consolato Generale di Hannover, del CGIE di Germania, del ComItEs di Hannover e del Patronato ItalUil, Palazzo Italia Bucarest e Global School ed A.C.I. (Associazione Cuochi Italiani), è stato proiettato, il docufilm “Amara terra mia – Mein bitteres Land” di Eduard Erne, Dania Hohmann e Ulrich Waller.

Il docu-film racconta la storia sulla prima generazione dei cosiddetti lavoratori ospiti in Germania. Nei primi anni Cinquanta il presidente del Consiglio italiano mandò all’estero giovani del centro-sud Italia con la frase: “Impara una lingua e vattene”. L’Italia non poteva più nutrirli. Molti di loro sono venuti in Germania come “lavoratori ospiti”. Cosa hai provato quando sei arrivato, com’era la “cultura dell’accoglienza” tedesca di allora? Qual è stato il momento in cui hai lasciato la tua famiglia, la tua terra e la tua lingua?

Basato sulla storia immaginaria di un migrante toscano, il film esplora queste domande. L’integrazione degli italiani, oggi considerata riuscita, ebbe notevoli difficoltà iniziali. Pregiudizi come: “Gli italiani sono inaffidabili e veloci con il coltello… in molti di loro sonnecchia un molestatore sessuale”, non erano rari e ricordano discussioni molto simili dopo l’ondata di profughi del 2015.

Presenti anche i registi, Dania Hohmann e Ulrich Waller che sono arrivati a risultati sorprendenti nella loro ricerca di indizi nello sviluppare questo docu-film, hanno aperto la serata con “Composizioni e sonorità in versi” Giuseppe Scigliano (Consigliere del CGIE) e Francesco Bonsignore (co-presidente dell’Associazione Prima Persona, Vice-Presidente del ComItEs e Segretario della Missione), era presente anche Luigi Cavallo già presidente del Comites di Wolfsburg ed interprete anche lui nel docu-film.

Al termine della proiezione, la dott.ssa Francesca Fazion, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, con il quale sia la Missione che l’Associazione Prima Persona e.V. ha da sempre una proficua e valida collaborazione, oltre al suo saluto ha portato quello che ha inviato il Console Generale d’Italia da Hannover perché per precedenti impegni istituzionali è stato impossibilitato a partecipare, il quale in modo particolare ha voluto ringraziare l’amico Scigliano così: “Saluto il Dott. Giuseppe Scigliano (Consigliere CGIE) che si esibirà in una veste diversa dal solito (e squisitamente poetica, direi) con una performance capace di suscitare intensi ricordi ed emozioni negli spettatori”, e così è stato.

La partecipazione di oltre 70 persone tra italiani, tedeschi, e di altre origini etniche, ha fatto sì che la manifestazione riuscisse al meglio, anche con il breve ma intenso dibattito tenutosi al termine della proiezione e proseguito poi dinnanzi all’ottimo Buffet preparato in occasione della serata dal team dell’Associazione Cuochi Italiani che ricordiamo, in questa ottima serata di cultura e arte letteraria, cinema e gastronomia, i sapori dell’Italia hanno saputo sapientemente combinare come sempre e da sempre vicini alla Missione Cattolica Italiana di Amburgo e non solo, si ritroveranno insieme il 13 maggio p.v. alle ore 18.00 per l’appuntamento annuale della Giornata di solidarietà “italo-tedesca”.

La giornata del 13 maggio, si aprirà con un convegno sulla figura della donna dal titolo “Il ruolo della donna nella società nel passato e nel presente”, che vedrà la presenza di ben 7 donne compresa la moderatrice, provenienti da varie parti d’Europa. Seguirà la cena che mirabilmente prepareranno la presidente dell’Associazione Cuochi Italiani Executive Chef Enza Barbaro, in collaborazione con il Segretario Generale dell’ACI Giovanni Baldantoni ed il team di Amburgo presieduto dallo Chef Florin Popescu.

Infine, oltre ad aver – con anticipo – augurato buona festa a tutti i papà ed a tutti e tutte coloro che portavano il nome di Giuseppe, si è voluto ricordare, per riflettere e far riflettere ancor più sul significato profondo della vita ciò che diceva un grande santo.

Sant’Agostino diceva una cosa bellissima. “Bellissima. La speranza ha due figli. Il primo si chiama indignazione e il secondo si chiama coraggio. E diceva: l’indignazione serve a farci capire ciò che non ci piace, ciò che non riusciamo a tollerare e il coraggio serve per cambiare ciò che non ci piace. Perfetto. Perfetto, eh però per fare questo, dovete sapere che cosa state criticando. Dovete conoscere le cose che non vi piacciono e poi dovete trovare dentro di voi, e ce l’avete e ce l’abbiamo tutti: il coraggio per dire questa cosa qui non mi piace, e la cambio.”

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