Dal 20 al 24 giugno 2018 si tiene ad Hannover per la sesta volta il “Festival der Philosophie” su modello di quello di Modena, con molti ospiti italiani. Il tema è quello dell’uomo: debole, fragile, esposto a rischio dalla tecnologia moderna anche digitale, che promette di ottimizzarlo alla superman.

Il motto: “tre quarti di io“ fa riferimento a frammenti e sdoppiamenti d’identità. Con Italo Svevo si analizzano i problemi di coesistenza di due o più identità culturali nella stessa persona. Ma soprattutto il festival ripropone la tematica di Luigi Pirandello con “Uno, nessuno, centomila“.

Il regista Jurij Alschitz vi presenta le sue esperienze con il teatro di Pirandello. Ritratto-Autoritratto, lo specchiarsi nell’altro è il tema di Stefano Ferrari e dell’artista terapeuta Mona Lisa Tina, con la performance „Sguardi corporei“.

La psicologia e l’identità di genere vengono trattati da Michela Marzano; Caterina Zanfi presenta il suo libro sulla ricezione di Bergsoni Germania, uscito da poco in tedesco.

Non manca il confronto teologico della natura umana nelle religioni abramitiche: natura incompleta e caduta dell’uomo del cristianesimo, natura perfetta e integra dell’islam. Tra le mostre artistiche segnaliamo quella sul “Luogo delle cose perdute“, che allude alla luna dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.

Anche qui in Germania, la filosofia continentale ridotta a poche cattedre negli atenei, mette piede nella „società“.

Il “Festival der Philosophie” di Hannover e regione è, tranne qualche eccezione, a ingresso libero e si tiene in ambienti storici particolari. Muove da dieci anni intorno alle 8000 persone. E’ sostenuto dalla Stiftung Sparda Bank e tra gli altri dall’Istituto di Cultura di Berlino.

Il programma completo si trova nel sito: www.festival-der-philosophie.com

Nella foto (Rolf Mohr) di Scheewittchen all’inaugurazione del Festival nella Ev.-Luth. Marktkirche St. Georgii et Jacobi.

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