La coppia lucana Enza Barbaro e Giovanni Baldantoni, alfieri di soccorsi ed ospitalità a profughi ucraini

È dal 24 febbraio che la coppia di lucani, Enza Barbaro e Giovanni Baldantoni, residenti a Bucarest da oltre 30 anni, trasportano viveri, medicinali, indumenti e assistono mamme, bambini ed anziani nella ricerca di una prima sistemazione in Romania e Basilicata.

Parte dell’instancabile e generosa squadra di soccorsi sono i membri dell’Associazione Cuochi Italiani e Palazzo Italia (incubatore di imprese) con l’apporto di Pietro Benedetto e Francesco Magalli che hanno dato vita al gruppo Solidarietà ed Emergenza. La loro capacità organizzativa ed operativa ha consentito una capillare azione di fornitura di aiuti concreti ai centri di accoglienza in Valsui, Braila, Botosani, Darabani, Siret ed altri.

La loro instancabile opera sta coinvolgendo anche Potenza, città-capoluogo della Basilicata o Lucania e diverse piccole altre realtà resesi subito disponibili ad offrire assistenza e accoglienza a profughi ucraini fornendo loro beni di prima necessità e trasportandoli con pullman, aerei ed automobili anche in terra lucana. “Noi stiamo coprendo solo una piccola anche se importante parte degli aiuti umanitari. Ricordo che attraverso le frontiere di Siret (a Nord) e di Odessa (a Sud), sono già arrivati in Romania oltre 600mila ucraini per lo più donne e bambini.”

Che aiuti riuscite a fornire?

Come Gruppo Solidarietà ed Emergenza dell’Associazione Cuochi Italiani, presieduta dalla chef Enza Barbaro e con network in Romania, Moldavia, Ungheria Bulgaria ed Amburgo, distribuiamo viveri, indumenti, medicine, prodotti igienici anche per bimbi. Il maggior supporto ci è dato dalla Basilicata e più precisamente dai Comuni di Potenza, Sant’Arcangelo, Corleto Perticara, Valdagri ed altri. Con grande soddisfazione possiamo affermare di aver trovato in questa piccola regione del Mezzogiorno tanta gente semplice, ospitale e pronta a donare con grande generosità beni di prima necessità.

Come vi siete mossi?

“I beni raccolti con il sostegno di semplici cittadini, commercianti, associazioni, della parrocchia di Sant’Arcangelo, della Pro loco di Corleto li trasportiamo presso le nostre piattaforme di Botosani e Targu Mures per poi distribuirli attraverso la Caritas di Siret a centinaia di profughi. Tutto ciò è possibile grazie all’instancabile opera di Pietro Benedetto (originario di Sant’Arcangelo), presidente-fondatore dell’Associazione Cuochi Italiani/Sezione Romania, titolare del ristorante La Piazzetta in Targu Mures e grazie anche allo Chef Francesco Magaldi, titolare del Pub Face Food.”

Come vi siete organizzati per evitare assembramenti logistici di enti, istituzioni pubbliche e private?

Abbiamo agito con la nostra magnifica organizzazione e con la costante presenza al confine e sul territorio. Abbiamo offerto quello che le istituzioni magari non hanno potuto. Ci siamo rivolti ai più bisognosi e ai meno organizzati.

Di che cosa necessita la vostra Associazione “Solidarietà ed Emergenza Sociale”, fondata dall’Associazione Cuochi Italiani in Romania?

“La nostra organizzazione va avanti. Riceviamo offerte da benefattori che ci permettono di pagare anche biglietti aerei per il rientro in Italia di famiglie con destinazione Potenza e Sant’Arcangelo. Noi proseguiremo con l’esempio che la nostra presidente Enza Barbaro ci dà nel mondo della solidarietà da quasi 30 anni di vita in Romania. Ricordiamo che l’Associazione Solidarietà ed Emergenza Sociale è la nostra famiglia. È una grande famiglia che gode anche della guida morale e religiosa del Cappellano Don Pierluigi Vignola, Missionario potentino in Amburgo.”

Ricevete supporto da parte italiana (regioni o comuni italiani)?

“Nessun supporto programmato, ma tanti aiuti spontanei da parte delle associazioni di scout , volontari a vario titolo ed amici che ci conoscono. Su sollecitazione di Pietro Benedetto, il Comune di Sant’Arcangelo ha messo a disposizione alcuni appartamenti. E ringraziamo in particolare il parroco don Adelmo che è veramente un grande mediatore.”

Si sostiene che molti profughi preferiscano fermarsi in paesi europei, vicini all’Ucraina. Si stanno vanificando gli sforzi di regioni e comuni italiani del nostro Mezzogiorno?

“Credo che sia un desiderio legittimo di restare vicino alla propria terra nella speranza di farvi presto ritorno. Però coloro che accettano di trasferirsi temporaneamente in Basilicata hanno comunque un appoggio sicuro e duraturo.”

A causa dell’arrivo di centinaia di migliaia di profughi si stanno registrando ripercussioni sul mercato alimentare e abitativo in Romania?

“La Romania si è egregiamente organizzata e noi siamo in stretto contatto con la Protezione civile, rappresentata dai pompieri al confine. Loro ci passano dati di chi è il nostro profugo preferito ovvero colui il quale non ha una destinazione finale . La Romania ha organizzato centri di stazionamento e di accoglienza in maniera egregia . In Romania non mancano alimenti anche se i prezzi stanno aumentando. Quanto alle abitazioni, c’è ancora disponibilità. Debbo però anche dire che anche Suor Michela delle Sorelle di Gesù Redentore ad Onesti Bacau ospita famiglie di profughi. Così pure le Sorelle di Braila, ed il gruppo Lions di Brasov a cui Pietro Benedetto continua ad inviare aiuti dalla nostra piattaforma di Targu Mures. Giornalmente sosteniamo una sessantina di persone.”

Bambini e ragazzi profughi vengono accolti soltanto in asili e scuole rumene o anche italiane, tedesche o di altre nazioni operanti in Romania?

“L’accoglienza è libera dappertutto in Romania. Non vi sono limitazioni o imposizioni.”

Che cosa potrebbe/dovrebbe fare, secondo te, la comunità italiana in Germania che conta circa un milione e che spesso ha come riferimento privilegiato le Missioni Cattoliche e la Caritas tedesca?

Sono convinto che gli Italiani aprono le porte ai profughi . E per chi non lo ha fatto ancora , presto lo farà. Le Missioni Cattoliche sono notoriamente sempre pronte.”

Grazie a Giovanni Baldantoni che, nonostante l’incessante opera di soccorsi, ha trovato il tempo per rispondere alle nostre domande.

Buon lavoro e grazie a tutti coloro che si stanno prodigando per offrire accoglienza a tante donne, bambini ed anziani, costretti a scappare dai propri territori martoriati da un’assurda guerra.

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