Nella foto: Matthias e Valeria. Foto di ©Valelinz

L’incredibile storia di Valeria e Matthias: ingegneri di giorno, viticoltori di cuore, e la rinascita del vigneto Wielo Vino

Non so se vi è mai capitato di passare per Stoccarda e dintorni ma la cosa che vi salterà subito all’occhio saranno i vigneti. Si ho scritto vigneti, nella patria della birra.

La Germania, come saprete è il più importante produttore di birra in Europa e il quinto al mondo con 94 milioni di hl prodotti nel 2018 ma è anche famoso per un il Riesling Renano, o il Gewürztraminer, Weissburgunder, Rülander, Spät-burgunder, Müller-Thurgau, Kerner, Morio-Muskat e Scheurebe e molti altri.

Nel Baden-Württemberg troviamo 11.461 ettari di vigneti e lì ho conosciuto Valeria (italiana) e Matthias (austriaco) e il loro vigneto WieloVino.

Sono rimasta subito colpita dall’etichetta del loro Trollinger rosé; era rappresentata una casa tipica della zona e ho cercato di capirne di più.

Devo ammettere che ho fantasticato molto sul vostro casolare, so che siete felicemente sposati e che avete una meravigliosa bimba ma la passione per vino come nasce?

La nostra storia fondamentalmente inizia da un passaparola. Matthias ed io abbiamo sempre amato fantasticare sui nostri sogni e spostandoci in una città circondata da vigneti, avere un vino nostro era un’idea molto interessante e divertente su cui fantasticare. Col tempo poi diventata un po’ una pulce nell’orecchio…

Il mistero si infittisce… Immagino che svolgevate questo lavoro in Italia, non è semplice curare un vigneto, oppure le vostre professioni erano/sono altre?

Effettivamente abbiamo iniziato questa avventura da zero, senza esperienza e senza alcuna tradizione familiare. A me è capitato di fare per due estati l’acinino per guadagnare qualcosa quando avevo 13 anni, ma al di là di questo non ho mai avuto nulla a che fare con la coltivazione dell’uva o produzione del vino e lo stesso vale per Matthias. Tuttavia il suo interesse è nato per lo più perché il padre ha avuto da sempre questo sogno nel cassetto e credo che glielo abbia in qualche modo tramandato. Siamo entrambi ingegneri meccanici e abbiamo professioni complete lontane dal mondo della viticoltura. Come dicevo questa avventura è iniziata da un passaparola. Abbiamo acquistato una casa a Ludwigsburg, in una zona antica e abitata in passato per lo più da contadini. Durante i lavori abbiamo conosciuto un Zimmerer, un carpentiere, nato e cresciuto a Neckarweihingen. Abbiamo avuto molte avventure durante i nostri lavori di restauro (e per questo in realtà ci vorrebbe anche un altro articolo, il motivo della casa che hai visto sull’etichetta) e lui ci ha supportato molto. Col tempo siamo diventati amici e pranzando insieme durante una pausa, gli abbiamo detto che una delle nostre fantasie sarebbe quella di avere un pezzettino di terra e produrre il nostro vino. Dopo una settimana Wolfgang, il carpentiere, ci dice “ho un amico che vorrebbe vendere un piccolo vigneto. Ha una certa età e per lui è diventato impegnativo curarlo. Se vi interessa vi metto in contatto”. E così è iniziata la storia del nostro Wielo Vino. In realtà comunque non abbiamo imparato tutto da soli. Abbiamo fatto una specie di accordo con il viticoltore che ci ha venduto il vigneto. Poiché l’ultimo anno per problemi di salute lui non era riuscito a curare le piante, le loro condizioni non erano delle migliori. C’era molto più del normale da fare e alcune piante essendo anche molto vecchie (più di 100 anni) erano morte. Non poteva garantire la qualità delle viti tuttavia non voleva venderlo a qualcuno che non se ne sarebbe preso cura. Noi d’altra parte senza esperienza non avevamo la benché minima idea a cosa saremmo andati incontro, per cui per noi fare una valutazione era impossibile. Allora concordammo che noi avremmo lavorato al vigneto e lo avremmo riportato a condizioni decenti, a patto che lui però ci insegnasse cosa fare. Se tempo un anno, noi così come lui fossimo stati felici e soddisfatti, allora avremmo concluso la vendita. E così è andata a finire.

Wielo Vino, un nome particolare, come nasce?

Wielo viene dall’unione dei nostri cognomi. E suona bene accanto alla parola vino!

Il vino che producete è acquistabile?

Sì il vino è acquistabile. Portiamo ogni anno campioni a far analizzare per assicurarci della qualità e da quest’anno abbiamo iniziato a venderlo. Lo vendiamo a privati così come a ristoranti. Al momento al ristorante Krone in Alt-hoheneck è possibile trovare il rosso ma produciamo anche il rosè, potete trovarci su IG weingut.wieland.

È bello ascoltare storie di giovani emigrati che nonostante abbiano un lavoro di rilievo si dedicano a realizzare i propri sogni facendo riemergere lavori antichi e salvando vigneti che hanno più di cent’anni.

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